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L'aria di Parigi

L'aria di Parigi

La Parigi di Simenon e Maigret, del Cinema, dei Bistrot, delle Canzoni, della Malavita.


Serial Killer a Parigi Marcel Petiot

Pubblicato da Fulvio Nolli su 12 Marzo 2024, 00:45am

Tags: #Scandali Delitti e Misteri, #Criminali Francesi Famosi, #Marcel Petiot, #Delitti e Castighi

Serial Killer famosi anche a Parigi.

Serial Killer è una locuzione che, immediatamente, conduce il pensiero agli Stati Uniti: non certo a Parigi e alla Francia.
Le megalopoli disumanizzate, così come le infinite interstatali che attraversano, senza apparente soluzione di continuità, l'immenso territorio americano, sono per noi i luoghi ideali dove operano o possono operare figure comi i serial killer più efferati.
Potenza dei tanti film e serie televisive prodotti, dagli americani, su questo argomento.
La ferocia è, però, una connotazione abbastanza comune nella nostra specie e la follia omicida la si può ritrovare un po' ovunque l'essere umano abbia messo radici.

Marcel Petiot avvelenatore seriale a Parigi.

Marcel Petiot avvelenatore seriale a Parigi.

Serial Killer Europei e Francesi.

Anche l’Europa, purtroppo, può dunque vantare i suoi serial killer.
L’Inghilterra, in primo luogo, che ha dato i natali a quello che è forse il serial killer più famoso del mondo: quel Jack the Ripper, noto in Italia come Jack lo squartatore.


La Francia, dal canto suo, non è da meno, con il suo Henri Landru, detto Barbablù, che, in quanto a popolarità universale come serial killer, è di certo secondo solo all’inglese di cui sopra.

Nella storia criminale della Francia, che è quella che interessa di più questo blog, esiste un altro personaggio, forse meno noto fuori dai confini dell’Hexagone, che in quanto efferatezza dei crimini compiuti, numero di vittime e singolarità della sua vicenda, può competere tranquillamente con i più spietati serial killer di ogni parte del mondo: il suo nome è Marcel Petiot, detto Dott. Morte o Dott. Satana.

La Storia del Serial Killer Marcel Petiot.

Quella di Marcel Petiot, che ci accingiamo a raccontare, potrebbe essere la storia di un uomo eccezionale, e a suo modo lo è, se non fosse, soprattutto, la storia di un criminale folle e crudele come pochi, prima e dopo di lui.
In realtà quanto c’è di veramente eccezionale, nella vita di questo criminale seriale, è la sua capacità di riciclarsi dopo ogni scandalo che lo vede coinvolto e di recuperare la fiducia altrui, in ogni ambiente dove decida di installarsi e ricominciare daccapo.

Ho voluto definirlo criminale, folle e crudele ed è certo che Petiot fu tutte e tre le cose insieme.

Criminale di una crudeltà inaudita, capace di lasciare dietro di sé uno stuolo di cadaveri, al solo scopo di impossessarsi dei loro beni materiali o di eliminare pericolosi testimoni. La sua follia, innegabile, perché un essere umano sano di mente non si macchia di tali orrendi crimini, fu totalmente lucida, determinata e, a mio avviso, sostanzialmente riconducibile ad una assoluta assenza di senso morale.

Mi piace, spesso, raccontare certe vicende umane partendo dal loro epilogo, ma nel caso di Marcel Petiot, credo sia necessario farlo muovendo dall’inizio, per rendere meglio il “divenire” di questo serial killer, in tutti i sensi, fuori dal normale.

Nascita del Serial Killer Marcel Petiot.

Piace pensare, a molti, che un’infanzia difficile sia alla radice di molte devianze.
È possibile che sia veramente così e non ho certo le competenze per sostenere il contrario.
Per quanto riguarda lo specifico caso di Marcel Petiot, non vi sono dati certi riguardo esperienze tragiche o traumi subiti in tenera età. Niente che faccia intravedere, in anticipo, l’abisso di malvagità che poi caratterizzerà la sua vita da adulto.
Il piccolo Marcel, nasce in una famiglia della piccola borghesia borgognona. Una famiglia come ve n’erano, ed immagino continuino ad esservene, tante ad Auxerre, la città che lo vede venire al mondo il 17 gennaio del 1897.
Suo padre, Félix Irénée Mustiole Petiot, quando il figlio nasce ha 30 anni ed è impiegato postale proprio ad Auxerre, capoluogo del Dipartimento della Yonne, sulla riva dell'omonimo fiume, e terminerà la carriera come capo ufficio alle Poste di Joigny, comune ad una trentina di chilometri da quella città.
La madre è casalinga, si chiama Marthe Marie Constance Joséphine Bourdon ed, al momento del fatidico parto, di anni ne ha 22.

