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L'aria di Parigi

L'aria di Parigi

La Parigi di Simenon e Maigret, del Cinema, dei Bistrot, delle Canzoni, della Malavita.


Chartreuse antico Elisir e nobile Liquore

Pubblicato da Fulvio Nolli su 27 Settembre 2023, 00:07am

Tags: #Distillato Chartreuse

Il Liquore misterioso dell'antica Abazia di Chartreuse.

Anche se non sei un esperto estimatore di liquori e distillati, ti sarà certamente capitato di vedere sugli scaffali di un bar o di una enoteca, una misteriosa bottiglia, per lo più verde o gialla, con un nome francese abbastanza particolare ed intrigante: Chartreuse.

E’ un liquore o un distillato? Com’è realizzato? La sua storia? Come e quando si beve?

La Grande Chartreuse, casa madre dei monaci Certosini.

La Grande Chartreuse, casa madre dei monaci Certosini.

La Chartreuse è un liquore con un suo mistero.

Alla prima domanda è abbastanza facile rispondere: la Chartreuse è certamente un liquore e non un distillato. Non si ottiene da un liquido fermentato in precedenza.

Si ottiene da un infuso di erbe macerate in alcool di alta qualità, distillando successivamente l’infuso ottenuto.

Alla seconda domanda è più difficile dare una risposta. Questo perché, da ben 400 anni, la Chartreuse, continua ad essere prodotta, senza alcun cambiamento, dai Monaci Certosini che per primi l’hanno realizzata e, i monaci, producono, oggi come ieri, questo liquore, conservando gelosamente il segreto della sua ricetta. Segreto del quale sono gli unici a conoscere i dettagli della composizione.

In realtà i monaci che conoscono la ricetta sono solo i due “distillatori”, i quali la tramandano, volta per volta, a chi è destinato a sostituirli.

Da sempre la formula per la produzione della Chartreuse resta un mistero e, in questo mondo che di misteri ne ha conservati ben pochi, siamo ben felici che sia così.
 

Cosa sappiamo sul conto del liquore Chartreuse?

Quello che è dato sapere sulla Chartreuse è davvero poco. Si limita a due sole cose: primo, 130 sono le erbe diverse che ne compongono la ricetta e, secondo, il prezioso liquore, non contiene nessun additivo chimico. Sono le erbe che lo compongono a conferire anche il colore finale al prodotto.

La lavorazione fondamentale consiste nel porre a macerare, in alcool, il misterioso e complesso bouquet garni, per poi procedere alla distillazione dell'infuso che si è ottenuto.

Segue poi il lungo invecchiamento in grandi botti di rovere.

Chartreuse - Un liquore dalla lunga storia.

Per rispondere alla terza domanda bisogna tornare piuttosto indietro nel tempo: indietro di 400 anni e più.

L’ordine monastico dei Certosini nasce sui monti vicino a Grenoble e si diffonde poi in tutta la Francia e in molti paesi europei.

Come tanti altri monaci, anche i Certosini, sono abili ed appassionati e, molto presto, iniziano a ricavare dalle erbe preziosi elisir a scopo terapeutico.

Nel 1605 alcuni monaci ritrovano un antico manoscritto in cui è descritta la ricetta di un elisir di lunga vita assolutamente speciale. Molto complesso da realizzare in quanto moltissime sono le erbe differenti che vanno impiegate, in giusta dose, per ottenerlo.

- La storia di questo famoso liquore, ha origine lontane e misteriose. Essa difatti risale al giorno 16 maggio 1605, quando il maresciallo di artiglieria, François-Hannibal d’Estrées, Marchese di Coeuvres, fratello della bella Gabrielle, amante del re Enrico IV, bussa al portone della certosa di Parigi.
Egli reca con se un antico manoscritto di un alchimista, e decide di farne dono ai monaci certosini di Vauvert, per la loro nota e specifica conoscenza  dell’arte galenica. Su di esso vi è la ricetta per la realizzazione di un “Elisir di lunga vita”, il maresciallo ignora le origini di tale documento però ritiene i monaci certosini, degli eccellenti conoscitori delle piante medicinali ed i soli in grado di poterle lavorare. Nonostante l’impegno dei valenti certosini addetti alla spezieria, la complessità della ricetta fu tale che, bisognerà attendere molti anni prima che essa si possa realizzare. Lo studio accurato, l’esatta composizione ed il successivo sviluppo sono da attribuire al monaco speziale, della Grande Chartreuse, il Fratello converso Jérôme  Maubec, il quale nel 1737, nella spezieria del convento, riesce a concepire la formula per poter produrre il prezioso elisir. Da quel momento nasce il cosiddetto “Elixir Végétal”, quello che ancora oggi viene prodotto con il nome di “Elisir vegetale della Grande-Chartreuse”, composto ottenuto dall’infusione in alcol di 130 varietà di erbe medicinali ed aromatiche, esso ha il grado alcolico di 71°. La produzione non ebbe una vasta diffusione, eccezion fatta che nei luoghi limitrofi alla certosa, raggiunti stoicamente dal converso Charles, che a dorso di un mulo provò a distribuirlo, come sostanza medicamentosa. - Da cartusialover

