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La Parigi di Simenon e Maigret, del Cinema, dei Bistrot, delle Canzoni, della Malavita.

I complici di Georges Simenon

I complici di Georges Simenon.

Simenon termina la stesura del romanzo I complici, titolo originale francese Les Complices, il 13 settembre 1955 alla villa La Gatounière a Mougins nelle Alpi-Marittime. Il romanzo viene pubblicato lo stesso anno per le edizioni Presses de la Cité.

I complici romanzo di Georges Simenon nella copertina delle edizioni Adelphi.
I complici romanzo di Georges Simenon nella copertina delle edizioni Adelphi.

Simenon appena rientrato in Francia dagli Stati Uniti scelse questo rifugio incantevole non lontano da Cannes e Antibes: la villa chiamata La Gatounière.

Vi giunge nell'aprile del 1955 e, sedotto dalle splendide vedute e dalla quiete della zona, lo scrittore belga vi soggiorna per sei mesi e realizza in questo luogo ben tre romanzi: Maigret tend un piège, Les Complices, En cas de malheur.

Nella stessa bellissima villa soggiornerà, cercando di riprendersi dalla malattia, la mitica interprete della canzone francese Edith Piaf, ormai prossima alla fine, nel 1963.
 

Immagine dall'alto della villa La Gatounière a Mougins nelle Alpi-Marittime.

Immagine dall'alto della villa La Gatounière a Mougins nelle Alpi-Marittime.

I complici edizioni italiane.

Il romanzo I complici è edito in Italia nel 2012 dalle Edizioni Adelphi, nella traduzione di Laura Frausin Guarino.
 

I complici Sinossi.

Sin dalla prima volta in cui Joseph Lambert ha visto la faccia di Edmonde nel momento del piacere (con le narici contratte «come quelle di una morta», e il labbro superiore rialzato a scoprire i denti «in una smorfia di sofferenza che non somigliava per niente a un sorriso»), lei ha smesso di essere una efficiente, taciturna, un po' stolida segretaria, ed è diventata la sua complice. Fra loro è nata un'intesa che non è né amore né passione, ma piuttosto la condivisione di un gioco segreto. E quando, una sera, guidando a zig-zag con la sinistra mentre tiene la destra tra le cosce di lei, Lambert sente dietro di sé il claxon disperato di un pullman e lo vede poi schiantarsi contro un muro, non pensa neppure a fermarsi.

Si limita a gettare un'occhiata, nello specchietto retrovisore, all'immenso rogo che ha provocato. Poche ore dopo apprenderà che, di quei quarantasette bambini che tornavano dalle vacanze, una sola è sopravvissuta. Ma chi può sapere che è lui il colpevole? Colpevole di che cosa, oltretutto? E agli occhi di chi? Di suo fratello, un uomo così «saggio, equilibrato, immune da passioni pericolose»? O di sua moglie, che per via delle numerose «scappatelle» gli nega l'accesso al proprio letto? O degli amici con cui gioca a bridge la sera al caffè? Esseri mediocri, che lui disprezza. Come in fondo disprezza la sua stessa vita. Se proverà a sviare da sé i sospetti sarà solo per poter ritrovare, ancora una volta, Edmonde, per «scoprire in lei quello che aveva cercato a tentoni per tutta la vita». Se cercherà di sviare da sé i sospetti sarà solo per salvare quei momenti in cui, insieme a Edmonde, si rifugia in un universo altro, che lo attrae in modo enigmatico: così come enigmatico, e misterioso, è il piacere della donna.
 

I complici al Cinema e in Televisione.

Non mi risultano adattamenti per il cinema, la televisione o altro, di questo romanzo di Simenon.

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