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L'aria di Parigi

L'aria di Parigi

La Parigi di Simenon e Maigret, del Cinema, dei Bistrot, delle Canzoni, della Malavita.


La guerra del Faubourg Montmartre parte seconda

Pubblicato da Fulvio Nolli su 17 Gennaio 2024, 10:24am

Tags: #Malavita Francese, #Delitti e Castighi

La guerra del Faubourg Montmartre parte seconda.
La guerra del Faubourg Montmartre parte seconda

Continua la guerra del Faubourg Montmartre.

La guerra del faubourg Montmartre è stata uno scontro tra gruppi malavitosi per il controllo del racket in quella zona di Parigi.
Lo scontro ha inizio con l’attentato del 2 ottobre del 1965 in cui perdono la vita Sion Atlan, indiscusso capo di quello che fino a quel momento era il principale clan nella zona, gli Atlan appunto, e due suoi guardaspalle.
Un delicato equilibrio viene spezzato da quelle morti ed è l’inizio di una serie di regolamenti di conti che muteranno radicalmente gli equilibri interni alla malavita parigina di origini algerine.
Di tutto questo ci siamo occupati in un post precedente che puoi trovare qui.

Poco dopo la morte di Sion anche suo fratello Roger viene ucciso: crivellato da dodici proiettili mentre è alla guida della propria auto.

In entrambi i casi sembra che nessuno sia in grado di stabilire chi siano gli autori degli attentati, ma, proprio per questo, il sospetto si diffonde ovunque e tutti sono pronti a scagliarsi contro tutti.

Un nuovo Clan alla conquista del Faubourg Montmartre.

È a questo punto che il sodalizio criminale Perret-Atlan, attivo nel commercio di vino e alcolici alla Madeleine, entra in crisi.
I Perret, capitanati dalla madre Léonie Benaïne, e detti “mezzi ebrei”, sono l’altra “famiglia” più potente del Faubourg Montmartre con interessi criminali un po’ ovunque e alleati degli Atlan in diverse attività più o meno illegali, anche se mal sopportano, da sempre, il ruolo di secondo piano che sono costretti ad occupare nel sodalizio.
I Perret decidono di rompere gli accordi poiché non intendono più riconoscere agli Atlan il ruolo preminente nell’organizzazione. Sono le prime inevitabili conseguenze della morte di Sion Atlan, vero e unico Capo riconosciuto e rispettato da tutti.
Senza di lui la famiglia Atlan non gode più della stessa autorevolezza e non può più pretendere un ruolo di supremazia nel mondo del racket.
Questo è almeno l’avviso dei Perret e, forse, anche di altri nel giro, ma non sono certo della stessa opinione gli Atlan ed i loro alleati.
In particolare, René Atlan, che ritiene a torto o a ragione di essere il nuovo Padrino del  Faubourg Montmartre.

Ha inizio la guerra tra Atlan e Perret.

Sarà proprio René Atlan, ad organizzare un incontro con la parte avversa, intenzionato a chiarire, una volta per tutte, che le cose nel quartiere non sono cambiate e non possono cambiare.
Evidentemente, però, il bel René non possiede nessuna delle qualità che avevano consentito a suo fratello, Sion, di emergere come figura centrale nell'ambiente malavitoso degli ebrei algerini di Parigi. 
Molto turbato e per nulla diplomatico, pretende subito di imporre la propria volontà agli ex soci e, dinanzi al loro rifiuto, non trova di meglio che insultare pesantemente la Mère Léo, la matrona del clan avversario, cosa che i suoi figli non possono certo lasciar correre.
Il 21 dicembre 1966, Gilbert Perret viene informato che René Atlan si trovava in un losco bar di rue de Trévises a trascorrere la serata con alcuni uomini della sua banda.
Gilbert irrompe nel locale con i suoi, ma non trova nessuno. Eppure l’informazione era sicuramente affidabile!
Subito, Gilbert ed i suoi uomini organizzano una serie di ronde per cercare di intercettare gli avversari e saldare il conto.
Poche ore dopo la questione si risolve e, naturalmente, nel modo peggiore possibile.
Un gruppo di uomini dei Perret, capitanati da  Lucien Sans, detto Bouboule, avvista, al Bon Coin in rue Choron, René Atlan ed i suoi.
René cade sotto i colpi di otto proiettili calibro 11,43.
Questa volta non ci sono dubbi: l'offensiva viene dai Perret, i cosiddetti "mezzi ebrei" che non nascondono più la loro volontà di impadronirsi del quartiere del Faubourg Montmartre.

La fine del dominio Atlan sul Faubourg Montmartre.

Decapitati al vertice, insidiati nel loro potere dal Clan rivale dei Parret, gli Atlan vacillano. Quello della malavita è un ambiente dove fedeltà ed amicizia contano molto meno di quanto la filmografia di genere abbia sempre fatto credere.
Quando le cose si mettono male e non sei più il più forte, sono pochi gli amici che ti restano al fianco.
In realtà la famiglia Atlan può contare sulla fedeltà di un’altra famiglia di ebrei algerini che da una decina d’anni si sono installati nel Faubourg Montmartre e, questi, subito si mettono a disposizione.
Si tratta del clan costituito dai cinque fratelli Zemour che, all’ombra dei potenti Atlan, hanno fatto carriera ed ora rappresentano il gruppo più coeso ed organizzato del quartiere: l’unico a poter tenere testa ai Perret.
Infatti, subito, gli Zemour si assumono il compito di rimediare ai torti vendicando il loro amico René.

La guerra del Faubourg Montmartre parte seconda
I fratelli Zemour all'attacco dei Perret.

