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L'aria di Parigi

L'aria di Parigi

La Parigi di Simenon e Maigret, del Cinema, dei Bistrot, delle Canzoni, della Malavita.


Maigret si sbaglia

Pubblicato da Fulvio Nolli su 25 Ottobre 2024, 17:00pm

Tags: #Simenon e Maigret, #Romanzi Maigret Edizione Les Presses de la Cité

Maigret si sbaglia.

Maigret si sbaglia (titolo originale francese Maigret se trompe) è un romanzo di Georges Simenon con protagonista il commissario Maigret.

Il romanzo è stato scritto alla tenuta Shadow Rock Farm di Lakeville (Connecticut), negli Stati Uniti d'America, dal 24 al 31 agosto 1953, pubblicato per la prima volta in Francia il 16 novembre dello stesso anno presso l'editore Les Presses de la Cité.

Maigret si sbaglia, la copertina Adelphi.
Maigret si sbaglia, la copertina Adelphi.

Maigret si sbaglia le edizioni italiane.

È il quarantatreesimo romanzo dedicato al celebre commissario.
Il romanzo è stato pubblicato per la prima volta in Francia, presso l'editore Les Presses de la Cité, nel 1953.

In Italia è apparso per la prima volta nel 1956, tradotto da Bianca Tamassia Mazzarotto e pubblicato da Mondadori nella collana "Il girasole. Biblioteca economica Mondadori" (n° 61).

Sempre per lo stesso editore è stato ripubblicato in altre collane o raccolte tra gli anni sessanta e novanta (dal 1991 nella traduzione di Renata Baraldi). Nel 2004 il romanzo è stato pubblicato presso Adelphi, tradotto da Barbara Bertoni, nella collana dedicata al commissario Maigret.

Maigret si sbaglia Sinossi.

Che una donna come Louise Filon sia stata uccisa, una donna "di quel genere", pare non sorprendere nessuno; piuttosto quello che a qualcuno sembrava strano è che quella ex prostituta potesse vivere da due anni in un lussuoso stabile altoborghese dell'Étoile. Maigret non ci metterà molto a scoprire che Louise era incinta e che a mantenerla era il professor Gouin, l'eminente chirurgo che occupa con la famiglia un appartamento nello stesso stabile. Pur sospettando di lui, il commissario esita ad interrogare il dottore, come se il confronto con quel "grand'uomo" gli facesse paura. Ma giunto il momento della verità, questa smentirà ogni previsione di Maigret.

Maigret si sbaglia al Cinema e in Televisione.

Quattro sono stati gli adattamenti per la televisione:

  • Episodio dal titolo The Mistake, facente parte della serie televisiva Maigret, trasmesso per la prima volta sulla BBC il 26 dicembre 1960, con Rupert Davies nel ruolo del commissario Maigret.
  • Episodio dal titolo De moedwillige vergissing, di una serie televisiva olandese in 6 puntate, trasmesso per la prima volta il 20 novembre 1964, con Kees Brusse nel ruolo del commissario Maigret.
  • Episodio dal titolo Maigret se trompe, facente parte della serie televisiva Les enquêtes du commissaire Maigret per la regia di Stéphane Bertin, trasmesso per la prima volta su Antenne 2 il 5 dicembre 1981, con Jean Richard nel ruolo del commissario Maigret.
  • Episodio dal titolo Maigret se trompe, facente parte della serie televisiva Il commissario Maigret per la regia di Joyce Bunuel, trasmesso per la prima volta il 4 novembre 1994, con Bruno Cremer nel ruolo del commissario Maigret.

 

Maigret si sbaglia
 

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Cosa accade quando Maigret si Sbaglia?

Maigret si sbaglia è un bel romanzo della serie dedicata da Simenon al commissario Maigret. Mi è piaciuto subito e anche in seguito, rileggendolo, continuo a trovarlo interessante.
Una bella indagine poliziesca nella tradizione dei migliori Maigret.
Naturalmente con un qualcosa in più, anch'esso tipico della migliore tradizione maigretiana.

