La Parigi di Simenon e Maigret, del Cinema, dei Bistrot, delle Canzoni, della Malavita.
La Place du Tertre, cuore pulsante della Butte Montmartre a Parigi, è un luogo intriso di storia e arte, e possiede un fascino quasi fuori dal tempo, come se il fragore della metropoli si fosse stemperato ai suoi piedi.
Place du Tertre si trova sulla collina di Montmartre, a 130 metri sul livello del mare, nel quartiere di Clignancourt del 18° arrondissement di Parigi.
Già piazza principale dell'antico villaggio di Montmartre, poi luogo simbolo della Parigi bohémien del primo '900, è famosa in tutto il mondo per i suoi pittori e per le terrazze dei tanti bistrot e ristoranti che vi si affacciano. È da tempo uno dei luoghi più visitati di Parigi.
Place du Tertre è molto piccola. Sotto l'ombra rigogliosa di una ventina fra querce, carpini, gelsomini, aceri e bagolari di Julian si stendono poco più di 150 metri quadrati di pavé, circondati da storici edifici di pochi piani. Sono, però, 150 metri quadri di magia.
Tutto lo spazio sotto gli alberi è costellato dai cavalletti di artisti, ritrattisti e caricaturisti che lavorano all'aperto, un retaggio della bohème parigina che fiorì a Montmartre tra il XIX e l'inizio del XX secolo. Oggi è più ad uso e consumo dei tanti turisti che affollano la piazza e se l'aria stessa sembra vibrare dell'odore di trementina e tela fresca, è il vociare della folla a dominare la piazza.
Vi sarebbe più magia con una manciata di turisti in meno? Forse. Probabile. Ma Parigi è Parigi anche perché tutti vorremmo poter essere lì in ogni momento e il fervore artistico, anche se un po' fasullo, rimane una caratteristica distintiva di Place du Tertre e pochi vorrebbero privarsi del piacere di vedere "l'arte" nascere in diretta e, perché no, di farsi fare un ritratto da conservare come "Souvenir de Paris".
Nonostante sia nel pieno di Parigi, Place du Tertre (il cui nome significa "collinetta") e la zona circostante mantengono un'atmosfera da vecchio villaggio, con le sue stradine acciottolate e gli edifici bassi, colorati e spesso ricoperti di edera, che le conferiscono un aspetto intimo e raccolto. Questo senso di isolamento e autenticità, insieme ai prezzi modici di affitti ed osterie, è ciò che un tempo attirava artisti come Picasso, Van Gogh e Toulouse-Lautrec.
Oggi, come si diceva, sono più i turisti ad apprezzare la particolare atmosfera del luogo. Atmosfera resa ancora più viva, e vivace, dal susseguirsi, lungo gli edifici della piazza, dei numerosi bistrot che vi si affacciano.
Alcuni di questi sono realmente storici, come La Mère Catherine, altri fanno il possibile per apparire tali ed il risultato è comunque gradevole.
Sono ben otto i bistrot e i locali che affacciano sui famosi 150 metri della Piazza.
Guardando a nord, affacciato sulla rue Norvins, che delimita Place du Tertre da quel lato, vediamo il mitico La Mère Catherine, incorniciato tra altri tre locali: Au Petit Comptoir a sinistra, Au Cadet de Gascogne e La Bohème Montmartre a destra.
Sul lato ovest della piazza, le terrasses di Chez Eugene, La Cremaillere 1900 e Le Sabot Rouge, si alternano una dopo l'altra senza soluzione di continuità.
A sud, invece, un solo locale, ma che occupa quasi l'intero lato: Au Clairon Des Chasseurs. Nello spazio rimanente, la facciata del palazzo che fu sede della prima municipalità di Montmartre nel 1790.
Niente bistrot, ristoranti o bar a vin sul lato sud. Solo la Forneria Carette e le vetrine della Galerie Montmartre: arte e bigiotteria fianco a fianco.
Al centro della piazza, a contendersi lo spazio disponibile con i tanti cavalletti degli artisti, quasi tutti i locali citati dispongono di spazi coperti stile "Gazebo".
Place du Tertre è da tempo teatro di battaglie legali tra le associazioni per la difesa dei diritti degli artisti e il Comune di Parigi.