Circa un mese dopo l’attentato costato la vita a René Atlan, il 27 gennaio 1967, Gilbert e Clément Perret, insieme a buona parte della banda, si riuniscono in rue d'Abbeville a casa della madre, la Mère Léo. le cose sembrano andare ormai per il meglio e ci si può permettere di festeggiare. 
Ormai sono loro i nuovi Càid Faubourg Montmartre o almeno lo credono.
La festa si protrae fino alle ore piccole ed è notte fonda quando il primo degli invitati lascia la compagnia.
Lui non lo immagina di certo, e nemmeno gli altri, ma è l’ultima volta che si vedono.
Ben Loulou detto “La Valigia" non farà mai più ritorno a casa propria: viene infatti rapito discretamente, e il suo corpo verrà ritrovato la mattina dopo, crivellato di proiettili, sul sedile posteriore della sua auto.
Un po' più tardi, quella stessa notte, Jean-Claude Flerschinger si congeda a sua volta dal gruppo, scende nella strada deserta e sta per dirigersi verso la sua auto, quando vede una DS Citroën che attira la sua attenzione.
Troppo tardi! Dall’auto parte una raffica di colpi, poi con una potente accelerata l’auto si allontana a gran velocità nella notte parigina.
Flerschinger crolla a terra colpito in più punti. Sul viso una smorfia di dolore e di incredulità.

 

La sconfitta dei Fratelli Perret.

Questa volta l’attacco è esplicito e il rumore degli spari allerta il resto della banda che ancora si attarda nell’appartamento di rue d'Abbeville, una strada parigina di appartamenti molto borghesi, al confine fra il 10° e il 9° arrondissement.
Immaginando forse un colpo di coda del clan Atlan i Perret decidono di guadagnare tempo e riorganizzarsi.
In fretta e furia lasciano Parigi. L’idea è di radunarsi tutti la casa di Clément a Fontenay-le-Fleury negli Yvelines, e lì barricarsi al sicuro per poi decidere le contromosse.
Nell’auto, oltre ai due fratelli Perret, vi sono Ninan Perrier, Roger Ferrand e Séraphin Meacci.
La manovra riesce, ma subito la ritirata si trasforma in una vera fuga, perché, lungo il tragitto una macchina degli Zemour si getta al loro inseguimento sparando su di loro ripetutamente.
Nessun danno, ma ormai è chiaro che l’offensiva contro di loro è totale e determinata, e non possono essere stati gli Atlan, ormai decimati, ad aver organizzato quella serie di colpi: non ne hanno più la forza.
Al mattino dopo, avvertiti per telefono, giungono a dar manforte Michel Laurent e Jean Fouillat, ed ora si può pensare di organizzare una risposta adeguata.

Ma ecco che all’improvviso giunge sul posto niente meno che la Brigata Antigang.
Gli agenti perquisiscono l’abitazione e scoprono subito il nascondiglio delle armi. Forse qualcuno li ha messi sull’avviso.

La fine del Clan Perret.

Tutta la banda è in arresto per detenzione abusiva di armi da fuoco e, anche se la detenzione non sarà troppo lunga, è esattamente quanto serve ai loro avversari per consolidarsi. 
Bastano, infatti, pochi mesi perché gli Zemour prendano in mano completamente la situazione, e quando i Perret e soci escono di prigione, capiscono che le strade della capitale non sono più molto sicure per loro.

Di fatto è la fine del Clan Perret come entità organizzata.
La  Mère Léo lascia Parigi e decide di trasferirsi nell’isola di Saint-Martin-de-Ré, un comune francese nella Charente Maritime a due passi da La Rochelle. Vi sorge un Penitenziario dove, Marius Perret, un altro dei suoi figli, scontava, all’epoca, una pena detentiva di una certa rilevanza. Potenza dell’amore materno.
Gilbert e Clément Perret partono insieme per la Bretagna dove si mettono al sicuro. Rimarranno tranquilli e appartati in quel luogo, senza dare troppo nell’occhio, per un breve periodo, poi emigrano in Spagna dove entrano al servizio del GAL (Gruppo di Liberazione Antiterrorista), un’organizzazione semiclandestina del Governo spagnolo incaricata di eliminare i membri dell’ETA.
Vent’anni dopo, il 16 agosto del 1985, i separatisti baschi dell’ETA, regoleranno i loro conti, organizzando una imboscata ai due fratelli a Castellon da la Plan, dalla quale Clément non uscirà vivo. Fine dei Perret.

I Fratelli Zemour nuovi padroni del Faubourg Montmartre.

Ma torniamo al 1967. Gli Zemour ora hanno carta bianca e diventano i nuovi capi del Faubourg Montmartre, ma c’è ancora almeno un conto da regolare: Bouboule alias Lucien Sans, colui che ha condotto l’azione in cui René Atlan è stato assassinato e che ora si nasconde in Costa Azzurra.

Il 2 maggio 1967, diversi proiettili calibro 7,65 gli si conficcano nel grasso ventre, all’uscita di un cabaret di Juan-Les-Pins.
Nessun testimone, ma si dice che i colpi siano stati, probabilmente, sparati da Raphaël Dadoun, mentre Gilbert Zemour in persona gli copriva le spalle.
Bouboule sfugge miracolosamente all’attentato, ma si riprende a malapena e decide, seduta stante, che la Costa Azzurra non è abbastanza lontana da Parigi per lui.
Molto meglio il Sudamerica!
Il resto della sua vita lo trascorre dentro e fuori dalle carceri Carioca, ma questo non gli impedisce di divenire un importante collaboratore di Auguste Ricord (una delle più importanti del French Connection), per conto del quale si occupa del traffico di eroina verso gli Stati Uniti.
Dopo cinque cadaveri e tre feriti gravi, la guerra del Faubourg Montmartre è davvero finita.

 

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