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L'aria di Parigi

L'aria di Parigi

La Parigi di Simenon e Maigret, del Cinema, dei Bistrot, delle Canzoni, della Malavita.


Le Lapin Agile a Montmartre

Pubblicato da Fulvio Nolli su 29 Settembre 2023, 11:02am

Tags: #Bistrot e Brasserie, #Belle Époque, #Parigi è sempre Parigi, #Appuntamenti Parigini

Appuntamento Au Lapin Agile.

Au Lapin Agile è un cabaret parigino situato sulla Butte Montmartre, al 22 di rue des Saules, nel 18° arrondissement, vicino alla stazione della metropolitana Lamarck - Caulaincourt.

Il locale è in attività anche nella Parigi dei giorni nostri, ma è necessario raccontarne la lunga storia per cogliere l'anima di questo piccolo cabaret e spiegare realmente cosa è stato Au Lapin Agile e come nasce la sua leggenda.

Le Lapin Agile a Montmartre oggi come ieri.
Le Lapin Agile a Montmartre oggi come ieri.

 

Le Lapin Agile una leggenda di Montmartre.

Le Lapin Agile, fondato nella seconda metà dell'Ottocento e acquistato poi da Aristide Bruant nel 1913, è uno dei luoghi d'incontro privilegiati dell'arte bohémien del primo Novecento, da Max Jacob a Pablo Picasso, passando per Roland Dorgelès, Francis Carco, Blaise CendrarsPierre Mac Orlan.

In particolare Pierre Mac Orlan si ispirò proprio a Au Lapin Agile per il suo più noto romanzo: Le Quai des Brumes (in Italia tradotto impropriamente, Il porto delle nebbie).

Tutto ha inizio al Cabaret des Assassins.
Il piccolo locale che presto diverrà Au Lapin Agile.
Il piccolo locale che presto diverrà Au Lapin Agile.

Una storia che viene da lontano, quella di Au Lapin Agile.

In seguito alla costruzione della barriera doganale e all'istituzione dell'imposta di sussidio sui prodotti che entrano a Parigi (in particolare sul vino), la parte bassa di Montmartre diventa, alla fine del XVIII secolo, "uno spazio consacrato ai piaceri". Negli anni Ottanta dell'Ottocento, oltre a numerosi cabaret (Le Chat noir, Le Moulin-Rouge), ospita una popolazione molto variegata e talvolta pericolosa (prostitute con i loro magnaccia, disadattati di ogni tipo).

La sommità di Montmartre (la Butte Montmartre), invece, fino al 1914 somiglia ancora ad un villaggio; famoso per la sua aria pura, i suoi mulini a vento e le sue case a basso costo, che attirano gente modesta, tra cui artisti, molti dei quali vengono a stabilirsi lì , e il cui numero diviene considerevole dal 1890 in poi.

In questo luogo ci sembrava di essere in campagna. Niente autobus, niente edifici alti, niente marciapiedi affollati. Ogni crocevia aveva la sua fontana, ogni casa il suo pezzo di giardino […] Nemmeno i negozi: cosa ne faremmo in un villaggio? Negozi appena sufficienti per servire le casalinghe: una panetteria e un fruttivendolo. Quando avevamo bisogno di altre provviste, scendevamo per rue Lepic, dove i mercanti spingevano i loro carretti, e tornavamo dal mercato con le reti piene.

Così ricorda la vita a Montmartre, il giornalista e scrittore Roland Dorgelès, famoso negli anni '30 per il suo romanzo Le Château des brouillards  del 1932.

In questo “villaggio” si trovano, senza mescolarsi, individui provenienti da condizioni sociali molto diverse, ognuno dei quali ha il proprio spazio riservato: “i piccolo borghesi in maniche di camicia” si sono stabiliti in rue Lamarck, i pensionati coltivano i loro piselli sulla rue de la Bonne, giovanissimi malavitosi si rifugiano nei piccoli bar della rue des Abbesses.

Solo gli artisti erano ovunque di casa, mangiando cioccolata con i vagabondi, prendendo un aperitivo con le canaglie e pranzando al bistrot con gli imbianchini.

Dal Cabaret des Assassins al Mito di Au Lapin Agile.

È nella parte alta di Montmartre che nel 1795 fu costruito l'edificio che avrebbe ospitato Le Lapin Agile, che divenne, intorno al 1860, una locanda da vagabondi chiamata Au Rendez-vous des voleurs (l'appuntamento dei ladri).

Dal 1869 prese il nome di Cabaret des Assassins, perché alle pareti erano appese incisioni che rappresentavano assassini famosi, da Ravaillac a Troppmann.

