Overblog
Edit post Segui questo blog Administration + Create my blog

L'aria di Parigi

L'aria di Parigi

La Parigi di Simenon e Maigret, del Cinema, dei Bistrot, delle Canzoni, della Malavita.


Il Cinema francese in pillole

Pubblicato da Fulvio Nolli su 20 Gennaio 2024, 11:50am

Tags: #Cinema francese, #Storia del Cinema Francese

Il Cinema francese è fra i più importanti al mondo.

Il 13 febbraio 1895, i fratelli Lumière depositano il brevetto del Cinématographe, prima di presentare, il 22 marzo 1895, in una proiezione privata a Parigi presso la Société d'encouragement pour l'industrie nationale, "La Sortie de l'usine Lumière à Lyon" (L'uscita dalla fabbrica Lumière a Lione).

Il Cinema francese in pillole

Il Cinema francese nella Storia.

Il cinema francese occupa un posto privilegiato nella storia del cinema, sia grazie a scienziati come Joseph Plateau ed Étienne-Jules Marey, eminenti inventori le cui scoperte, in quell'ambito, sono state fondamentali, che con pionieri altrettanto fantasiosi come Alice Guy-Blaché, Émile Reynaud, Louis Lumière, Georges Méliès e Léon Gaumont, che con la loro opera ne hanno sviluppato le specificità e grazie anche a finanziatori lungimiranti del calibro di Charles Pathé, che hanno contribuito allo sviluppo dell'industria cinematografica mondiale.


Tra i registi più significativi della storia del cinema francese si annoverano Jean Renoir, Marcel Carné, François Truffaut e Jean-Luc Godard.

Altri registi importanti includono René Clair, Jean Cocteau, René Clément, Robert Bresson, Alain Resnais, Jacques Demy, Claude Chabrol, Louis Malle, Jean-Pierre Melville, Bertrand Tavernier, Claude Sautet, Eric Rohmer, Agnès Varda, Maurice Pialat, Bertrand Blier, André Téchiné, François Ozon e Christophe Honoré.

La dimensione internazionale del Cinema francese.

Nel corso della sua importante evoluzione, il cinema francese ha consentito a numerosi artisti provenienti dall'Europa e dal resto del mondo di esprimersi.

Registi famosi come Krzysztof Kieślowski, Walerian Borowczyk, Andrzej Żuławski, Gaspar Noé, Anatole Litvak, Michael Haneke, Paul Verhoeven, Otar Iosseliani, John Berry e Roman Polanski sono considerati importanti nel panorama del cinema francese.

In senso inverso, registi e registe del cinema francese, come Jean Renoir, Jacques Tourneur, Jean-Jacques Annaud, Jean-Pierre Jeunet, Olivier Dahan, Luc Besson, Francis Veber, Agnès Varda, Julie Delpy o Claire Denis, hanno intrapreso carriere internazionali di successo.

Il Cinema francese dalle origini all'avvento del sonoro.

Il teatro ottico di Émile Reynaud.

Alla fine del XIX secolo, durante gli anni eroici dei primi passi del cinema, la Francia ha fornito diversi pionieri importanti. Émile Reynaud è uno di questi e con la sua invenzione ha legato indissolubilmente il suo nome alla storia del Cinema e non solo di quello francese.

 

Tutto nasce con il Théâtre optique di Émile Reynaud che consente la proiezione di immagini animate. Queste sono le prime proiezioni su grande schermo del cinema, precedenti anche a quelle dei fratelli Lumière.

Il pubblico assiste allo svolgimento di una storia, proiettata personalmente da Reynaud su uno schermo installato nel "Cabinet fantastique" del musée Grévin, cui Reynaud era legato da un contratto esclusivo, immerso nell'oscurità totale. I personaggi sono disegnati e si muovono grazie a un ingegnoso meccanismo. Sono i primi cartoni animati del cinema. Émile Reynaud li chiamerà: "Pantomimes lumineuses".

Émile Reynaud definisce i suoi film come "pantomimes lumineuses", proiezioni della durata da 1 a 5 minuti ciascuna, ma la loro proiezione può variare considerevolmente poiché l'operatore ha la possibilità di fermarsi su un'immagine per fornire informazioni più dettagliate, o di tornare indietro, ripartire, ritornare e creare così una successione di brevi scene aggiuntive più o meno improvvisate.

