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L'aria di Parigi

L'aria di Parigi

La Parigi di Simenon e Maigret, del Cinema, dei Bistrot, delle Canzoni, della Malavita.


Malempin o i Ricordi Proibiti di Simenon

Pubblicato da Fulvio su 23 Ottobre 2024, 17:55pm

Tags: #Romanzi di Georges Simenon

Malempin o i Ricordi Proibiti di Simenon.

Malempin è un romanzo che Georges Simenon scrive a Château de Scharrachbergheim (Dipartimento Bas-Rhin), nel marzo 1939. I primi due capitoli usciranno in anteprima sul trimestrale belga Les Cahiers du Nord (Charleroi), nn° 2-3, in quello stesso 1939; il libro verrà poi pubblicato nel 1940 da Gallimard.

Malampin o i Ricordi Proibiti di Georges Simenon, copertina Adelphi.
Malampin o i Ricordi Proibiti di Georges Simenon, copertina Adelphi.

Malampin edito in Italia da Adelphi.

Di questo romanzo, la casa editrice Adelphi, che lo pubblica in Italia, ci ricorda quello che ne disse a suo tempo André Gide:

"Malempin, scrive André Gide nei suoi appunti per un libro su Simenon, è la «messa in pratica» perfetta di quello che l’autore definisce il suo «metodo»: «far rivivere il passato nel, e attraverso il, presente. Qui i ricordi del passato si alternano al racconto del momento attuale ... E il passato fa luce sul presente, che senza quello rimarrebbe incomprensibile». Del passato, mentre veglia notte e giorno il minore dei suoi figli, affetto da difterite maligna, il dottor Édouard Malempin rievoca soprattutto l’infanzia: perché è stata quella – è sempre quella, Simenon ne è convinto non meno di Freud – a fare di lui l’uomo che è oggi."

I ricordi hanno un grande peso nella trama di questo romanzo di Georges Simenon. Ricordi che riaffiorano nella mente del protagonista, il dottor Malempin appunto, ma riaffiorano prima e soprattutto in quella dello scrittore.

Ancora da Adelphi:

"Determinanti sono stati certi odori (quello della cucina della casa dei genitori, per esempio), certe sensazioni (la beatitudine che provava allorché, malato, poteva «fare assenza» e isolarsi dal mondo), certe scene (la notte in cui si era svegliato e aveva visto il padre chino su di lui, o quando avevano portato in manicomio la giovane zia, una «femmina allo stato puro», bionda rosea e polposa, in preda a una crisi di follia) che si sono fissati nella memoria..."

Ricordi come oggetto della trama immaginata e romanzesca certo:

"...ma più ancora le zone d’ombra e i misteri che non è mai riuscito a penetrare fino in fondo: la scomparsa di uno zio a cui i suoi genitori dovevano un bel po’ di soldi, l’aver sentito la madre mentire a un gendarme venuto a interrogarla, e quel polsino con un gemello d’oro che poco tempo dopo aveva visto in una discarica andando a scuola, e sul quale aveva sempre taciuto..."

Ma anche e soprattutto i ricordi stessi dello scrittore che si rivede giovanissimo nella natia Liegi. 

Simenon travolto da una fame di ricordi.

A spalancare la porta all'ispirazione letteraria è, in quel particolare momento della sua vita, quasi una fame di ricordi, ricordi reali della propria infanzia. Una fame che assilla Simenon sempre di più e in modo sempre più pressante.

Pochi mesi dopo Malempin, lo scrittore affronta questa sua pressante esigenza ed inizia la stesura di Pedigree; un opera che, nonostante l'adesione alla forma del romanzo, è tutta costruita su ricordi e personaggi della propria infanzia. A tal punto che, Simenon, subirà più di un processo per diffamazione, da parte di chi si è riconosciuto in qualche personaggio e ha tentato di fermarne la distribuzione o speculare economicamente.

Solo, successivamente, e su consiglio di André Gide, l'autore, deciderà di dare a quel suo lavoro la parvenza di un romanzo di fantasia in terza persona, scegliendo di nominare il protagonista Roger Mamelin.

Difficile non notare l'assonanza fra il Mamelin di Pedigree e il Malempin di cui ci occupiamo oggi.

È lecito chiedersi, come facciamo spesso noi in questo blog, da dove scaturisca la fonte primaria d'ispirazione di questo romanzo? Perché no!

Il Mare dei Ricordi di Simenon.

Nel marzo del 1939 Georges Simenon vive in una situazione del tutto nuova che, forse, non si aspettava e, probabilmente, teme di non saper gestire al meglio. Magari, al contrario ne è felicissimo ed addirittura entusiasta, ma sente su di se la preoccupazione crescente per il nuovo ruolo che presto sarà chiamato a svolgere.