È ancora, a quel tempo, un luogo inquietante, frequentato in prevalenza da una variopinta, quanto poco rassicurante, folla di prostitute, papponi, ladri e ladruncoli, disoccupati e anarchici sfuggiti alle repressioni dopo l'avventura della Comune di Parigi.

Artisti alla fame e pericolosi apaches si contendono i posti a sedere, sulle lunghe panche in legno o al banco del locale.

La taverna degli Artisti a Montmartre.
Au Lapin Agile con i suoi clienti e la famosa insegna.
Au Lapin Agile con i suoi clienti e la famosa insegna.

Le Lapin Agile ancora non porta quel nome estroso, ma è già frequentato da una fauna composta, come abbiamo visto, anche da numerosi artisti o aspiranti tali. Tutti ancora più o meno sconosciuti.

Nell’attesa di un riconoscimento che tarda ad arrivare, abitano quasi tutti anguste stanze a buon mercato sulle pendici della Butte e tengono il loro atelier, quelli che ce l'hanno, nei bui locali del Bateau-Lavoir: un edificio al 13 di place Émile-Goudeau, sempre a Montmartre, che ha visto nascere fra le sue mura i più moderni movimenti artistici del primo novecento.

Pittori come Picasso, Modigliani e Utrillo, chansonniers come Aristide Bruant, scrittori e poeti come Roland Dorgelès e Apollinaire, sono passati tutti sotto l'insegna del coniglio, disegnata nel 1875 dal caricaturista e pittore André Gill e che ha dato il nuovo nome al locale ( lapin à Gill diventa presto Lapin Agile).

La storica insegna di Au Lapin Agile realizzata da André Gill nel 1875.
La storica insegna di Au Lapin Agile realizzata da André Gill nel 1875.

Assidui quanto squattrinati frequentatori sono anche gli scrittori Pierre Mac Orlan (il futuro interprete di quell'estetica dell'inquietudine sociale che caratterizza quei tempi), il poeta e scrittore Francis Carco (con gli amici della Scuola Fantasista che rompe sia con la poesia parnassiana che con quella simbolista), André Salmon (poeta e critico d'arte), Charles Dullin (attore e regista) che au Lapin Agile muove i primi passi.

Molti di loro sono destinati a divenire ricchi e famosi mentre altri lo sono già, come Toulouse-Lotrec e lo scrittore Courteline, ma nel 1910 se ne stanno tutti Au Lapin Agile, radunati attorno a Frederick Gerard, il grande vecchio con la lunga barba bianca detto Père Frédé, che gestisce il locale, cantando ballate sentimentali e suonando chitarra o violoncello.

Au Lapin Agile e il mitico Père Frédé.
La mitica sala del Lapin Agile che tanti artisti ha ospitato sulle sue panche di legno.
La mitica sala del Lapin Agile che tanti artisti ha ospitato sulle sue panche di legno.

Con l'arrivo di Frederick Gerard, detto Père Frédé, la taverna sulla Butte Monmartre tenta di ripulirsi un poco dalla clientela più pericolosa.

L'uomo, a suo modo, possiede anch'egli un temperamento da artista. Ha l'aspetto selvatico di un trappeur canadese, ha portato con se una scimmia, un cane, un corvo, un topo bianco e l'asinello Lolo.

Non è raro che un colpo di pistola echeggi nella notte, magari diretto proprio contro il locale da cui la malavita più truce è stata allontanata con decisione da Père Frédé (uno dei suoi figli venne abbattuto, forse da un proiettile vagante, proprio dietro il locale).

Si beve Assenzio e Pernod, si canta e, a notte fonda, chi non ha un letto sicuro sa che nessuno lo caccerà dalla dura panca in legno dove finisce per addormentarsi. Un piatto di minestra, poi, non si nega mai a nessuno. In mancanza di soldi basta una canzone, una tela o una poesia, che forse chissà: un giorno varranno qualcosa.

Au Lapin Agile prima e dopo la Grande Guerra.
Père Frédé suona la chitarra per i suoi clienti Au Lapin Agile.
Père Frédé suona la chitarra per i suoi clienti Au Lapin Agile.

Gli anni dieci del '900 sono gli "anni eroici" di Au Lapin Agile

Quelli immortalati da Utrillo e Picasso nelle loro tele, da Mac Orlan nel suo romanzo Les Quai des brumes o da Francis Carco nel suo Scènes de la vie de Montmartre.

Ma la Grande Guerra passa come un uragano ed un mondo intero è scompare, non solo a Parigi ma in tutta Europa. Negli anni di quel dopoguerra il locale è diventato un punto di riferimento per un pubblico più vasto.

