Maxim’s è un ristorante situato a Parigi, al 3, rue Royale, nel quartiere della Madeleine. Fondato il 7 aprile 1893, è uno dei ristoranti più famosi della capitale francese.
Maxim's ha rappresentato e ancora rappresenta un'autentica icona parigina dalla Belle Époque.
L'edificio realizzato in pietra da taglio al 3 di rue Royale era di proprietà del duca di Richelieu nel XVII secolo. La famiglia italiana Imoda lo trasformò in gelateria intorno al 1880. Ma gli Imoda dovettero separarsene qualche anno dopo, in seguito ad una violenta ondata di germanofobia contro il locale causata dalla presenza, il 14 luglio 1890, di stendardi prussiani nella decorazione della vetrina. Il locale divenne, in seguito, un bistrot per i vetturini delle tante carrozze in sosta nella zona.
Maxime Gaillard, cameriere che lavorava all'epoca al "Reynolds", un american bar poco distante, e il suo amico Georges Everaert lo aprirono, nel 1893, come caffè-gelateria sotto il nome "Maxim's and Georg's" dall'anglicizzazione di "Maxime” e “Georges”, che erano poi i loro stessi nomi.
Caso volle che, incuriositi dall'insegna in inglese, proprio in occasione dell'inaugurazione, del piccolo bistrot, il 21 maggio 1893, Arnold de Contades, uno dei rappresentanti della gioventù d'oro dell'epoca, e l'attrice Irma de Montigny, entrassero nel locale.
Sulla scia di questi due primi personaggi di spicco, quello che avrebbe potuto restare uno dei tanti, più o meno noti, bistrot di Parigi, prese ad attirare sempre più, una clientela mondana ed elegante. Ecco dunque che, Maxim's, per tutta la Belle Époque, assurge a luogo di ritrovo abituale per il cosiddetto "Tout-Paris": le personalità più in vista della città.
Maxim's evolve nell'anno 1900.
Nel'anno 1900, il primo del nuovo secolo, il maître del ristorante, Eugène Cornuché, rileva la proprietà del locale da Maxime Gaillard, che si ritrovava era indebitato più che mai, anche perché, la sua clientela mondana, spesso dimenticava di pagare i conti.
In occasione dell'Esposizione Universale di Parigi, Eugène Cornuché, invitò gli artisti più apprezzati della scuola di Nancy a ristrutturare l'edificio (in particolare il famoso tetto in vetro) in stile Art Nouveau.
Il locale si arricchì anche di affreschi murali, realizzati da Léon Sonnier, decorazioni in legno di mogano, specchi smussati, fogliami e ornamenti in bronzo e rame.
Il nuovo titolare decise di istallarvi anche un pianoforte.
Con un pizzico di irriverente intraprendenza, molto parigina per altro, furono create, al piano superiore del ristorante, le cosiddette “stanze d'amore”. L'obiettivo era quello di attirare nel locale le principali cortigiane dell'epoca, donne splendide e sensuali (come, ad esempio: la Bella Otero o Liane de Pougy), vere protagoniste delle serate della Ville Lumière durante gli anni dorati della Belle Époque.
A queste donne, favolose ed intriganti, furono persino dedicati piatti prelibati, che portavano il loro nome.
Così, ad esempio nacquero le mele Cocotte Lorette, o la sella d'agnello alla Bella Otéro.
Tutti accorgimenti utili ad attirare l'élite galante francese, ma che finirono con il coinvolgere anche teste coronate ed ereditieri di grandi fortune, ben oltre i confini della Francia.
Una selezionata clientela di artisti e personalità, come la Bella Otéro, Edouardo VII d'Inghilterra, Marcel Proust, Georges Feydeau, Mistinguette, Jean Bugatti, Armand e Sosthène de La Rochefoucauld, Sacha Guitry, Tristan Bernard e, naturalmente, Jean Cocteau, contribuirono, con tanti altri dello stesso calibro, a consolidare definitivamente la reputazione di Maxim's.
Nel 1913, Jean Cocteau disse delle frequentatrici femminili di Maxim's:
Erano un cumulo di velluti, pizzi, nastri, diamanti e tutto quelle altre cose che non posso descrivere. Spogliare una di quelle donne era come una gita che richiede un preavviso di tre settimane, è come cambiare casa.
Nel 1932, Octave Vaudable, già proprietario del famoso ristorante Larue, acquistò il ristorante Maxim's.
Vaudable era amico di Cocteau, come abbiamo visto, assiduo frequentatore del locale.
Forse è proprio il poeta a suggerire all'amico di affidare la direzione del ristorante, niente popò di meno che ad Albert Blazer, noto al mondo come il principe dei maîtres d'hôtel.
Vaudable assume Blazer nel 1934 e, insieme a lui, inizia a selezionare la clientela con metodo ancora più rigoroso.
Viene imposto ai clienti di indossare, nel locale, abiti eleganti ed appropriati (farà scandalo, molti anni dopo una Bigitte Bardot che entra a piedi nudi da Maxim's!).
Enormemente favorita è la presenza degli habitué, preferibilmente famosi o facoltosi.
Non manca la musica, ad intrattenere il pubblico pagante ed, ovviamente, sempre di qualità.
Per primo, fra il 1933 e il 1934, Ben Horris con la sua orchestra.
Durante l'occupazione tedesca di Parigi, il ristorante Maxim's è requisito ed affidato alla gestione del ristoratore berlinese Otto Horcher.