Quando Simenon lo scrive si trova ancora negli Stati Uniti. Siamo nel 1953, l'anno dei suoi cinquant'anni, per la precisione nel mese di agosto.
Lo scrittore belga abita la tenuta detta Shadow Rock Farm, a Lakeville (Connecticut).
Nell'insieme della saga maigretiana il romanzo in questione occupa il 43° posto. Le edizioni sono quelle di Les Presses de la Cité, casa editrice a cui Simenon affida le proprie opere dal 1945.

Il 1953 è un anno piuttosto prolifico per il nostro autore. Vedono la luce alcuni importanti romanzi senza il commissario (L'escalier de fer e Feux rouges), e due Maigret: questo Maigret se trompe, che affrontiamo oggi, e quel Maigret à l'école di cui scriveremo certamente prima o poi.

Panoramica di Parigi. Maigret si sbaglia: che succede quando a sbagliare è il commissario?
Maigret si sbaglia: che succede quando a sbagliare è il commissario?
L'inchiesta inizia con una telefonata a colazione.

Il racconto della vicenda inizia con uno sguardo dalla finestra su una Parigi avvolta dalla nebbia di novembre. Per strada passanti frettolosi e infreddoliti che vanno al lavoro.
Sono le otto e venti del mattino ed il commissario termina la sua colazione mentre la fedele consorte gli prepara il cappotto pesante.
Una telefonata: l'annuncio del ritrovamento di un cadavere. Una giovane donna assassinata nel suo appartamento di avenue Carnot, zona elegante nel quartiere de L'Étoile.

La chiamata non proviene da uno dei fidi collaboratori di Maigret: al telefono c'è il commissario Dupeu, capo del commissariato locale.
L'esperto poliziotto di quartiere è sulla scena del crimine. Qualcosa non lo convince e pensa subito ad avvertire il capo della Brigata Speciale.
Potrebbe sembrare un suicidio, ma, vista l'assenza di un'arma sulla scena del crimine, questa ipotesi viene subito esclusa.

Quello che realmente non quadra è l'estrema tranquillità della casa. Nessun assembramento in strada, nessuno sui pianerottoli del palazzo o ad osservare dietro porte socchiuse.
È stato sparato un colpo di pistola, una donna è morta, la polizia sale e scende lungo le scale. Nessuno sente nulla, nessuno si accorge di nulla.

Pare quasi, che alla nebbia che avvolge le vie della città, faccia riscontro quell'atmosfera ovattata e indifferente dentro il grande ed elegante palazzo.

Una donna fuori posto.

Poi c'è da aggiungere un ché di reticente nelle prime testimonianze che il commissario raccoglie; una reticenza velata, ma che non sfugge a Maigret.
Due donne molto diverse tra loro che raccontano molto, ma, al tempo stesso, non dicono tutto quello che sanno.
Una è la donna di servizio della vittima. Piccola, anziana, rinsecchita. Ladra ed ex prostituta. L'altra è la portinaia del palazzo: quarantenne, florida e piacente, quasi elegante.
Maigret scopre da loro alcune cose importanti. Anche la vittima era un ex prostituta. Una giovane cresciuta in boulevard de Chapelle, al confine tra il X ed il XVIII arrondissement, in quella che era, all'epoca, una zona popolare di Parigi, periferica e degradata.

Nel suo destino la strada, fin da subito, e, molto presto, il marciapiede.
Due anni prima della sua morte ecco la svolta. Un uomo diviene suo amante e la sistema in quell'elegante appartamento sui boulevards.
La donna non sembra trovarsi molto a proprio agio in quell'ambiente. Troppa differenza fra lei e gli altri inquilini della casa.  Ma è comunque la fine della miseria e della precarietà.

Due uomini e un mistero.

