Tropico del Cancro: la Parigi degli ultimi e dei reietti.
Nell'incantata, effervescente Parigi degli anni trenta, precisamente nel 1934, viene pubblicato da un piccolo editore un libro intitolato "Tropico del Cancro": sarà la miccia di uno scandalo morale e di un'insurrezione letteraria che attraverserà tutto il secolo.
Negli ambienti più conservatori si parla di pornografia, nei caffè avanguardisti si inneggia alla rivoluzione: la verità è che "Tropico del Cancro" è uno dei grandi capolavori della letteratura novecentesca, un romanzo autobiografico insostituibile per la forza e la fluidità del suo linguaggio, la potenza del suo immaginario, la vivida resa degli ambienti e dei caratteri.
È lo stesso Miller a parlarci di sé in prima persona, a raccontarci dei suoi amici, dei miseri eppure vibranti quartieri che attraversano e vivono. Di ubriachezza in ubriachezza, di donna in donna, di rissa in rissa, di illuminazione in illuminazione.
Con una scrittura travolgente e fluviale, che trasfigura ogni evento delle piccole, eccezionali vite che sono le vite di tutti noi, facendole diventare un'epica nuova, l'epica dell'essere umani, un'epica che cantiamo tutti, ritrovando in noi la sete di libertà di questo scrittore.
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Tropico del Cancro di Henry Miller.
Edizione Feltrinelli 2013, con contributi di Mario Praz.
Il libro che mi ha segnato la vita, che mi ha portato fortuna è "Tropico del Cancro" di Henry Miller. L’ho letto ventenne, me ne sono innamorato e l’ho riletto poi tante volte dopo di allora. (…) Mi ha fatto desiderare di andare a Parigi, e ci sono andato in autostop da solo, per ripercorrere le sue orme. E poi di fare il viaggio inverso, di andare in America...
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Henry Valentine Miller è stato uno scrittore e saggista americano nato il 26 dicembre 1891 a New York City e morto il 7 giugno 1980 a Pacific Palisades (California).
Henry Miller nasce nella casa di famiglia al 450 East, 85ª Strada, nel quartiere Yorkville di Manhattan, New York City, figlio di genitori luterani tedeschi emigrati negli Stati Uniti, Louise Marie Neiting e Heinrich Miller.
Membro attivo del Partito Socialista d'America, frequenta il City College di New York ma solo per un semestre.
Dopo un periodo di vita errabonda torna in famiglia per aiutare il padre nella bottega di sartoria. Nel 1917 si sposa una prima volta con Beatrice Sylvas Wickens.
È assunto come direttore del personale alla Western Union Telegraph.
Nel 1924, in un locale da ballo, conosce June Edith Smith che diviene la sua seconda moglie. June Miller crede in lui e sarà la sua musa letteraria: nei suoi romanzi autobiografici compare sotto il nome di Mona, in particolare nella trilogia The Rosy Crucifixion.
È suo impulso di lei che Miller abbandona il lavoro per dedicarsi interamente alla scrittura. Dal 1924 al 1925 vivono al 91 di Remsen Street, nel quartiere di Brooklyn Heights.
Nel 1930 Henry Miller decide di lasciare gli Stati Uniti per non farvi più ritorno: si imbarca per la Francia e raggiunge Parigi.
I primi anni da bohémien sono miserabili; la coppia lotta con il freddo e la fame. Dormono ogni notte dove capita, rimediando, quando è possibile pasti offerti da anime buone.
La fortuna si presenta finalmente nella persona di Richard Osborn, un avvocato americano che offre loro una stanza nel proprio appartamento. Ogni mattina Osborn lascia una banconota da dieci franchi sul tavolo della cucina.
È in questo periodo che Miller inizia a frequentare i locali di Montparnasse, in particolare il Dôme, dove incontra i primi amici importanti della sua vita parigina, come Anaïs Nin, Eva Kotchever, proprietaria di Eve's Hangout a New York, appena espulsa dagli Stati Uniti.
È noto per aver rotto con le forme letterarie esistenti, sviluppando un nuovo tipo di romanzo semi-autobiografico che fonde lo studio del personaggio, la critica sociale, la riflessione filosofica, il linguaggio esplicito, il sesso, la libera associazione surreale e il misticismo.
Le sue opere più caratteristiche in questo senso sono Tropico del Cancro, Primavera Nera, Tropico del Capricorno e la trilogia Crocifissione in rosa, che si basano sulle sue esperienze a New York e Parigi.
Tutte le sue opere furono bandite negli Stati Uniti fino al 1961, quando la Corte suprema ne riconobbe il valore letterario, liberandole dall'accusa di pornografia che ne impediva la pubblicazione.
Henry Miller scrisse anche memorie di viaggio e recensioni letterarie e dipinse acquerelli e gouaches.
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