Negli anni '90, il collettivo Association de défense des droits des artistes peintres de la place du Tertre si oppose a una legge di regolamentazione dello spazio pubblico emanata dal Comune di Parigi, che suddivideva la piazza in 140 spazi di 1 m² ciascuno riservati a pittori, ritrattisti e altri artisti. Per ottenere l'autorizzazione a esercitare la loro professione, era imposto il pagamento di una quota annuale fissa.
Il caso, portato dinanzi al Consiglio di Stato, fu risolto con una sentenza dell'11 febbraio 1998: i giudici del Palais-Royal ribaltarono le decisioni delle corti di grado inferiore e d'appello, pronunciandosi infine a favore del Comune di Parigi.
Inoltre, a partire dagli anni '80, lo spazio riservato agli artisti si è drasticamente ridotto a favore di terrazze di ristoranti e caffè, creando conflitti ricorrenti. Sebbene il Comune di Parigi abbia deciso nel 1983 di creare una "carré des artistes" per creare condizioni di parità, gli otto ristoratori presenti sulla piazza continuano a rosicchiare lo spazio disponibile e ormai ne occupano intorno all'80%, con la sensazione generale che il Comune favorisca i ristoratori.
Tutti i locali pubblici presenti in Place du Tertre possiedono il loro fascino e meritano una visita.
Una menzione particolare è giocoforza riservarla a quello più antico di tutti, presente in piazza fin dagli ultimi anni del XVIII secolo.
La Mère Catherine, al 6 di Place du Tertre, locale storico, rustico e vivace, con arredi antichi, tovaglie a quadri e opere d'arte d'epoca. Terrazza esterna con vista su Place du Tertre, patio appartato, musica dal vivo la sera.
Piatti forti del menu: Zuppa di cipolle francese, cosce di rana, maialino da latte arrosto, tarte Tatin, crème brûlée. Personalmente eviterei le lasagne alla bolognese. Così: per questione di contesto.
La Mère Catherine è particolarmente noto per il servizio cordiale ed attento, nonché per l'atmosfera vivace, particolarmente durante le quotidiane serate con musica dal vivo.
Inevitabile che alcuni ospiti trovino certi piatti piuttosto "turistici". Tutta la Piazza risente di questa decisa vocazione al turismo che, del resto, è tipica del nostro tempo.
In ogni caso il locale rimane il più antico ristorante della Place du Tertre, visto che è stato fondato nel 1793, solo tre anni dopo l'istituzione del Comune di Montmartre.
Leggenda vuole che proprio qui abbia avuto origine il termine "bistrot". Durante l'occupazione russa della città di Parigi, dopo la caduta di Napoleone I nel 1814, i cosacchi si affacciavano all'ingresso chiedendo da mangiare ed urlando "bystro" che significa "presto". I russi se ne sono poi andati, ma il termine, francesizzato in bistrot, è rimasto ad indicare una locanda dov'è possibile mangiare. Sarà vero? Chi lo può dire!
Montmartre, in generale, e la Place du Tertre, in particolare, riservano sorprese che vanno ben al di là dei piaceri culinari e della selva di cavalletti degli artisti disseminati ovunque possibile.
A pochi passi dalla piazza si erge imponente la Basilica del Sacré-Cœur, uno dei simboli più famosi di Parigi. La vicinanza di questo monumento aggiunge un elemento di grandiosità spirituale e monumentale al quartiere, e le scalinate adiacenti regalano una vista mozzafiato su tutta la città.
La Place du Tertre è anche un crocevia per altri luoghi d'interesse come il Museo di Montmartre e l'Espace Dalí. Le stradine adiacenti, come la Rue du Calvaire, con le sue scalinate, o la romantica Rue de l'Abreuvoir e la Maison Rose (altro ristorante meritevole), rafforzano l'immagine di un angolo di Parigi rimasto fedele al suo passato artistico e romantico.
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Musée de Montmartre - Paris 18e
Tout près de la place du Tertre et du Sacré-Cœur, découvrez le musée de Montmartre et ses jardins, ainsi que l'histoire du quartier !
In sintesi, Place du Tertre non è solo una piazza, ma una vera e propria scena teatrale all'aperto, dove la storia dell'arte si mescola alla vita quotidiana, creando un'esperienza visiva, olfattiva e sonora indimenticabile, un piccolo tesoro bohémien sulla cima della collina di Montmartre.
Montmartre & Montparnasse. La favolosa Parigi d'inizio secolo
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