Dal 1892 al 1900, le "pantomimes lumineuses" di Émile Reynaud saranno viste da mezzo milione di spettatori: un grande successo per una sala di dimensioni assai ridotte.

Il Cinématographe dei Fratelli Lumière.

Louis Lumière sviluppa il Cinématographe nel corso dell'anno 1895, con l'aiuto dell'ingegnere parigino Jules Carpentier.

Un primo grande passo avanti per l'arte cinematografica. La stessa macchina consente di scattare fotografie in movimento, come i fratelli Lumière chiamano i loro rullini (il termine inglese "film", che significa pellicola o nastro, è uno dei contributi di Thomas Edison, che entrerà  nella lingua francese e di tutto il mondo).


Durante un suo viaggio a Parigi, il padre di Louis Lumière, Antoine, ha potuto ammirare sia le "pantomimes lumineuses" di Émile Reynaud che il Kinétoscope di Thomas Edison e William Kennedy Laurie Dickson. La sua convinzione personale è immediata e precisa: i film di Edison aprivano prospettive commerciali interessanti, ma non il suo metodo di proiezione, troppo fugace a suo parere.

Le proiezioni di Reynaud si utilizzavano, al contrario, uno schermo, posto davanti a un pubblico riunito gomito a gomito, che imparava a ridere, scherzare, commentare e meravigliarsi assistendo alle commedie disegnate dal regista.

Tornato a Lione, Antoine indirizzò le ricerche dei suoi figli verso la proiezione su grande schermo di fotografie in movimento.

Il 28 dicembre 1895 nasce il Cinema.

Il 13 febbraio 1895, i fratelli Lumière depositano il brevetto del Cinématographe, prima di presentare, il 22 marzo 1895, in una proiezione privata a Parigi presso la Société d'encouragement pour l'industrie nationale, "La Sortie de l'usine Lumière à Lyon" (L'uscita dalla fabbrica Lumière a Lione).

Dopo un tour trionfale in Francia di fronte ad un pubblico selezionato, i fratelli Lumière si lanciano nella commercializzazione della loro invenzione.

Il 28 dicembre 1895, la prima proiezione pubblica e a pagamento dei film di Louis Lumière si tiene a Parigi nel salone indiano del Grand Café, al 14 Boulevard des Capucines.

I Cineoperatori francesi a caccia di immagini dal mondo.

I successi delle proiezioni nel seminterrato del Grand Café sono solo l'inizio. Già nel 1896, i fratelli Lumière intraprendono un'enorme operazione di riprese in tutto il mondo. Grazie a loro, gli operatori percorrono i continenti, portando con sé lo spettacolo nuovo e sorprendente di un fotografo che aziona diligentemente una manovella per far funzionare la sua macchina.

Gabriel Veyre, Alexandre Promio, Francis Doublier e Félix Mesguich, sono i nomi degli operatori più noti, ma ve ne furono molti altri.

Partono in treno, in auto, in barca, portando con sé non solo il loro Cinématographe su un treppiede, insieme ai prodotti chimici necessari per lo sviluppo del negativo, poiché è necessario stabilizzare il negativo impresso nel minor tempo possibile.

Sviluppano di notte (in quel periodo, era più facile trovare l'oscurità completa rispetto alle nostre notti di oggi). Durante il giorno, la loro preoccupazione è trovare sufficiente oscurità per caricare la preziosa pellicola nella telecamera. Le cantine, le cripte delle chiese, tutto è buono, persino una bara che un giorno un operatore deve affittare per continuare le riprese.

Francis Doublier inventa la ripresa a rallentatore.

Francis Doublier, inviato in Spagna per filmare una corrida, capisce ad un dato momento, di non avere abbastanza pellicola per registrare correttamente le diverse fasi dello spettacolo.

Decide quindi di ridurre la velocità di rotazione della telecamera. Louis Lumière aveva insegnato tutti loro che era necessario girare la manovella al ritmo della marcia militare: il Régiment de Sambre et Meuse, che produce 16-18 immagini al secondo.

Doublier ignora tranquillamente l'istruzione ricevuta e gira a 9 immagini al secondo, raddoppiando così la durata di registrazione di ciascun rullo da 17 metri.

Quando visiona la copia positiva attivando la manovella dell'apparecchio di proiezione alla cadenza normale, le scene registrate scorrono dando l'impressione che tutto si muova più velocemente: ha appena inventato la tecnica del rallentatore.

Un prestigiatore di nome Georges Méliès.