C'è un uomo quindi nella sua vita. Anzi due. Perché il giovane musicista con cui lei si accompagna, che le telefona ogni giorno e saltuariamente passa a trovarla, non ha certo i mezzi per mantenerla in un appartamento come quello.
Ma è il musicista che è stato visto passare da lei proprio la sera del delitto.
I primi sospetti quindi e le prime indagini non possono che muovere in quella direzione.
Maigret, in ogni caso, deve scoprire anche l'identità del secondo uomo.
Qui entriamo nel fulcro della vicenda.

Moglie e amante sotto lo stesso tetto.

Il misterioso secondo uomo non è lontano e, soprattutto non è un uomo qualsiasi.
Si tratta di un luminare della medicina. Un chirurgo di fama mondiale, capace di eseguire complessi interventi al cervello che pochi altri nel modo sono in grado di eseguire.
Ha sessantadue anni, è sposato ed abita proprio nell'appartamento sopra quello della vittima.
Inizia così una sorta di duello a distanza tra il commissario Maigret e l'illustre amante dell'ex prostituta assassinata.

Maigret e il grande chirurgo a confronto.

Definirlo duello non è nemmeno esatto. Maigret sembra esitare ad affrontare direttamente questa figura d'uomo e, per lungo tempo, si limita ad indagare su di lui accontentandosi di quanto sono disposte a riferire, sul suo conto, le persone che lo conoscono o lo frequentano abitualmente.

Si tratta certamente di un uomo eccezionale. Figlio di contadini, venuto dal nulla. Una forza di volontà non comune, ma anche una forza fisica non comune.
È capace di eseguire tre o quattro interventi delicatissimi al giorno. Si muove senza difficoltà da un ospedale ad un altro. Ovunque seguito da un'aura di infallibilità ed ammirazione, da parte di tutti coloro che entrano in contatto con lui.
Un'ammirazione che non si incrina nemmeno di fronte alla smania inconsueta che spinge il medico a consumare, in continuazione, veloci rapporti sessuali, con più o meno tutte le donne che gli capitano a tiro.
Colleghe, infermiere, assistenti, domestiche, pazienti, forse anche portinaie. Tutte gli cedono. Tutte vengono poi regolarmente tradite, trascurate, dimenticate, riprese. Nessuna gli porta rancore. Tutte lo ammirano incondizionatamente e lo difendono a spada tratta.

La moglie e l'amante del chirurgo.

La moglie è stata una sua infermiera. Come tutte è stata presa. A differenza delle altre ha ricevuto una proposta di matrimonio. Nulla è cambiato nelle abitudini del dottore.
La donna lo accetta tranquillamente, preoccupata solo della serenità dell'illustre marito.
Quando Louse Filon, la vittima, incontra il chirurgo, questi le salva la vita. Anche lei si concede a lui. Stranamente la cosa non si esaurisce come al solito in pochi rapidi incontri. Lui la vuole come amante fissa.

Sarà la moglie stessa a suggerirgli di sistemarla in un appartamento liberatosi proprio sotto il loro. Per risparmiare tempo, nei già abbondanti impegni lavorativi del marito.
Inizia così un curioso ménage à trois che in realtà continua ad essere ben più che à trois, perché non cessa il carosello di donne attorno allo stagionato, ma arzillo luminare.

Unica eccezione a questa corale ondata di ammirazione: la sorella della moglie del professore. Una zitella invecchiata male che lo considera nient'altro che un degenerato.
Anche la vecchia ex prostituta al servizio di Louise non sembra particolarmente affascinata dal chirurgo, ma nel suo caso, non vi è stata una conoscenza diretta. Probabilmente non si sono nemmeno mai visti. Lei lo ha conosciuto solo attraverso le confidenze della sua padrona ed ex collega.

Queste due donne sono le uniche a considerare colpevole il chirurgo. Tutte le altre non si pongono nemmeno il problema: il professore non può essere disturbato, coinvolto o sospettato. Lui è al di sopra di ogni cosa.

