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L'aria di Parigi

L'aria di Parigi

La Parigi di Simenon e Maigret, del Cinema, dei Bistrot, delle Canzoni, della Malavita.


Whisky Bar a Parigi il Fantasma di Hemingway

Pubblicato da Fulvio Nolli su 9 Febbraio 2025, 18:05pm

Tags: #Cocktail Bar a Parigi, #Hotel a Parigi

Whisky Bar a Parigi il Fantasma di Hemingway.

Un fantasma si aggira per le vie di Parigi. Uno solo direte voi? Certo che no. Ma è quello di Hemingway in particolare che vogliamo ritrovare. Dove cercarlo? Negli storici Whisky bar di Parigi naturalmente.

Nella foto il mitico banco dell'Hemingway Bar all'Hotel Ritz.
Whisky Bar a Parigi dove si aggira il Fantasma di Hemingway. Nella foto il mitico banco dell'Hemingway Bar all'Hotel Ritz.

Il famoso distillato scozzese, naturalizzato americano, ha avuto un suo ruolo nella storia recente della Ville Lumière. Lo scrittore americano Ernest Hemingway è sicuramente quello che più di tutti ha legato il suo nome, contemporaneamente, alla città di Parigi e a quelle mecche del bere anglosassone che sono stati e ancora rimangono i mitici Whisky bar parigini.

Whisky a Parigi si dice Harry's New York Bar.

L'Harry's New York Bar di Parigi non è soltanto un luogo dove recarsi per gustare ottimi whisky: è un’autentica leggenda parigina!

Leggendaria la sua storia a partire dal suo fondatore: James Forman detto “Tod Sloan”, fantino statunitense fra i più grandi di tutti i tempi.

Lasciate le piste degli ippodromi, dopo aver vinto di tutto e di più, e dopo alcune esperienze nel cinema e nella Rivista, Tod Sloan si trovò per caso a Parigi nel 1911 e qui decise di rilevare un piccolo bistrot in rue Daunou numero 5.

L'ingresso all'Harry's New York Bar di Parigi
L'ingresso all'Harry's New York Bar di Parigi.

Suo socio nell’impresa un newyorkese di nome Clancy, che possedeva un bar a Manhattan. Tutto l’arredamento del locale americano venne smantellato, trasportato a Parigi e reinstallato. Nacque così nella capitale francese il New York Bar.

Dietro il bancone un bartender d’eccezione: lo scozzese Hanry MacElhone, destinato a diventare un’autentica leggenda nel mondo dei barman. Il locale ebbe presto un buon successo, destinato ad aumentare con l’arrivo dei soldati americani durante la Prima Guerra Mondiale.

Dopo la guerra arrivarono a Parigi gli artisti americani come Ernest Hemingway, Francis Scott Fitzgerald, Siclair Lewis, ma anche sportivi come Bill Tilden e Jack Dempsey. Il successo del New York Bar sembra destinato solo a crescere.

Ma il piccolo Tod Sloan era probabilmente più bravo con i cavalli che non negli affari e trovandosi in difficoltà economiche decise di vendere il bar e rientrare negli Stati Uniti. Così, nel 1923, al fantino americano subentra il bartender scozzese Hanry MacElhone, dalla professionalità sicura e dalla vita molto meno dispendiosa. Il nome del locale si trasforma così in quello attuale Harry’s New York Bar.

Come ho già ricordato Harry MacElhone non è solo un grande barman: è probabilmente il Barman per eccellenza.

Alcuni dei cocktail più famosi al mondo sono nati dalla sua fantasia e dal suo mixer: Bloody Mary, Sidecar, Monkey Gland, White Lady e la prima versione (nel 1915) del French 75 (ispirato alla potenza di fuoco del cannone omonimo).

MacElhone ha raccolto in un libro tanta della sua esperienza. Un libro che non può mancare nella libreria di un vero bartender: Harry's ABC of Mixing Cocktails.

Dal 2011 sono i discendenti di questo formidabile bartender scozzese a continuare la storia e la leggenda del Harry’s New York Bar. Puoi trovare veri professionisti del cocktail, molta scelta di birra e almeno 300 qualità di whisky.

Alcuni cocktail come l’Harry’s Pick Me Up (grand marnier, cognac, champagne e succo d’arancia) o il Blue Lagoon (vodka, curaçao blu e succo di pompelmo) valgono il prezzo e la visita.

Bar Hemingway Hotel Ritz Place Vendôme.

Se l'Harry's Bar di Parigi è un mito, l'Hemingway Bar dell'Hotel Ritz è una leggenda!

