Come reagirebbe Jean Cocteau, il poeta e scrittore simbolo di Parigi, cantore del suo fascino e delle sue contraddizioni, alle ferite inferte alla sua città? Con il cuore infranto, ci ricorderebbe che Parigi:
“...Possiede uno stomaco da struzzo. Digerisce tutto. Non assimila niente. È questo che le conferisce quell’aria di debolezza dietro cui si cela una capacità di resistenza senza limiti.”
Una Dichiarazione d'Amore e Libertà.
Questo libro è una dichiarazione d’amore incondizionata a Parigi e insieme un invito a visitare e perdersi negli angoli più belli e amati da Cocteau, grazie alle schede che ne illustrano le curiosità nascoste.
Per riappropriarsi di una città “incredibilmente elaborata, stratificata, ingarbugliata, sovrapposta, fatta di ombre e di penombre”, ma che dai suoi contrasti sprigiona scintille di poesia.
Parigi nel Cuore di Jean Cocteau.
Parigi ha visto rotolare le teste dei re, ha conosciuto le sagome nere delle bandiere uncinate prima e dei fanatici dell’Isis poi, ma “non vi è nessuna rassegnazione nel parigino” e “a poco a poco, gli strati della società meno atti a entrare in contatto finiscono per congiungersi.”
...Insomma una capitale speciale con un suo figlio, Jean Cocteau, che più di una volta ha scritto una dichiarazione d’amore alla città, una città che non è stata per lui soltanto la sua città ma molto di più: Parigi (Piemme edizioni, pagg. 91) è un insieme di articoli apparsi su varie riviste.
Non manca un testo recuperato da un foglio manoscritto. E’ stato inserito in questa antologia che ha un cuore unico grazie alla capacità narrativa dell’autore. Chiude il libro una piccola guida per scoprire vicoli sconosciuti, per perdersi nei dedali di viuzze dei più antichi quartieri e negli angoli meno noti.
Cocteau sottolineava che spesso i parigini non conoscono la propria città, vissuta e conosciuta meglio proprio da stranieri, mette in fila una serie di schede per illustrare curiosità che non sempre balzano all’occhio del visitatore. Insomma, un libro che ha lo scopo di permettere di riappropriarsi di una città “incredibilmente elaborata, stratificata, ingarbugliata, sovrapposta, fatta di ombre e di penombre”.