Maigret non si decide alla mossa finale.

Maigret, come abbiamo detto, sembra esitare. Si muove dentro la cortina di nebbia che tutte queste donne gli innalzano intorno. Rimanda continuamente il momento decisivo dell'incontro con il medico. C'è qualcosa che lo incuriosisce in quell'uomo. Qualcosa che lo attira verso di lui.
I due uomini non si assomigliano fisicamente se non per una certa corpulenza. Eppure Maigret sente con il chirurgo una certa vicinanza.
Saranno le comuni umili origini, sarà la lotta per affermarsi nella vita e nel lavoro, dove, entrambi, hanno dovuto contare solo sulle proprie forze.
Sarà che per Maigret non è nuovo questo meccanismo di identificazione con la figura di un medico.
Il commissario avrebbe voluto essere un dottore. Ha studiato medicina. Solo le avversità della vita (la prematura morte del padre) gli hanno impedito di realizzare il suo sogno. Oggi lui è un poliziotto e, nel suo intimo, egli sente una certa comunanza tra le due professioni.

Due personaggi e uno scrittore.

Certo gli appetiti sessuali del chirurgo ricordano molto di più quelli dello scrittore Simenon, che non la ferrea fedeltà coniugale del commissario. Il pubblico dei lettori di Simenon, però, a quel tempo non ne sa ancora nulla.
Maigret non giudica e non fatica a comprendere quella esuberanza sessuale eccezionale in un uomo altrettanto eccezionale che, per salvare la vita degli altri, sottopone la propria ad un incredibile stress.
Ed è qui che Maigret sbaglia: ben altre sono le motivazioni che muovono quel luminare della scienza. C'è, al fondo dell'animo di quell'uomo di medicina, una totale mancanza di umanità, derivata, molto umanamente, dal sordo rancore, maturato negli anni difficili dell'adolescenza e della giovinezza.
In realtà il commissario ha intuito correttamente come si è svolto il delitto. Gli manca solo un piccolo dettaglio per dare un nome al nome colpevole.
Quello che Maigret non può proprio immaginare (nemmeno lui che conosce gli esseri umani come nessuno) è quel rancore profondo ed assoluto, nell'animo di un uomo mosso da un inestinguibile e totale considerazione di sé.

Maigret contro Simenon.

Possiamo affermare che Simenon si sia ispirato in qualche modo a se stesso, nel definire il personaggio del perfido chirurgo? Si tratta di una forzatura?
Abbiamo già detto dell'analogia tra il personaggio e il suo creatore rappresentata dal formidabile appetito sessuale che li accomuna.
Per quanto riguarda Simenon, si tratta di un aspetto della sua personalità che il suo pubblico di appassionati lettori scoprirà solo anni dopo, per espressa ammissione dello scrittore stesso.
In altri romanzi della saga maigrettiana compaiono personaggi vagamente simili. Per esempio in Un échec de Maigret del 1956 e in Maigret et le marchand de vin, romanzo pubblicato nel 1970.

Nessuna di queste figure si avvicina alla potenza del protagonista di Maigret si sbaglia. Forse, per ritrovare una figura vagamente simile, bisogna tornare all'armatore Emile Ducrau di L'écluse n° 1, romanzo del 1933 delle prime edizioni Fayard. Questi, però non è un medico.

La differenza non è da poco. Simenon attribuisce una valenza particolare alla professione medica. Non necessariamente in positivo.
Significativo, a mio avviso, è che il chirurgo di Maigret si sbaglia sia specializzato in operazioni al cervello. Anche gli scrittori agiscono sul cervello dei loro lettori e, se proprio non salvano loro la vita, possono schiudere orizzonti inimmaginabili.

