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L'aria di Parigi

L'aria di Parigi

La Parigi di Simenon e Maigret, del Cinema, dei Bistrot, delle Canzoni, della Malavita.


Assenzio, Fata verde dei poeti maledetti

Pubblicato da Fulvio Nolli su 12 Agosto 2023, 01:21am

Tags: #Assenzio, #Belle Époque

Assenzio la Fata Verde dei Poeti Maledetti.

Nella vibrante scena artistica di Parigi alla fine del XIX secolo, un'ombra verde aleggia nei caffè e negli studi degli artisti: l'assenzio. Questa bevanda, con il suo elevato contenuto di alcol e la sua misteriosa storia, ha catturato l'immaginazione di molti pittori, scrittori e poeti dell'epoca, diventando un'icona di bohémien e creatività.

L'Assenzio a Parigi: Storia Controversa di Arte Bohémien. 

L'Assenzio, in francese Absinthe, è un distillato di cui si narravano effetti molto particolari. Non si trattava della semplice euforia che un qualunque liquore può provocare dopo un paio di bicchierini.
La Fata Verde, come è anche chiamato l'assenzio, per gli artisti di fine '800, sembrava possedere caratteristiche tutte particolari ed esclusive, tali da distinguerlo da qualsiasi altro liquore di ogni tempo.

Il Richiamo dell'Assenzio.

L'assenzio, con il suo caratteristico sapore amaro e l'effetto allucinogeno che gli si attribuiva, ha esercitato un fascino irresistibile sugli artisti che cercavano ispirazione e liberazione dalle restrizioni della società convenzionale. Le sue proprietà psicoattive, dovute principalmente al contenuto di tujone, erano considerate inebrianti e capaci di innescare visioni artistiche e stimolare la creatività.

L'Assenzio secondo Oscar Wilde.

Così, il poeta Oscar Wilde, ha definito l'Assenzio in alcuni suoi versi:

Dopo il primo bicchiere, vedi le cose come desideri.
Dopo il secondo, vedi le cose come non lo sono.
Infine, vedi le cose come sono realmente,
che è la cosa più orribile al mondo.

Questa definizione dell'assenzio, mi sembra renda piuttosto bene l'idea della leggendaria epopea dell'assenzio, quando questo liquore misterioso spopolava nella Parigi della Belle Époque.
Naturalmente le leggende sorte sugli effetti straordinariamente tossici dell'assenzio sono del tutto prive di fondamento. L'elevato tenore di alcol contenuto nel distillato è l'unico pericolo connesso all'uso di questo aperitivo.

Assenzio, la Fata verde dei poeti maledetti.

Assenzio, la Fata verde dei poeti maledetti.

L'Assenzio da aperitivo a leggenda.

I caffè di Montmartre e Montparnasse erano il cuore pulsante della vita artistica parigina. Qui, gli artisti si riunivano per discutere di arte, filosofia e politica, spesso accompagnati da bicchieri di assenzio.

Luoghi come il famoso Café de la Nouvelle-Athènes e il Café de la Rotonde erano conosciuti per essere frequentati da pittori come Henri de Toulouse-Lautrec, Vincent van Gogh e Pablo Picasso, tutti amanti dell'assenzio.

L'assenzio conquista Parigi ed inizia la leggenda bohémienne.

Sono gli anni in cui tutto ciò che giunge a Parigi è destinato a farsi leggenda!
Le bottiglie di assenzio titolano una gradazione da 68 a 72 di percentuale alcolica.

Il prezzo non è, inizialmente, troppo accessibile e, per alcuni anni, l'assenzio rimane un aperitivo tipicamente borghese. I parigini lo chiamano: la fée verte des boulevards.


Nonostante il prezzo elevato, la popolarità della bevanda cresce costantemente e nel 1870, alla vigilia della guerra franco-prussiana, l'absinthe arriva a rappresentare il 90% del consumo di aperitivi in Francia.

Dalle 17 alle 19, in anticipo di molto su quello che oggi chiamiamo happy hour, nei bistrot parigini è "l'ora verde" e l'assenzio ne è il protagonista.

Assenzio è Croce e delizia degli artisti.

Gli anni che vedono l'arrivo e la diffusione dell'assenzio a Parigi sono anche anni di grandi cambiamenti sociali e culturali.
Questo nuovo aperitivo dal colore verde, dal profumo erboso e dagli effetti sorprendenti, trova accoglienza immediata nel folto gruppo di artisti e intellettuali o aspiranti tali, che, sempre più numerosi, si riuniscono nei bistrot parigini, confermando la vocazione della città a Capitale della Cultura europea.


Vuoi che l'assenzio piace, vuoi che lo si beve attraverso un rituale complesso ed affascinante, vuoi che, grazie alla grande diffusione e ad una feroce speculazione, l'assenzio costa poco e molti di quei promettenti artisti fanno, al momento, la fame.

Ecco che l'assenzio diviene presto il simbolo stesso di quell'epoca di fermento e creatività.
L'assenzio assurge a Musa, mentore, amico infido, marchio di fabbrica, degli ultimi cinquant'anni dell'ottocento e di quei primissimi anni del '900 che furono la leggendaria Belle Époque.

Toulouse-Lautrec e la sua Ode al Verde Assenzio.

Henri de Toulouse-Lautrec, celebre per le sue vivide rappresentazioni della vita notturna parigina, era anche noto per il suo amore per l'assenzio. Egli stesso consumatore abituale, Toulouse-Lautrec ha immortalato l'atmosfera dei caffè e dei cabaret attraverso le sue opere intrise di verde assenzio.