Una famiglia piccolo borghese, che vive in relativa agiatezza.
Era una donna felice Joséphine Bourdon? Chi può dirlo. Di certo non era una donna troppo sana.
Morirà nel 1912 a soli 37 anni e dopo un ricovero al Sainte-Anne di Parigi: un ospedale psichiatrico.
Come trascorra la vita in quella casa non è dato sapere. La donna resterà incinta un’altra volta, ben 10 anni dopo, e Marcel avrà finalmente un fratellino, Maurice, con il quale, sembra, avesse ottimi rapporti e che, in seguito, sarà, in qualche misura, suo complice in certi gravi misfatti.
La malattia mentale della madre costituisce un fatto di una certa rilevanza e non è assolutamente da escludere che abbia una relazione diretta con i comportamenti deviati del figlio, ma fino a qual punto non saprei dirlo.

Infanzia e Giovinezza di un Serial Killer.

Il piccolo Petiot è descritto quasi come un bimbo prodigio e si dice di lui che, a soli cinque anni, sapesse leggere come un bambino di dieci.
Ho conosciuto personalmente bambini di dieci anni che leggevano da cani, ma immagino che non fosse a infanti di tal fatta che si riferisce il paragone.
Si dice anche che Petiot fosse un solitario, con una certa tendenza alla violenza; pare amasse torturare gli animali, che sia stato sorpreso a scuola mentre diffondeva immagini pornografiche e che un giorno, con una pistola sottratta al padre, abbia animato la lezione di storia sparando un paio di colpi in classe.

Di tutto questo, non è dato sapere quanto corrisponda a realtà o quanto sia, piuttosto, frutto di narrazioni successive, diffuse al tempo del processo a suo carico. Molti lettori amano i particolari truculenti ed i giornali sono maestri nel fornirglieli.

Quello che è certo, riguardo i suoi primi anni di studio, è che viene espulso da diverse scuole per indisciplina.
La madre muore, come abbiamo anticipato, nel 1912, quando Marcel ha 15 anni. La donna era stata ricoverata al Sainte-Anne per gravi disturbi psichiatrici.

I ragazzi si trasferiscono a Joigny, dove il padre è direttore dell'ufficio postale, ma, ben presto, vengono affidati alle cure di una zia ed il genitore, di fatto, li abbandona. Un po’ perché vuole, forse, rifarsi una vita, molto di più perché gli scandali, che accompagnano la carriera scolastica del figlio, non possono che nuocere alla sua reputazione.

Il Primo Arresto per Marcel Petiot.

È nel 1914, Marcel ha 17 anni, che viene arrestato per la prima volta. Petiot è accusato di aver scassinato alcune cassette postali e, questo atto, sembra quasi una rivalsa nei confronti del padre che lo ha abbandonato.
L’intenzione del giovane non è quella, ovvia in apparenza, di impossessarsi di valori postali, ma di leggere lettere e cartoline altrui.
Non subirà alcuna condanna per il reato contestatogli. Uno psichiatra lo dichiara non idoneo a sostenere un processo. La personalità di Marcel Petiot viene definita dal medico: socialmente disadattata e anormale.
La valutazione ha certo un fondamento, ma scopriremo, nel corso della narrazione, che Marcel Petiot possiede incredibili capacità di manipolazione nei confronti del prossimo.

Il Serial Killer va alla Guerra.

Nel frattempo è scoppiata la Prima guerra mondiale e Marcel Petiot che, evidentemente, in qualche modo si è diplomato, abbandona gli studi di medicina da poco intrapresi e, anticipando la leva, si arruola l’11 gennaio del 1916.

Si dice di lui che si sia dimostrato un buon combattente e che abbia incanalato nella lotta le sue emergenti tendenze omicide. Può essere vero, ma potrebbero essere anche queste voci diffuse a posteriori.
La sua esperienza di guerra guerreggiata non dura poi molto, il 20 marzo del 1917, rimane ferito ad un piede e finisce all’ospedale militare. Scheggia di granata o autolesionismo? Anche qui voci contrastanti e nulla di sicuro al riguardo.


