Chi è l'ispettore G7? È un investigatore nato dalla penna e dalla fantasia dello scrittore bega di lingua francese Georges Simenon.
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Per conoscere meglio questo personaggio della letteratura poliziesca è sufficiente una delle pubblicazioni della casa editrice Adelphi,
che, in Italia, è impegnata a proporre o riproporre tutte le opere di Simenon.
Il personaggio dell'ispettore G7 nasce negli anni '30, quindi contemporaneamente alla nascita di Maigret.
G7 non ha nessuna delle caratteristiche del famoso commissario Maigret che poi tanto contribuirà al successo di Georges Simenon.
Unico tratto in comune: fumano entrambi la pipa. Quella di G7, però, è una pipa assai piccola.
Trentenne, alto, ben piantato, il volto cosparso di lentiggini, occhi chiari, labbra carnose. A volte assume «l'aria di uno scolaretto pudico che finge di non vedere niente», ma nel complesso appare come un «giovanotto di buona famiglia».
Non mangia in abbondanza, non beve e, soprattutto, lui con le donne ci fa l'amore.
... dietro la porta G.7 e Sonia erano già nelle braccia l'uno dell'altra...
L'Ispettore G7 Otto anni in un cassetto.
Diversamente dalle inchieste del commissario Maigret che vedono la luce per i tipi di Fayard già nel 1931, le avventure dell'ispettore G7 saranno pubblicate per la prima volta solo nel 1938, quando Simenon è ormai da cinque anni in scuderia della prestigiosa Maison Gallimard.
Forse, quando il prolifico Simenon ideò questo personaggio, pensava ad una soluzione di riserva nel caso in cui Maigret non si fosse rivelato quell'enorme successo che poi è stato.
Forse, semplicemente, Simenon non si aspettava da Maigret un successo particolare e scriveva sempre nuove storie come sua abitudine.
Di fronte ai risultati ottenuti dai primi romanzi con Maigret protagonista, ha lasciato nel cassetto G7 per future occasioni.
Nel 1938, dopo quattro anni senza scrivere di Maigret (in realtà aveva comunque scritto dei racconti con Maigret protagonista), pensò fosse il momento giusto per proporre questo nuovo personaggio.
Del resto è noto che Simenon prima di optare per il personaggio del commissario che lo avrebbe reso famoso in tutto il mondo, sperimentò ben 18 possibili alternative.
Maurizio Testa, nel suo meritatamente celebre blog Simenon-Simenon sottolinea bene che lo scrittore avrebbe potuto pubblicare questi racconti fin dal 1930, così come faceva con tanti altri:
Ricordiamo che nel 1930 Simenon ancora pubblicava esclusivamente sotto pseudomino, e quindi questa avventure dell'agente G.7 sarebbero potute uscire firmate Christian Brulls o Georges Sim. E invece sono rimaste otto anni in un cassetto (di chi?) fin quando Gallimard le pubblicò nella serie La Renaissance de la nouvelle diretta da Paul Morand.
Il post originale lo trovi qui, insieme a tanti altri. Utilizza ancora la classificazione di sicurezza http, quindi non ti posso collegare direttamente, ma leggerli non comporta nessun problema.
http://www.simenon-simenon.com/2014/05/simenon-simenon-le-sept-minutes-per-g7.html
Fra l'altro l'immagine che ho utilizzato in copertina viene esattamente da quel post. Credo che Maurizio non me ne vorrà.
G7 Riscoperto e Proposto da Adelphi.
La casa editrice Adelphi, che dal 1985 pubblica i libri di Georges Simenon, ha offerto al pubblico un primo assaggio di questo personaggio pubblicando, nel 2008, "La pazza di Itteville", poi, qualche anno dopo, la raccolta "Tre inchieste dell'ispettore G7".
Il volume comprende i racconti: Le Grand Langoustier, La nuit de 7 minutes e L'Enigme de la Marie-Galante.
Gli stessi che Gallimard pubblicò nel 1938.
Sulla trama dei tre racconti ci informa Daniele Abbiati su Il Giornale.it:
...In Le Grand Langoustier , ambientato sull'isola francese di Porquerolles, in Provenza, dove si indaga sulla sparizione di tre donne, il signor Henry è una specie di incrocio fra il ricco eccentrico, l'orco e l'eremita: nella sua dimora a pochi metri dalla gente che si crogiola al sole in spiaggia, lui beve, mangia e tromba dal mattino alla sera. Dimenticando però una vecchia e non gradita conoscenza...
Mentre a proposito di La nuit de 7 minutes:
In La notte dei sette minuti siamo ad Asnières, poco sopra Parigi, e la morte di Ivan Nikolaevic Morozov, un esule russo ridotto in miseria, ex generale dell'esercito zarista, è un classico “mistero della camera chiusa”. Ma quando sulla scena, grazie a un investigatore privato chiamato in causa dal compare di G.7, si manifesta la bella figlia della vittima, la verità comincia a prender forma. E G.7 a... prender moglie, dato che se ne innamora perdutamente.
Chiude la raccolta L'Enigme de la Marie-Galante:
Infine in L'enigma della «Marie Galante» , ambientato a Fécamp, la cittadina affacciata sulla Manica, tutto ruota intorno alla squallida figura dell'armatore Morineau, tanto avaro quanto disonesto, autore di un piano diabolico e, ironia della sua sorte, costoso...
Una raccolta di sicuro interesse, questa di Adelphi, per gli amanti dello scrittore belga, che ci consente affrontare un aspetto meno noto dello stile e dell'opera del nostro Simenon.
G.7 è uno strano tipo. Nella vita quotidiana sembra più giovane di quanto non sia, e ha modi così gioviali che si stenta a prenderlo sul serio. Ma appena comincia a seguire un caso il suo atteggiamento cambia. Si chiude in se stesso. E, cosa più strana, assume un'aria timida che non si addice affatto all'immagine convenzionale del poliziotto. Mi è capitato di vedergli condurre un interrogatorio: ci mancava poco che si mettesse a balbettare. Nessuna ostentazione. Nessuna spavalderia. Semmai un certo imbarazzo, come se si sentisse fuori posto. Per ore e ore non fa il minimo accenno all'inchiesta. Beve. Mangia. Segue con lo sguardo il viavai della strada. Mi risponde a monosillabi. E alla fine, vedendogli prendere una decisione improvvisa, mi rendo conto con mio grande stupore che la sua mente non ha smesso un istante di lavorare.
Sbizzarriamoci allora in analisi e confronti, tra i personaggi di G7 e Maigret. Perché no: è sempre un gran divertimento, oltre che un'utile esercizio intellettuale.
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