Quadri come "La Buveuse d'Absinthe" e "L'Assenzio" sono esempi eloquenti della sua ossessione per questa bevanda proibita.

L'Assenzio ispira Poeti e Pittori.

Immortalato nei dipinti di Degas, Picasso, Manet, descritto in innumerevoli pagine di letteratura, la Fata verde, non può mancare, nei caffè e nei bistrot, dove ferve la vita creativa di Parigi.

La "fontana" per l'acqua gelata, il cucchiaino forato e la zolletta di zucchero: ecco gli strumenti del rito dell'Assenzio.

Oggetti che non possono mancare in locali come il Cafè de Cluny, il Nouvelle Athènes, il Cafè Guerbois, iI Cafè Riche, il Cafè de Bade e un po' ovunque, in quella meravigliosa e disperata stagione della cultura europea.

L'absinthe, noto anche come "Dans un cafè", il famosissimo quadro di Degas del 1876, è proprio ambientato in uno di questi locali: le Nouvelle Athènes.

Le Nouvelle Athènes è un bistrot della Place Pigalle dove si ritrovavano abitualmente, oltre ad Edgar Degas, artisti e scrittori del calibro di Manet, Van Gogh, Zandomeneghi, Maupassant, Huysmans, George Moore.

Così, innumerevoli saranno anche le citazioni in versi e in prosa, che tanti artisti hanno dato dell'assenzio; riferite alla magia, al mito ed al dramma di questo distillato d'erbe dalla tragica fama.
 

L'omaggio all'Assenzio del Poeta Raoul Ponchon.

Forse l'omaggio più intenso è in questi versi che Raoul Ponchon dedica proprio alla verde bevanda nel suo "Sonnet de l’Absinthe" dalle pagine de Le Courrier Français del 24 ottobre 1886:

Assenzio, oh mio liquore attento,
Mi sembra, quando ti bevo
Bere l'anima dei giovani boschi
Durante la bella stagione verde.
Il tuo profumo fresco mi sconcerta
E nel tuo opale vedo
Cieli una volta abitati
Come una porta aperta.
Cosa importa, o strumento maledetto,
Che sei un paradiso vano,
Se favorisci il mio desiderio;
E se, prima di entrare nel porto,
Mi fai sopportare la vita
Abituandomi alla morte.

Raoul Ponchon-Sonnet de l’Absinthe.

La Fine di un'Epoca: Il Divieto dell'Assenzio.

Nonostante la sua popolarità tra gli artisti, l'assenzio fu soggetto a crescente preoccupazione da parte delle autorità.

Le campagne anti-alcolici e le preoccupazioni per i suoi presunti effetti dannosi sulla salute portarono al divieto dell'assenzio in molti paesi europei, compresa la Francia, nel corso del primo XX secolo. Questo segnò la fine di un'epoca dorata per l'assenzio e la sua associazione con la cultura bohémien.

Nonostante il divieto, il leggendario fascino dell'assenzio persiste ancora oggi. La sua storia intricata, legata alla creatività e alla ribellione, continua a ispirare artisti e scrittori di tutto il mondo.

Mentre i caffè di Montmartre potrebbero non essere più i salotti artistici di un tempo, il ricordo dell'assenzio come compagno di bohémien e musa creativa rimane intatto, immortale nelle opere d'arte che ha ispirato.

Ecco l'opera di Paul Verlaine dedicata ai Poeti Maledetti nella Parigi dell'Assenzio:

Il libro di Benoît Noël, L'assenzio. Un mito sempre verde, per conoscere al meglio storia e leggenda dell'assenzio: la Fata Verde.

L'Assenzio un Mito sempre Verde, il libro di Benoît Noël.

L'Assenzio un Mito sempre Verde, il libro di Benoît Noël.

L'assenzio. Un mito sempre verde.

Ingrediente della storia sociale e culturale europea, l'assenzio è ormai droga leggendaria, pervenuta nel tempo a legare il proprio destino a uno dei momenti più salienti della cultura dell'Ottocento quando, in piena epoca vittoriana, la sua storia si intreccia con la nascita di una delle prime culture critiche dell'etica capitalista allora dominante.

Il libro di Noël non è soltanto uno scritto storico-analitico, né un resoconto tecnico di grande precisione; è davvero qualcosa di più: una raggiera socio-culturale che fa perno su quello che l'autore chiama "l'apéritif-phare du XIX siècle". Ne sono investiti l'arte, la politica, il costume: in una parola, la società, o meglio, le società occidentali inumidite dall'assenzio nell'arco di un secolo.

È possibile che la "fata verde" torni a trovarsi oggi sul banco degli accusati, in un momento in cui si scopre che le vere e più devastanti droghe del pianeta sono l'uranio impoverito o il plutonio, che annientano le fonti stesse della vita?

Non sarà un tantino esagerato, se non addirittura risibile? Il libro di Noël non nasconde una strana simpatia per una "fata" che, a petto di devastazioni "scientificamente" pianificate, può perfino apparire come una piccola divinità eccentrica, emarginata, desueta, che ha tanto bisogno di solidarietà e di calore.

L'assenzio un mito sempre verde lo trovi su Amazon, anche in Audiolibro.

Assenzio fra Mito e Realtà Scientifica.

Oltre il Mito che lo circonda, cosa è realmente l'Assenzio?

In questo post iniziamo a parlarne un po' più specificatamente:

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