Questi era il titolare di un famosissimo ristorante a Berlino ed amico personale di Hermann Göring.
Il locale diviene il ristorante preferito dagli ufficiali tedeschi e il maresciallo Göring vi cena il 28 giugno 1940, durante una sua visita nella Capitale francese.
La requisizione da parte dei tedeschi pone la famiglia Vaudable al sicuro da ogni accusa di collaborazionismo, quindi, dopo la liberazione della città, tutto torna rapidamente come prima.
Nuove generazioni di personaggi ricchi e famosi si affiancano a quelle più vecchie ancora in circolazione.
Aristotele Onassis e Maria Callas, Marlene Dietrich e Martine Carol, il Duca di Windsor e la consorte Wallis Simpson, Porfirio Rubirosa, Max Ophüls, Alfred Hitchcock, Grace Kelly, Barbara Hutton e tanti altri.
Da Maxim's tutto cambia per restare sempre lo stesso.
Alla fine degli anni Cinquanta, gli operai, incaricati di sostituire le imbottiture dei famosi divanetti rossi, vi scoprirono un tesoretto di monete d'oro, anelli, diamanti e rubini; tutti oggetti caduti, nel corso degli anni, dalle tasche dei clienti!
Fra gli anni '50 e '70 del novecento, Maxim's, sotto la direzione del figlio di Octave Vaudable, Louis, un gastronomo amante della letteratura, divenne il ristorante più famoso al mondo, e, naturalmente, anche uno dei più costosi.
Affiancato e sostenuto dalla moglie Magguy, ex giornalista, Louis cura meticolosamente la reputazione e la fama internazionale di Maxim's.
Nel 1968, Louis Vaudable crea il “Maxim’s Business Club”, circolo di influenza, dibattito e cultura con sede a Parigi e Ginevra.
Il Maxim’s Business Club (oggi MBC), riunisce 600 personalità del mondo degli affari, della cultura e dei media ed è, da più di 50 anni, un luogo di condivisione, scambio e riflessione sui grandi temi del mondo contemporaneo.
Nel novembre 1977, Louis Vaudable e Pierre Cardin uniscono le forze per creare il “marchio” Maxim. Nel luglio 1979, l'edificio è inserito nell'inventario dei monumenti storici di Francia.
Nello stesso anno il ristorante viene cancellato dalla prestigiosa Guida Michelin, ma su precisa richiesta di Louis Vaudable che per il suo locale ambisce a qualcosa di più distintivo.
Così spiegherà la sua decisione al New York Times nel 1979.
Abbiamo chiesto un simbolo speciale perché non siamo un ristorante come gli altri. Quando la Michelin ha rifiutato, ho chiesto che fossimo rimossi.
François Vaudable, che da anni assiste il padre nella gestione del locale, nel 1981 si trova a succedere al genitore ed a continuare l'opera della sua famiglia.
Nel maggio 1981, il giovane, molto più attratto dal mondo scientifico che da quello del jet set e non volendo che il suo ristorante venisse acquisito da investitori stranieri, vende Maxim's a Pierre Cardin.
L'era di Vaudable rimarrà, in ogni caso, la più lunga e la qualità del servizio la più notevole, nella storia di Maxim's.
A partire dal 1981, Pierre Cardin sviluppa la dimensione internazionale del marchio aprendo altri sette ristoranti Maxim's:
Monte-Carlo, Pechino, Ginevra, Tokyo, Shanghai, New York e Bruxelles.
Quello di Parigi viene ribattezzato "Maxim's de Paris".
Si assiste ad un moltiplicarsi di “ Licenze Maxim's” (argenteria, valigeria, mobili, biancheria, stoviglie, abbigliamento), mentre i tre piani superiori del palazzo sono trasformati in un museo dedicato all'Art Nouveau.
Anche gli spettacoli subiscono un'accelerazione e si moltiplicano le serate dedicate ad una clientela giovane.
La nuova direttrice di marcia imposta al locale dal visionario creatore di moda, Pierre Cardin, non può che andare a scapito dell'alta cucina, che aveva reso famoso negli anni Maxim's, e nonostante l'impegno di figure a dir poco mitiche della gastronomia francese, come Alain Ducasse, Joël Robuchon e Bernard Loiseau, la qualità della ristorazione subisce un inesorabile declino.
Siamo dunque ai giorni nostri e gli eredi Cardin decidono di rilanciare il locale affidandolo alle magiche mani di un professionista "dell'accoglienza alla francese".
Lourent de Gourcuff e il suo gruppo, Paris Society, specializzati in questo genere di operazioni, hanno assunto l'incarico di riportare Maxim's agli antichi splendori.
Sfida non facile nel mondo di oggi che offre troppo di tutto e un po' ovunque.
Tanto più che le classi dirigenti odierne pur mantenendo la tracotanza di sempre, mancano della fantasia e del "savoir vivre" dei loro predecessori.
Il sito del prestigioso Gruppo Paris Society.
Appuntamento da Maxim’s.
Maxim's, il mitico ristorante della rue Royale, a Parigi, ha riaperto i battenti nel mese di settembre del 2023, pronto a rinnovare la propria leggenda.
Laurent de Gourcuff, il fantasioso finanziere bretone, protagonista internazionale della riscoperta "d’un certain art de recevoir à la française", vuole riportare l'iconica struttura parigina ai fasti degli anni d'oro.
Per chi legge in francese: Maxim's: L'Histoire d'un rêve.
Tutte le immagini provengono dal Sito di Maxim's.