Ora a gestirlo è Paul Gérard, il figlio superstite di Frédé, cresciuto fra i tavoli del Cabaret. Ancora si esibiscono cantanti e poeti noti o sconosciuti. Ancora si beve e si canta, ma si tratta, almeno in parte, di un altro tipo di umanità.

Tornano saltuariamente i clienti storici, che ora hanno fatto fortuna, e vengono a cercare, in quel luogo, il sapore della loro giovinezza. Può ancora capitare di incrociare Pierre Mac Orlan che di papà Frédé ha sposato la figliastra Marguerite Luc detta Margot.

Magari ti ritrovi faccia a faccia con Francis Carco che racconta dei tempi d'oro quando trascinava Colette nelle bettole più malfamate di Montmartre ad ammirare gli apaches che danzavano la Jiava con le loro donne.

André Salmon passa ancora ogni tanto, rimpiangendo i tempi andati. Ora si incontrano soprattutto turisti o provinciali giunti da poco nella capitale. Il locale inizia ad essere alla moda e non mancano gli americani innamorati dell'aria di Parigi.

La famosa tela realizzata da Pablo Picasso Au Lapin Agile.
La famosa tela realizzata da Pablo Picasso Au Lapin Agile.

Ma se la serata è giusta e canta magari René Dorin puoi trovarci direttori di teatro e giornalisti, politici in carriera e artisti famosi o in procinto di esserlo.

Georges Simenon una notte Au Lapin Agile.

Scrittori, poeti, musica e donne. Questa potrebbe essere, in estrema sintesi, la descrizione di una qualsiasi serata trascorsa in cima alla Butte Montmartre: un soir au Lapin Agile!
Il locale esiste ancora e, fatta eccezione per la luce elettrica, non è diverso da come doveva apparire agli occhi di un giovanotto straniero, arrivato da poco a Parigi, pieno di ambizioni letterarie.

Il giovanotto in questione è Georges Simenon, il futuro creatore del commissario Maigret, nonché scrittore tra i più prolifici di Francia. La notte è una notte qualsiasi dell’ultima decade di marzo e l’anno il 1923.

L'immagine di un giovanissimo Georges Simenon con la fedele macchina da scrivere.
L'immagine di un giovanissimo Georges Simenon con la fedele macchina da scrivere.

 

Simenon è a Parigi dal 12 dicembre dell’anno prima. Nemmeno quattro mesi. Non patisce la fame come gli artisti bohemiennes che hanno reso famosa Montmartre, ma tira a campare lavorando come factotum presso la Ligue des chefs de section, un’organizzazione nazionalista di ex combattenti. Può comunque definirsi un giornalista visto che suoi mordaci articoli vengono quasi ogni mese pubblicati su una rivista cattolica oltranzista di Bruxelless: la Revue Sincere.

Probabilmente è il suo mentore parigino Binet-Valmer ad indicare, al giovane belga, la strada che conduce fino alla piccola rue de Saules, sulla Butte, ed a quel tempio della canzone popolare francese che era ed è Au Lapin Agile.

Forse Simenon inizia a frequentare quel luogo per passare le sue serate da scapolo(mancano pochi giorni al matrimonio con Tigy), forse per la possibilità che offre di fare incontri tutt’altro che banali.
Ammassata sulle lunghe panche in legno della vecchia sala, tra quadri di Picasso e Utrillo e vecchie fotografie di artisti e banditi, si muove a fatica, si esalta, canta e si diverte una variopinta folla di illustri sconosciuti come Simenon, gomito a gomito con famosi giornalisti, scrittori, poeti ed artisti. Il mondo che il giovane aspirante scrittore sente come suo e cui vuole appartenere.

Quella particolare serata di marzo finisce, ce lo racconta lo stesso Simenon, tra le lenzuola di una camera d’albergo in compagnia di due focose ragazze olandesi, ma, pur non essendo da disprezzare, non è questa certo la cosa più importante che il ventenne scrittore belga ottiene frequentando Au Lapin Agile.

Il popolo di Au Lapin Agile è l'entourage perfetto per un giovane scrittore in cerca di affermazione e che di quel mondo vuole diventare un protagonista.
Simenon lavora sodo a costruire le proprie conoscenze e relazioni. Presto sfornerà novelle e racconti a getto continuo: gli servono editori e amici che lo introducano nelle redazioni dei giornali parigini.

Au Lapin Agile è il posto giusto!

Au Lapin Agile ancora oggi a Montmartre.

Il mondo e Parigi, continueranno a mutare, negli anni, seguendo gli eventi, lieti e tragici, della Storia e le mode del momento.

Au Lapin Agile è ancora là: sulle falde della collina di Montmartre.

Il sito internet di Au Lapin Agile.

Una serata Au Lapin Agile i giorni nostri.

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