In ospedale Petiot viene sorpreso a rubare coperte militari ed è inviato al carcere di Orléans dove trascorre il resto della convalescenza. Anche questa volta viene trasferito in un ospedale psichiatrico a Fleury-les-Aubrais. Evidentemente ha ripreso con le sue stranezze comportamentali.
Gli psichiatri militari non usano certo mezzi termini per definire i suoi disturbi: lo dichiararono nevrastenico, squilibrato mentale, paranoico depressivo e soggetto a fobie.
Viene internato in manicomio? No.

Marcel Petiot dalla Trincea all'Ospedale Psichiatrico.

La guerra è ancora in corso e la Francia, dissanguata dei suoi giovani uomini, ha bisogno di ricorrere a chiunque abbia l'età per reggere un fucile e, nel 1918, Petiot viene rispedito al fronte.
Nuovamente in battaglia, nuovamente ferito, nuovamente internato e, finalmente, è definitivamente congedato. Motivazione: disturbi mentali.
Tare ereditarie o l’esperienza della malattia materna ha insegnato al giovane piccolo genio a millantare problemi mentali che non ha?
Gli viene persino riconosciuta un'invalidità permanente del 40% e questo gli garantisce una pensione.
Petiot si sottopone a nuovi esami e riesce ad ottenere, dalla commissione militare, l'invalidità totale, nel 1920, poi l’Esercito ci ripensa e viene ridotta al 50% nel 1921.
Fino a questo punto la vicenda umana di Marcel Petiot non esce troppo dai canoni di una relativa seppur sofferta normalità. Le stranezze, se vogliamo chiamarle così, iniziano ora.

Laurea in Medicina per il Serial Killer Marcel Petiot.

Come ogni ex combattente francese, Petiot, gode del meritato privilegio di poter riprendere gli studi interrotti e di farlo con una procedura facilitata.
È così che il bambino prodigio che a cinque anni leggeva come uno di dieci, il 15 dicembre 1921, ottiene una laurea con menzione, in Medicina, conseguita con incredibile rapidità, presso l'Università di Parigi.

C’è chi sostiene che, in realtà, questa laurea sia frutto di un qualche ben riuscito mercanteggiamento e sia, dunque, assolutamente falsa.
Il fatto è che, Petiot, ottiene un posto presso l’ospedale psichiatrico di Evreux ed è in quel periodo che completa gli studi in Medicina.
E questo nonostante sia ancora sotto osservazione, per possibili disturbi mentali, delle autorità sanitarie militari.

Marcel Petiot dal Manicomio all'Ambulatorio Medico.

Siamo nel 1922 e Marcel Petiot ha ora 25 anni. Mentre, ancora, la commissione medica militare non cessa di indagare le sue reali o presunte turbe psichiche, il giovane neolaureato in medicina rileva uno studio medico a Villeneuve-sur-Yonne, un grosso comune di 4200 anime ad una cinquantina di chilometri dalla natia Auxerre.

Si dedica gratuitamente ai malati meno abbienti, offrendo loro visite e vaccinazioni e, in poco tempo, non tarda a farsi un nome.
La clientela aumenta in modo considerevole. Il giovane medico vanta metodi di cura più moderni degli attempati colleghi ed è evidentemente piuttosto persuasivo visti i risultati.
Il farmacista del paese non sembra stupirsi troppo dell’ampio ricorso del nuovo medico a droghe e psicofarmaci: se ne ricorderà in seguito e si dirà stupito.

Sua eccellenza il Sindaco Marcel Petiot.

Stiamo per giungere ad uno dei momenti cruciali della vita di Marcel Petiot. Un momento i cui contorni hanno quasi dell’incredibile.

Può apparire abbastanza strano che un uomo, congedato dall’esercito per gravi disturbi mentali, ed ancora indagato dalla commissione medica militare, si ritrovi tranquillamente ad esercitare proprio la professione di medico senza nessun particolare problema.
Se quell’uomo, però, riesce a farsi eleggere nel consiglio comunale della cittadina dove risiede (1925) e a divenirne, addirittura, sindaco (1926), direi che la cosa ha quasi dell’inverosimile.
Eppure è esattamente quello che accade a Marcel Petiot.

Non che ora la sua vita scorra esattamente senza problemi: tutt’altro. Eppure una mano invisibile sembra proteggerlo costantemente, nonostante i dubbi e le perplessità sul suo conto, prima, e i sospetti sempre più pressanti, in seguito.

Il seguito della storia del serial killer Marcel Petiot nel prossimo post.

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