Evidentemente anche a questi abili erboristi servì un po’ di tempo per raccapezzarsi fra tanti ingredienti, ma, in fine, nel 1764 i monaci avviano la produzione della prima Chartreuse Vert, nella farmacia della Grand Chartreuse, casa madre dell’ordine.

A partire dal 1838 inizia anche la produzione della Chartreuse Jaune, liquore realizzato con la stessa ricetta, ma con proporzioni diverse.

Nel 1860 entra in funzione la prima vera distilleria industriale, situata nella località di Fourvoire. 

Qui si producono la Chartreuse Vert da 55°, la Chartreuse Jaune da 40° e la Chartreuse Blanche (introdotta nel 1840 con la gradazione alcolica di 43°e, successivamente ridotta a 37°, dal 1860).

L’ordine Certosino e la Grande Chartreuse.

L'ordine dei Certosini è uno dei principali ordini monastici della cristianità. Ordine, essenzialmente contemplativo dove i monaci consacrano esclusivamente a Dio l'intera esistenza. Deve la sua fondazione, nel 1084, a San Bruno di Colonia. 

Egli decise di stabilirsi con alcuni suoi confratelli in una zona particolarmente isolata e deserta della Francia sud-orientale: il massiccio di Chartreuse nel Delfinato.

Siamo nelle Alpi francesi, nel comune di Saint-Pierre-de-Chartreuse, circa 30 km a nord di Grenoble, a 1190 metri di altitudine, ai piedi del Grand Som, quarta cima per altezza del massiccio della Chartreuse.

In questo luogo viene edificato il primo e principale dei monasteri certosini: la Grand Chartreuse

Ancora oggi, pur dopo tante successive modifiche, questa è la sede della Casa Madre dei Certosini ed il suo Priore è la massima autorità dell'Ordine. Viene chiamato "Ministro generale dell'Ordine certosino".

La storia dell'Ordine certosino è, come abbiamo visto, molto antica e si avvia lentamente verso il millennio. Tante le fortune, ma anche le vicissitudini dell'Ordine nel corso dei secoli. Tante anche le attività economiche intraprese sotto l'egida dei monaci.

Attività metallurgiche nell'alto medioevo, in seguito, anche alberature per le navi del XVII secolo. Agricoltura, naturalmente, e allevamento ittico.

L’attività che però contraddistingue più di ogni altra l’attività secolare dei monaci certosini è sicuramente quella legata alla produzione del loro liquore: la Chartreuse.

L’attività, iniziata in maniera professionale nel 1764 continua da allora imperterrita, nonostante le tante difficoltà incontrate dall’Ordine nel corso della sua storia.

Incendi, saccheggi e calamità naturali colpiscono duramente la Grande Chartreuse per tutto il medioevo e anche nei secoli successivi.

Il primo e più antico monastero venne distrutto da una slavina nel gennaio del 1132 ed i monaci costruirono subito, un poco più a valle, la loro Casa Madre in un luogo più protetto dai fenomeni di smottamento della montagna.

Questo non impedì che nuovi disastri si abbattessero sulla sede dell’Ordine certosino.

Almeno otto gravi incendi devastarono gli edifici fra il 1320 e il 1676, uno dei quali, quello del 5 giugno 1562, venne appiccato dolosamente dalle truppe del Barone des Adrets, François de Beaumont, al soldo degli Ugonotti.

Dopo il terribile incendio del 1676 il monastero venne interamente ricostruito secondo una nuova e più moderna linea architettonica. Dal 1920 è classificato dalla Francia come monumento storico.

Il liquore Charteuse e i Certosini.

Al pari della Grande Charteuse anche il liquore dei certosini che porta il suo nome ebbe, nei secoli, i suoi problemi.