Fino al 2023 era possibile gustarvi uno dei tanti preziosi cocktail realizzati da un altro mitico nome della miscelazione internazionale: Colin Peter Field.

In realtà il grande scrittore statunitense, iniziò a frequentare lo Whisky Bar dell'Hotel Ritz molto prima che fosse aperta la sala che oggi porta il suo nome. Poco importa. Il suo fantasma si aggira ugualmente fra quegli alti sgabelli "all'americana" e non potrebbe essere diversamente.

Per comprendere questo strano fenomeno bisogna però tornare parecchio indietro nel tempo.

L'Hotel Ritz di Place Vendôme a Parigi.

L'Hotel Ritz di Place Vendôme è l'albergo di lusso più famoso di Parigi. Non importa se ancora non rientra nella prestigiosa categoria Palace e forse non vi entrerà mai. L'Hotel Ritz non ha bisogno di ulteriori riconoscimenti. L'Hotel Ritz è l'Hotel Ritz!

Fra i suoi fondatori, l'Hotel, può vantare uno chef del calibro di Auguste Escoffier, fra i suoi clienti storici poeti e scrittori come Jean Cocteau, Paul Morand, ColetteJean-Paul Sartre e Marcel Proust, lo Shah d'Iran Mohammad Reza Pahlavi, il cantante Elton John, l'attore Charlie Chaplin.

La grande creatrice di moda Coco Chanel ha vissuto al Ritz per trent'anni, in una "suite" all'ultimo piano, e lì è morta il 10 Gennaio 1971. La Principessa Diana Spencer vi ha trascorso l'ultima sera della sua vita.

 

La Storia dell'Hotel Ritz di Palce Vendôme.

La struttura che ospita l'Hotel Ritz in Place Vendôme proviene dalla fusione di due antiche e prestigiose residenze private: i palazzi Gramont e Crozat, rispettivamente al civico 15 e 17 di Place Vendôme.

L'Hotel Crozat (qui il termine è riferito ad una prestigiosa residenza privata), fu il primo palazzo ad essere edificato sulla piazza nel 1703. Fu costruito dall'architetto Pierre Bullet, per conto del finanziere Antoine Crozat, che vi abitò con la moglie fino al 1738.

Nel 1755, la residenza passò al marchese di Béthune. L'edificio accolse nel tempo vari inquilini illustri, come il compositore Niccolò Piccinni, a partire dal 1787, poi l'amministrazione del dipartimento della Senna, a partire dal 1799, che lo assegnò a residenza di Nicolas Frochot, prefetto della Senna, dal 1800 al 1803.

L'hotel Gramont fu fatto erigere tra 1708 e il 1710 da Antoine Bitaut de Vaillé, un aristocratico fuggito poi all'estero in seguito alla Rivoluzione francese.

Fu proprietà della vedova Baillet, consorte di un importante produttore di champagne. Alla sua morte, la donna, lasciò il palazzo in eredità alla figlia Anne andata in sposa al generale Antoine de Gramont.

Il palazzo fu venduto nel 1737 al conte François de Gelas d'Ambre de Lautrec, quindi passò a Charles de La Villette nel 1750, L'hotel fu successivamente proprietà di Claude Darras dal 1775, poi del Dipartimento di Liquidazione del Debito Pubblico, dal 1788, del Crédit Immobilier de France dal 1792 e, successivamente della famiglia Nitot, gioiellieri di Napoleone I, fondatore della famosa Maison Chaumet.

César Ritz Vuole un Hotel di Lusso a Parigi.

César Ritz, già direttore del London Savoy Hotel, acquista le due residenze private nel 1897. Ne affida la trasformazione all'architetto Charles Mewès. Vuole un grande hotel di lusso nel cuore di Parigi.

Sono gli anni delle Grandi Esposizioni Internazionali ed, agli occhi di tutti, Parigi è il centro del mondo civile.

César Ritz non è nuovo ad esperienze di questo genere. Lo definiscono "re degli albergatori e albergatore dei re". Anche questa volta l'impresa si rivela un successo.

L'hotel aprì le sue porte il 1° giugno 1898, durante un sontuoso ricevimento, e da quel momento in poi divenne il luogo d'elezione dell'alta società parigina ed internazionale.

Nel suo nuovo albergo, Ritz, adotta standard di comfort ben superiori a quelli disponibili all'epoca, realizzando camere e appartamenti spaziosi e riccamente decorati, serviti da ascensori e dotati di telefono. Particolare attenzione dedica anche all'igiene, tema che inizia ad essere molto di moda in quel periodo, con bagni e toilette in tutte le stanze, cosa unica al mondo, in quel momento.