Régine Renchon, la sua Tigy, sua moglie, aspetta un bambino e lui, Simenon, è quindi prossimo a diventare padre.

Georges Simenon diventa Padre.

Non è un'esperienza comune per nessuno. Non lo è, forse anche di più, per un uomo completamente impegnato a realizzare se stesso, H24, come si dice oggi.

Crescono ogni giorno di più, nella coppia, agitazione e preoccupazioni. In quel momento i coniugi Simenon vivono a Nieul-sur-Mer, un ameno paesello nella regione della Nuova Aquitania, sulla costa della Charente Marittima, ad una decina di chilometri da La Rochelle. Luoghi splendidi, ma forse non dotati di moderne strutture mediche o almeno così pare ai due sposini in dolce attesa.

A rendere più tesa la situazione ecco un amico della coppia, il dermatologo strasburghese Lucien-Marie Pautrier, che, senza troppi preamboli diffida loro dall'attendere il parto in quel luogo un tantino dimenticato da Dio, ma, piuttosto, di recarsi a Strasburgo, in Alsazia, dove lavora il famosissimo ostetrico-ginecologo Raymond Keller.

Ai primi di marzo del 1939, Simenon e Tigy decidono di partire. La destinazione non è ancora Strasburgo, ma il castello di Scharrachbergheim che il professor Pautrier ha subito provveduto ad affittare per loro.

La città alsaziana con il suo professor Raymond Keller dista, da lì, circa 25 chilometri, ma, infondo, Tigy è incinta da circa tre mesi ed il parto non è quindi così imminente.

Marc, il figlio della coppia, nasce in effetti il 19 agosto e nasce a Bruxelles, con buona pace del professor Keller.

Il castello di Scharrachbergheim-Immagine DNA – David GEISS
Il castello di Scharrachbergheim-Immagine DNA – David GEISS
Lo Spetro della Guerra alle Porte.

La definitiva scelta di recarsi in Belgio per il parto ha forse a che fare con l'altro fattore di preoccupazione ed incertezza che attanaglia Simenon in quei giorni.

Il 14 marzo del 1939 le truppe tedesche entrano in quella che ormai da tempo è l'ex Cecoslovacchia. Soffiano venti di guerra sempre più impetuosi ed il Belgio, almeno sulla carta, è un paese neutrale.

Ma Simenon ha già vissuto sulla sua pelle l'occupazione tedesca del Belgio. Quando ancora bambino viveva a Liegi negli anni del primo conflitto mondiale.

Passato e Presente Fonte di Ispirazione per Simenon.

Forse è qui la fonte della famosa ispirazione. Alla preoccupazione per la prossima paternità si aggiungono i timori per un futuro sempre più incerto. Così l'uomo che negli ultimi vent'anni ha vissuto solo nel presente, intimorito dal proprio futuro, sente riemergere in se i ricordi del passato. Vi si aggrappa. Trova in essi le radici del se stesso di oggi. Immagina se stesso e la propria storia come radice al figlio destinato a renderlo "genitore".

Ecco così scaturire l'ispirazione per un romanzo dove il protagonista è in ansia per la sorte del figlio malato e ritrova negli occhi di lui lo sguardo che egli stesso rivolgeva a suo padre. Gli anni della fanciullezza con la loro magia, ma anche con i loro segreti, traumi e turbamenti.

Anche Maigret subisce le ansie genitoriali di Simenon.

Se il romanzo Malampin anticipa la stesura e il tema di quel Je me souviens, che in seconda battuta diverrà Pedigree, l'ansia genitoriale di Simenon finisce con l'influenzare anche alcune coeve inchieste del commissario Maigret.

Les caves du Majestic e La maison du juge, scritti rispettivamente nel dicembre del 39 e nel gennaio del '40, quando Simenon con la moglie e il neonato Marc sono tornati a casa a Nieul-sur-Mer, hanno al centro della trama due figure genitoriali.

Certo, nelle inchieste condotte da Maigret, non vi è alcuno spazio per i ricordi d'infanzia. Trame poliziesche con brutali omicidi, com'è giusto che sia in romanzi di quel tipo. Rimane il fatto che quelle trame hanno come origine maternità e paternità più o meno desiderate e forse è un segno che il pensiero della propria nuova responsabilità restava al centro del quotidiano di Simenon.

Possibile? Perché no!

La mia breve "inchiesta" non ha naturalmente nessuna ambizione d'analisi critica o letteraria: è un gioco divertente ed anche un modo di raccontare Simenon e la sua storia.