I primi problemi per l’Ordine e per il suo liquore iniziano con la Rivoluzione francese, quando, al pari degli altri ordini religiosi, i monaci sono costretti ad abbandonare la Francia ed a riparare in Svizzera.

In questa epoca turbolenta l'antica ricetta conservata tanto gelosamente e tanto a lungo rischia seriamente di andare perduta.

A conservarla pensa prima un frate certosino, Padre Basilio, poi, in procinto di essere arrestato, questi la affida ad un farmacista di Grenoble, tale monsieur Liotard nel 1793. Questi, alla sua morte provvide a far recapitare la ricetta ai monaci che, nel 1816, erano tornati nel loro Monastero sui monti.

Con la Restaurazione, l’Ordine ritorna in Francia e riprende le proprie attività ingrandendole molto presto.

La produzione del liquore Chartreuse ritorna nella cosiddetta farmacia della Grande Chartreuse, ma, aumentando sempre più la fama del liquore d’erbe, si rende necessario avviare una vera distilleria industriale.

Nel 1860 si avvia la produzione nella distilleria di Fourvoir, dove continua fino ai primi anni del XX secolo.

Nel 1903 l’Ordine Certosino viene espulso dalla Francia per iniziativa del governo massone di Émile Combes. L’ordine ripara in Italia, mentre la produzione di Chartreuse viene riavviata temporaneamente in Spagna  nello stabilimento di Tarragona.

Il prodotto realizzato in Spagna non poteva fregiarsi, in Francia, del nome originale di Chartreuse e, in quel paese, venne commercializzato con l'appellativo di La Tarragone (vert o jaune e con rispettivamente 55° e 43°).

I monaci poterono tornare a distillare in Francia nel 1921 operando prima a Marsiglia e con il marchio di La Tarragone. Il marchio originale era stato loro espropriato dal Governo francese e rivenduto ad un distillatore privato: la Compagnie Fermière de la Grande Chartreuse.

Privi però della ricetta originale i nuovi produttori non riuscirono a realizzare altro che un liquore scadente, che non ebbe alcun successo e fallirono nel 1929.

In quell'anno del Signore 1929 fu possibile, per i monaci certosini, rientrare in possesso del marchio Chartreuse e della distilleria di Fourvoire nei pressi della Grande Chartreuse.

La distilleria di Fourvoire venne però distrutta la notte tra il 14 ed il 15 novembre del 1935 da uno smottamento del terreno. 

Come si può vedere è ben complessa ed affascinante la storia che può celarsi dietro quello che sembra apparire solo come la marca di un liquore d’erbe.

Chartreuse - La storia continua!

Dopo il crollo del 1935 a Fourvoire la produzione viene concentrata a Voiron, località a 25 chilometri dalla Casa Madre.

Quelle di Voiron (visite guidate in francese ed in inglese), con i loro 164 metri di lunghezza sono le più lunghe cantine del mondo e sono state per lungo tempo, anche, la sede della principale distilleria per il liquore Chartreuse, con una produzione annua di più di un milione di bottiglie.

Ma, è il caso di dirlo, la storia non si ferma e oggi, i monaci contemplativi, dispongono di un totale di ben sette distillerie, compresa quella nuovissima e modernissima di Aiguenoire, a 12 chilometri dalla Grande Chartreuse, e che sostituisce dal 2018 la distilleria di Voiron ormai non più adeguata alle nuove regole della produzione.

Superati, ormai, e relegati a puri cimeli storici i famosi alambicchi centenari di rame stagnato. Tutti i materiali utilizzati, vetro, legno, pietra, sono antichi per la loro tradizione e moderni per la loro razionalità.

Il disegno dell'edificio sembra quasi avveniristico, ma si ispira ai primi edifici costruiti in quello stesso luogo dai monaci del XVI secolo.

Del resto, quella del liquore Chartreuse non è solo una bella ed antica tradizione tra storia e leggenda. Si tratta di un'importante realtà industriale.

Il fatturato della commercializzazione della Chartreuse si avvicina ai 20 milioni di euro. I liquori prodotti sono venduti per la metà in Francia, mentre, per l'altra metà, vengono esportati in tutto il mondo. I liquori Chartreuse danno lavoro a settanta persone, che operano tutte sotto l'attenta guida dei due monaci certosini distillatori, depositari degli antichi segreti di quel nobilissimo liquore francese che è la Chartreuse!

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