Altro dettaglio poco appariscente, ma essenziale, lo troviamo all'inizio del romanzo.
La portinaia di avenue Carnot è particolarmente devota al professore, proprio perché questi ha operato suo figlio salvandogli la vita.
Alla domanda di Maigret: "Dove si trova ora vostro figlio", lei risponde: "Sta svolgendo il servizio militare in Indocina".
Fingiamo di ignorare il sarcasmo insito nel fatto che un giovane sia scampato ad una grave malattia, per poi finire in quell'enorme carnaio che fu la campagna francese nell'estremo oriente.

Importante è rammentare che proprio Simenon cercò di salvare la vita di suo fratello Cristian, condannato a morte in contumacia per questioni politiche, convincendolo ad arruolarsi nella Legione Straniera.
Cristian morirà nel 1946, proprio in Indocina, nel corso di uno scontro a fuoco con i partigiani Viet Minh.
Quindi Simenon utilizza tratti di se stesso per dare forma al cinico professore del suo romanzo? C'è in lui una dimensione altrettanto cinica ed indifferente agli altri che egli non ama, respinge, ma onestamente riconosce o crede di riconoscere?

Maigret si sbaglia: cherchez la femme?

Potrebbe essere tutto molto più semplice ed, al tempo stesso, più complicato.

Immaginiamo uno scrittore. Uno scrittore innamorato.

Circa nove anni prima egli ha conosciuto una donna. L'ha assunta come segretaria bilingue, perché lui non conosce abbastanza l'inglese, ma ora, vivendo negli Stati Uniti, per curare le traduzioni, i suoi rapporti con gli editori e quant'altro ha bisogno di chi lo aiuti con la lingua locale.

Lei è canadese e perfettamente bilingue. Fra i due scatta una passione incontrollabile. Forse è proprio amore!
Dopo poco lui divorzia dalla moglie e sposa la segretaria. Ha dei figli con lei.
Lei gli è devota: anche troppo. Non è più solo moglie e segretaria, vorrebbe essere la sua manager. Cura personalmente i suoi affari. Chiude (non senza qualche difficoltà) i contratti con gli editori.
È, molto condensata, la vicenda dei primi anni di convivenza di Simenon e della sua seconda moglie Denise Ouimet.

Nell'agosto del '53, quando Simenon scrive Maigret se trompe, lei gli ha appena dato un terzo figlio (una femmina per la precisione), ma le intromissioni della moglie "tutto fare", nel lavoro dello scrittore, sono sempre meno tollerate dal marito.
In aggiunta lei è gelosa della grande popolarità del suo Georges. Si sente sempre più a disagio nel ruolo secondario che le è riservato. Vorrebbe su di sé la luce dei riflettori.
Si è creata una situazione di grande stress anche per Simenon, che ormai inizia ad avere ben chiara la situazione.

Ecco il quadro non esattamente idilliaco di quel periodo.
"Scrivere è una vocazione d'infelicità": afferma lo stesso Simenon in una famosa intervista. Ma uno scrittore di talento ha, almeno, la possibilità di trasferire nella sua opera le tensioni della propria vita e lì risolverle, almeno temporaneamente e, forse, provarne un sollievo, altrettanto temporaneo.

Ecco quindi vedere la luce il personaggio del grande chirurgo circondato da donne pronte a sacrificarsi per lui, convinte di essere essenziali alla sua vita. Esse, attraverso la loro devozione, trovano giustificazione alla propria esistenza e si sentono partecipi della grandezza dell'uomo.

Il Simenon-Maigret è costretto a confrontarsi con il Simenon-Étienne Gouin.
E Maigret, in un certo senso, esce sconfitto e disgustato da quello scontro, ma nulla può fare ormai. 

Per una volta è stato un ottimo poliziotto, ma un pessimo psicologo. Un dramma si è compiuto e lui ne ha ricostruito le dinamiche, senza cogliere realmente le motivazioni profonde. Questo il suo errore. Ora le colpe vanno espiate, ma ancora una volta il confine fra vittima e colpevole rimane assai labile.

Nessuna risposta definitiva, ovviamente. Solo domande.

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