César Ritz pensa proprio a tutto, dotando il suo nuovo Hotel di ogni confort possibile ed immaginabile all'epoca. Quello a cui proprio non pensa è di realizzare, nella struttura, un bar per accogliere al meglio clienti e visitatori.

Nasce il Café Parisien all'Hotel Ritz.

César muore il 26 ottobre del 1918, poco prima della fine del primo conflitto mondiale. La direzione dell'albergo passa nelle mani del figlio primogenito Charles Ritz.

Si avvicinano gli Anni Ruggenti e, con la fine della guerra e l'infuriare del "proibizionismo" negli Stati Uniti, a Parigi sono arrivati in massa gli "americani".

La mancanza di un bar inizia a farsi sentire pesantemente, ed il nuovo proprietario non esita ad affrontare e risolvere il problema.

Nel 1921, Charles Ritz, decide di isolare al piano terra dell'hotel uno spazio in cui servire le bevande. Nasce così il Café Parisien: un bar riservato esclusivamente agli uomini e destinato ad entrare nella leggenda.

 

Dal Café Parisien al Café des Dames.

L'apertura del Café Parisien all'Hotel Ritz produce immediatamente grande scalpore. Arrivano in massa gli "americani" che, ormai, hanno fatto di Parigi la loro seconda "Patria".

Sono quelli della cosiddetta "Generazione perduta", come gli scrittori Ernest HemingwayFrancis Scott FitzgeraldHenry Miller o che gravitano comunque da tempo nell'ambiente letterario francese, come Robert William ServiceWilliam Somerset Maugham. Non mancano i musicisti, come Sidney Bechet e, in particolare, Cole Porter.

L'Whisky scorre a fiumi, come del resto il gin e i tanti cocktails. E non potrebbe essere diversamente! Questi artisti americani conducono una vita bohémien un po' diversa da quella dei loro predecessori europei.

In tasca hanno i dollari e se la loro vita è dispendiosa e fuori dagli schemi è, un po', per inclinazione personale e, molto, perché sono gli Anni folli e il mondo è sul punto di cambiare o perlomeno sembra. Poi, a casa loro, negli States, bere alcolici è persino proibito!

Una Donna Americana Rivoluziona l'Hotel Ritz.

Il nuovo Patron dell'Hotel Ritz, Charles, è il figlio del fondatore, ma, quando eredita la direzione dell'Hotel, ha trascorso più anni della sua vita negli Stati Uniti che in Francia.

Il Nuovo Mondo lo ha arricchito di esperienze, ha persino fatto la guerra con l'uniforme americana. Non stupisce che la sua mentalità sia più aperta rispetto a certi aspetti della tradizione europea, ormai sempre più anacronistici, sedimentati nelle consuetudini e difficili a morire.

La moglie di Charles è americana. Si chiama Elisabeth Pierce e viene da New York. Nel 1926 si sposano e tornano in Francia. Non è difficile immaginare la reazione di lei quando scopre che al Café Parisien, in quanto donna, non può mettere piede.

Elisabeth non si limita certo al solo piede: entra tranquillamente nel locale e si siede su uno di quegli alti sgabelli. La sua è un'azione provocatoria, ma è donna abbastanza intelligente da capire che non serve a molto creare scandalo. Molto meglio creare opportunità.

Elisabeth Pierce convince il marito a realizzare nell'Hotel un nuovo lussuoso locale. Nasce così Le Café des Dames, un luogo  aperto anche alle donne, che potranno accedervi senza essere necessariamente accompagnate da un uomo. Un pezzetto di storia dell'emancipazione femminile passa dunque anche dall'Hotel Ritz.

Nel 1934 le donne poterono accedere, anche senza essere accompagnate, in entrambi i locali. Così i due bar presero ad essere chiamati rispettivamente: Le Grand Bar e Le Petit Bar.

L'attuale Hemingway bar all'Hotel Ritz.
L'attuale Hemingway bar all'Hotel Ritz.

Solo dopo la ristrutturazione del 1979, voluta dal nuovo proprietario Mohamed Al-Fayed, quello che era, in origine, Le Petit Bar viene completamente trasformato ed assume il nome attuale di Hemingway Bar.

Il sito internet dell'Hotel Ritz di Place Vendôme.

Un Diamante grande come il Ritz.

Lo scrittore Francis Scott Fitzgerald, che dell'Whisky Bar all'Hotel Ritz era abituale cliente durante gli anni ruggenti, trasse da quel luogo ispirazione per il titolo di un suo famoso racconto lungo:

Il diamante grande come il Ritz.

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