Indagare l'origine dell'Ispirazione letteraria.

Indagare l'origine dell'ispirazione letteraria può essere divertente, per me lo è, non necessariamente può o deve essere utile; gli autori di un certo livello offrono normalmente ambiti più solidi e significativi da esplorare.

Simenon ne offre sicuramente moltissimi.

Solo per rimanere nei paraggi del romanzo in oggetto, Malampin, voglio citare le osservazioni, di ben altra caratura, proposte da Luca Bavassano, fine conoscitore dello scrittore Simenon e della sua opera, scrittore a sua volta, e collaboratore, fra le altre cose, di La Rivista Intelligente.

"Al centro dello splendido “Malempin” è uno dei temi più cari alla narrativa simenoniana: la ricerca del padre, del padre biologico o, altrove, di un suo sostituto più autentico. Una ricerca di consueto intrecciata con quella del proprio posto nel mondo, e comunque intesa a colmare un’assenza, quando si scopre che l’uomo che conta maggiormente nella vita, il padre, è in realtà l’essere che meno si conosce. Un tema, quello della ricerca del padre, che ha trovato espressione letteraria sotto molteplici prospettive. In forma conflittuale con “Cargo” e “Il primogenito dei Ferchaux”. In forma nobilmente riconciliativa ne “Il destino dei Malou”. Ma è con “La neve era sporca” che credo abbia raggiunto la propria realizzazione più alta, in quel ritratto di un ragazzo che non ha mai avuto un padre e che si propone, con lucida freddezza, di sfidare il destino compiendo una serie di crimini gratuiti; un ragazzo che vuole “passare dall’altra parte”, varcare Il limite che separa le esistenze comuni da quelle "altre", e che si riappacifica in extremis, con l’esistenza e con se stesso, grazie al riconoscimento di un padre putativo."

Il testo completo lo trovate qui.

Malempin, l'Estetica di Simenon e le sue Atmosfere.

Per approfondire i temi di arte ed estetica in collegamento con il concetto di atmosfera, con particolare riferimento alle opere di Georges Simenon, si potrebbe partire da questo interessante articolo e dal testo del filosofo tedesco Gernot Böhme:

Atmosfere, estasi, messe in scena. L'estetica come teoria generale della percezione.

"Perché mai l'estetica dovrebbe occuparsi principalmente, se non esclusivamente, dell'arte? Non dovrebbe invece, spostare l'attenzione dall'arte, e dal "discorso" che se ne fa (ermeneutica e semiotica), alla percezione? E, di conseguenza, dal bello al più generale coinvolgimento corporeo ed emozionale dell'uomo nel proprio ambiente? È proprio nel quadro di una "estetica ecologica" di questo genere, in grado di comprendere (anche criticamente) il processo di estetizzazione diffusa che conferisce alla nostra società il carattere di una "messa in scena", che Gernot Böhme presenta qui, in modo chiaro e originale, i capisaldi di una nuova estetica intesa appunto come percettologia. Interessata ai modi in cui la realtà ci appare e influenza i nostri stati d'animo, la nuova estetica (aistetica) si concentra, allora, da un lato sulle atmosfere, cioè sui sentimenti che, diffusi nello spazio, ci vengono incontro prima di qualsiasi percezione specifica e della distinzione stessa tra soggetto e oggetto, dall'altro sul cosiddetto "lavoro estetico", vale a dire sul modo in cui si possono generare professionalmente tali atmosfere. Quest'opera di Böhme si rivela perciò particolarmente utile a chi si occupa di estetica non solo teoricamente ma anche praticamente, non da ultimo perché reinterpreta i problemi tradizionali dell'estetica alla luce di un'acuta analisi critica dei processi spesso occulti di manipolazione (politica, mediatica, pubblicitaria) della nostra sensibilità."

Il romanzo Malampin in Italia.

Il romanzo Malampin è stato pubblicato in Italia dalla casa editrice Adelphi nella collana Biblioteca nel 2024.

Adelphi lo aveva precedentemente proposto nella raccolta Pedigree e altri romanzi nella collana La Nave Argo nel 2021.

Le traduzioni erano entrambe di Francesco Tatò.

Nel 1960, Mondadori aveva pubblicato per la prima volta il romanzo con il titolo Ricordi proibiti, nella traduzione di Roberto Cantini. (Su eBay per i collezionisti).

 

Tutti i romanzi Maigret di Simenon su L'aria di Parigi.

Il romanzo Malampin su Amazon.

L'immagine del castello di ScharrachbergheimImmagine, proviene dal sito DNA:

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