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L'aria di Parigi

L'aria di Parigi

La Parigi di Simenon e Maigret, del Cinema, dei Bistrot, delle Canzoni, della Malavita.


Jane Birkin icona pop degli anni '70

Pubblicato da Fulvio Nolli su 17 Luglio 2023, 10:08am

Tags: #Cantanti e Canzoni Francesi, #Attori ed Attrici Francesi

Jane Birkin simbolo della donna anni '60.
Jane Birkin con Serge Gainsbourg a Parigi nel1969. Fotografia di Jacques Haillot/Sygma per Getty - https://www.theguardian.com/culture/2019/oct/27/jane-birkin-serge-gainsbourg-emotional-memoirImages

Jane Birkin con Serge Gainsbourg a Parigi nel1969. Fotografia di Jacques Haillot/Sygma per Getty - https://www.theguardian.com/culture/2019/oct/27/jane-birkin-serge-gainsbourg-emotional-memoirImages

Non si può dire addio a Jane Birkin.

Muoiono gli uomini: non i miti!

Jane Birkin è una delle icone mondiali di quello che è stata la cultura pop negli anni '60 e '70 del novecento.

Figura ribelle e anticonformista, nota non solo per la sua bellezza ma, soprattutto, per la sua personalità forte e per lo stile di vita eccentrico, Jane Birkin, è stata, fra le principali protagoniste di un'epoca culturale, che ha saputo incarnare come poche altre.

Inglese, nasce nel West End di Londra, quartiere di Marylebone, il 14 dicembre 1946. Proviene da un ambiente che un tempo avremmo definito: una buona famiglia borghese.

Famiglia non comune, però, in cui si mescolano rigore militare e creatività artistica.

Il padre è un ufficiale della Marina britannica, David Birkin, mentre la madre è donna di spettacolo: l'attrice e cantante Judy Campbell.

La Campbell era assai nota, negli anni '40 e '50, grazie al successo di una brillante carriera nel teatro e nel cinema britannico; amica di molti artisti e intellettuali dell'epoca, tra cui Noël Coward e George Orwell

Jane Birkin trascorre gran parte della sua infanzia in India, dove il padre, maggiore della Royal Navy, è di stanza.

Torna a Londra per frequentare la scuola.

Molto presto, Jane, dimostra di avere una forte inclinazione per la recitazione e la musica, e inizia a prendere lezioni di pianoforte e a partecipare a produzioni teatrali locali.

L'epoca è quella della cosiddetta Swinging London: edonismo, creatività, ottimismo ed indipendenza.

In quell'ambiente oltremodo vitale la diciassettenne Jane muove i primi passi sulle orme della madre.

Arrivano le prime occasioni di lavoro come attrice, le prime esperienze come cantante nel musical.

A sostenerla ed esortarla un compositore affermato come John Barry al quale siamo tutti debitori per le indimenticabili musiche dei film di James Bond.

Lei lo incontra che ha solo 17 anni, mentre lavora nel musical Passion Flower Hotel, dove lui è l'autore delle musiche.

I due si sposano nel 1965, lui ha 13 anni più di lei, e dalla loro breve unione, divorziano nel 1969, nasce la prima delle tre figlie di Jane Birkin, Kate Barry.

Sono gli anni delle prime esperienze cinematografiche di Jane. Piccole parti, ma in film importanti come Blowup di Michelangelo Antonioni (dove appare completamente nuda) e Kaleidoscope, entrambi del 1966.

Ruoli minori, ma che contribuiscono a far notare a pubblico e addetti ai lavori quelle che sono le caratteristiche peculiari di questa ragazzina fuori dal comune: un sex appeal naturale, un corpo longilineo flessuoso e un po' androgino, occhi dolcissimi un sorriso non banale.

Jane, la Francia e l'amour fou.

Nonostante la giovanissima età, dopo i ruoli ottenuti in Inghilterra, le giungono offerte di lavoro anche dagli Stati Uniti e dalla Francia.

Ed è proprio in Francia che la Birkin si reca nel 1968, per un'audizione. Si tratta del ruolo principale nel film Slogan, una commedia del regista Pierre Grimblat che uscirà nelle sale nel 1969.

Nonostante lei non parli assolutamente il francese, ottiene il ruolo e questo le consente di recitare accanto ad un artista poliedrico destinato a divenire l'uomo più importante della sua vita: Serge Gainsbourg.

"La Chanson de Slogan", tema del film è la prima di molte successive collaborazioni fra i due e, soprattutto, è l'inizio di un amore intenso, fuori dagli schemi, destinato a sua volta a fare di quella strana coppia di innamorati uno dei simboli della nuova epoca che si apre con le contestazioni del '68.
 

Il suo francese ha un accento caratteristico che conquista i francesi. Dirà ella stessa: "Senza il mio accento, avrei avuto una carriera diversa."

Slogan ottiene un buon successo e si fa notare, così come si fa notare la coppia Birkin/Gainsbourg, anche grazie alla contemporanea uscita sul mercato del notissimo, ed allora scandaloso, 45 giri "Je t'aime... moi non plus"

Sarà però il film successivo a determinare la definitiva consacrazione di Jane Birkin in Francia: "La piscine".

"La piscine" è un thriller ben diretto da Jacques Deray (regista di "Un po' di sole nell'acqua gelida" e "Borsalino").

Il cast è notevole: Alain Delon, Romy Schneider, Maurice Ronet e, appunto, Jane Birkin, perfettamente a suo agio accanto ad attori di quel calibro.

Il film mi ha salvato e mi ha permesso di restare in Francia. Avevo appena finito Slogan e dovevo tornare in Inghilterra.

Noi pensiamo di poter aggiungere che il film "La piscina", non solo l'ha salvata e le ha consentito di restare in Francia, ma l'ha consegnata alla storia del cinema.

Dopo quella pellicola verranno altri film, alcuni anche importanti, come ad esempio: La Pirate di Jacques Doillon (1984), La Belle Noiseuse di Jacques Rivette (1991), il controverso Je t'aime moi non plus, realizzato dal compagno Serge Gainsbourg nel 1976, ispirato all'omonima canzone tanto censurata quasi dieci anni prima.

Eppure la Jane Birkin che amiamo, quella che il pubblico ha subito amato, è tutta lì in quel personaggio di giovane donna impertinente, disinibita e indipendente, ma, al fondo, anche fragile e insicura.

 

Ora, all'età di 76 anni Jane Birkin è volata nell'Olimpo dei Miti dove potrà rimanere per sempre. Icona di un tempo che ha avuto ombre e luci, che ha offerto illusioni e speranze e altrettante delusioni.

Un epoca che ha fatto sognare anche grazie a quella sua voce sensuale ed acuta che non era certo quella di una virtuosa cantante, quanto, piuttosto, quella di una ragazzina impertinente e spontanea.

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