Il tempo che fugge (Comme le temps passe…) è un romanzo di Robert Brasillach, pubblicato nel 1937 da Plon. È universalmente considerato l'opera principale del suo autore ed il suo capolavoro.
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Il romanzo segue le vite di una coppia, René e Florence, nell'Europa dei primi del '900 e fino agli anni '20. I due eroi, originari di un'isola delle Baleari, sperimentano i fremiti dell'amore e scoprono il mondo, ognuno per proprio conto. René è mobilitato durante la prima guerra mondiale e i due giovani si riuniscono solo 14 anni dopo, essendo "fatti l'uno per l'altra".
Brasillach il cantore della Giovinezza.
Robert Brasillach è il poeta, il cantore, della giovinezza. La giovinezza come "concezione del Mondo".
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Un'isola incantata delle Baleari, due bambini, René e Florence, cugini fra loro ed entrambi orfani, un tutore bizzarro, un'infanzia selvaggia con un Eden terrestre come spazio e un arco temporale che arriva all'adolescenza e che quel paradiso è chiamato a scandire.
Il primo a lasciarlo sarà René, sedicenne studente che si trasferisce in quella Parigi del primo Novecento che pochi come Robert Brasillach hanno saputo raccontare.
Porta con sé il bagaglio di un bohémien di provincia pronto a infiammarsi più per le immagini che per le idee. È un istintivo, un eterno in-seguitore di chimere… E Florence?
Già nei giorni magici maiorchini ha confusamente avvertito che sarà René l'amore di una vita e per la vita: trasferitasi anche lei a Parigi, ha atteso fiduciosa e finalmente René è tornato…
Romanzo del tempo e sul tempo, della memoria e sulla memoria, della giovinezza e sulla giovinezza, Brasillach trasforma quest'ultima non in un'età, ma in una concezione del mondo che, in quanto tale, annuncia sempre nuove aurore.
Delinea un'estetica della vita che è anche un'etica, vale a dire un modo di affrontare l'esistenza e con "Il Tempo che fugge" ci dà il suo capolavoro. Edizione numerata da 1 a 1000. Prefazione di: Riccardo Paradisi.
Il tempo che fugge è certamente l'opera più nota di Robert Brasillach. Il poeta vi affronta, in modo particolare, il tema della guerra. A differenza di Céline, che descrive la prima guerra mondiale in modo molto negativo, Brasillach sviluppa un approccio "cavalleresco". Un certo romanticismo di inizio secolo e una vena autobiografica emergono in tutta l'opera, scritta due anni prima della seconda guerra mondiale.
Riccardo Paradisi ha diretto le pagine culturali dell’«Indipendente», è stato capo del servizio politico del quotidiano «Liberal» e ha collaborato con «Il Sole 24 Ore» e Rai Radio 1.
Corrispondente de «Il Nuovo Corriere Nazionale», dirige con Geminello Alvi la rivista online «La Confederazione Italiana» e scrive per «Panorama» e «Libero». Tra i suoi saggi: Olivetti, una politica per la bellezza (2001), Buzzati, l’anarca nel deserto dei tartari (2003), Il fascismo e la sacralizzazione della politica. Colloquio con Emilio Gentile (2006). Per gli «Annali dell’Università di Perugia», dove si è laureato nella Facoltà di Lettere e Filosofia, ha pubblicato Mito e Critica (2000).
dal sito delle edizioni Bietti.
Un opera per conoscere Riccardo paradisi:
Un'estate invincibile. La giovinezza nella società degli eterni adolescenti.