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L'aria di Parigi

L'aria di Parigi

La Parigi di Simenon e Maigret, del Cinema, dei Bistrot, delle Canzoni, della Malavita.


Eugène Atget il Fotografo di Parigi

Pubblicato da Fulvio Nolli su 22 Marzo 2024, 18:07pm

Tags: #Fotografia e Fotografi, #Musica_Cinema_Fotografia

Eugène Atget Professione Fotografo.

Arrivato a Parigi a quarant'anni, Eugène Atget si è dedicato alla fotografia dopo un paio d'anni e ha raccolto una fantastica serie di immagini della Parigi che stava sparendo. Immagini piene di poesia e di nostalgia. Ci voleva un provinciale per sentire la poesia di quella città in piena trasformazione.

Una poesia in bianco e nero. Un atto d'amore disperato. Un canto ultimo. Realizzato da chi non si considerava un artista e scattava foto con puro intento documentario.

Eugène Atget il Fotografo di Parigi.

Eugène Atget il Fotografo di Parigi.

Eugène Atget nelle Strade di Parigi.

Flâneur e fotografo, Eugène Atget (1857-1927) aveva la fissazione di passeggiare per le strade.

Dopo aver tentato la strada della pittura e della recitazione, abbandonò la nativa Libourne e si trasferì a Parigi, dedicandosi alla fotografia.

Forniva studi a pittori, architetti e scenografi, ma era oltremodo affascinato da quelli che egli chiamava i “documenti” della città e dei suoi dintorni.

Eugène Atget un Maestro della Fotografia.

Nelle sue foto comparivano di rado persone, ma piuttosto edifici, paesaggi e manufatti che componevano la scena sociale e culturale. Eugène Atget non era molto conosciuto in vita, ma negli anni ’20 attirò l’attenzione dell’avanguardia dadaista e surrealista attraverso Man Ray.

Quattro delle sue foto, con la loro particolare miscela di mimesi e mistero, apparvero sulla rivista surrealista La Révolution Surréaliste, mentre Ray e molti componenti del suo circolo acquistarono stampe di Eugène Atget.

Eugène Atget Famoso Dopo la Morte.

La fama di Eugène Atget crebbe enormemente solo dopo la sua morte, grazie anche ad alcuni articoli e a una monografia di Berenice Abbott. Da allora, diversi fotografi di spicco come Walker Evans e Bill Brandt hanno riconosciuto il loro debito nei confronti di Atget.

Oggi rimangono le tante fotografie degli archivi di Eugène Atget per celebrare il suo eccezionale occhio per l’ambiente urbano e l’evocazione di una Parigi che non c’è più.

Lungo strade principali e secondarie, passando per negozi e chiese, cortili e colonnati del XX arrondissements, scopriamo un ritratto unico di una città tanto amata e la nascita di un moderno maestro della fotografia: Eugène Atget!

Eugène Atget nella Parigi del Tempo Perduto.

Marcel Proust ed Eugène Atget, sebbene contemporanei, non si conoscevano. Le loro opere monumentali testimoniano questo stesso desiderio paziente e meticoloso di ricreare la vita del loro tempo, questa leggendaria Parigi della Belle Époque.

Mentre Proust si concentrava sulla descrizione della complessità dell'animo umano, Atget fotografava le strade, le piazze, i giardini e le bancarelle che avrebbero fatto da sfondo alla gente di Parigi.

In quest'opera le fotografie dell'uno riecheggiano sottilmente le parole dell'altro, è Odette o anche Albertine che crediamo di riconoscere dietro i passanti furtivi, è l'hotel della duchessa di Guermantes che le pesanti porte-cochères nascondono.

Queste due prospettive su una Parigi irrimediabilmente perduta suscitano un'emozione venata di malinconia. Paris du temps perdu fa parte della collezione half format che mira a ripubblicare opere emblematiche della fotografia.

L'immagine del post è tratta dal blog:

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