Nel 1896, un prestigiatore di nome Georges Méliès, che già praticava la proiezione di immagini fotografiche fisse utilizzando una coppia di lanterne magiche nel teatro Robert-Houdin, da lui acquistato, dopo aver assistito alla prima proiezione pubblica dei fratelli Lumière ne esce convinto che la proiezione di immagini animate, durante i suoi spettacoli, avrebbe potuto avere successo ed avrebbe attirato una nuova clientela.

Si impegna nella produzione di bobine che, inizialmente, sono semplici repliche delle immagini fotografiche animate dei Lumière.

Successivamente scopre un trucco: l'arresto della cinepresa.

Questa operazione gli consente di far apparire, scomparire o trasformare personaggi e oggetti. I film di Méliès rappresentano il primo vero esempio di successo cinematografico.

Come tutti i film di quell'epoca, durano meno di un minuto ciascuno, ma sono autentici gioielli.

"L'Homme Orchestre", "Le Mélomane", "L'Homme à la tête en caoutchouc" sono delle delizie, mentre "Le Déshabillage impossible" è esilarante.

Nel 1899, "Cendrillon" è il primo film di una lunghezza considerevole (6 minuti).

Molto presto anche altri iniziano a produrre con la stessa tecnica di Méliès, copiando i trucchi magici che qualsiasi macchina cinematografica consente.

Lo stesso Louis Lumière affida a propri operatori esperti il compito di "fare dei Méliès". Ben presto, però, i fratelli Lumière capiscono di non essere uomini di scena e ammettono volentieri la loro incapacità di competere con i "saltimbanchi".

Nel 1902 cessano definitivamente la produzione di opere cinematografiche.

I primi "effetti speciali" firmati Méliès.

Georges Méliès trasferisce nel cinema, dalla fotografia, delle tecniche che diventano i primi effetti speciali del cinema.

Sovrapposizione: la pellicola viene riavvolta nella cinepresa e passa una seconda volta nel percorso di ripresa dove vengono impressionate nuove immagini sulle prime. Dissolvenze incrociate: l'obiettivo viene progressivamente oscurato con una seta o un feltro nero, la pellicola viene riavvolta per alcune decine di fotogrammi, la cinepresa il cui obiettivo è otturato dalla seta viene riavviata, la seta viene progressivamente rimossa, scoprendo così l'obiettivo; le riprese si susseguono dopo una breve fusione delle due.

Georges Méliès utilizza anche un effetto speciale sviluppato da due cineasti del team di Thomas Edison (per "decapitare" la regina Maria Stuarda in "L'Exécution de Mary, reine des Écossais"), che sistematizza e porta a una complessità senza precedenti all'epoca: l'arresto della cinepresa.

Questa tecnica permette di modificare come per magia un oggetto o un personaggio, o farli apparire o scomparire come per incanto.

Si ferma la cinepresa avendo cura di non muoverla, si cambia la posizione degli oggetti o degli attori, si riprende la ripresa; dopo lo sviluppo, si tagliano i fotogrammi sovraesposti che rivelano l'arresto e il riavvio della cinepresa, e si saldano con l'acetone.

Georges Méliès mette anche il suo talento di disegnatore al servizio degli scenari dei suoi film, che dipinge personalmente, eseguendo abili "trompe-l'œil", dando l'illusione della realtà in tre dimensioni su superfici dipinte in piano.

Georges Méliès punto d'incontro fra Cinema e Teatro.

Punto di incontro tra il teatro e il cinema, l'importanza cruciale di Georges Méliès nel cinema come forma di intrattenimento popolare è riconosciuta oggi in tutto il mondo.

David W. Griffith disse di Méliès: "Gli devo tutto", e Charles Chaplin aggiunse: "Era l'alchimista della luce".

Georges Méliès venne decorato della Legion d'Onore nel 1931. Dal 1946, il premio Méliès corona ogni anno il miglior film francese o di coproduzione francese. Il 13 marzo 1961, la Posta francese emise un francobollo del valore di 50 centesimi raffigurante proprio Georges Méliès. Viene ritirato dal mercato il 14 ottobre 1961 dopo essere stato stampato in 5.270.000 copie.

Nel 1978, il documentario americano "Georges Méliès, cinema magician", di Luciano Martinengo e Patrick Montgomery, ripercorre la carriera del regista.

Le ricerche di Serge Bromberg portano nel 2010 alla pubblicazione di un cofanetto DVD con 200 film restaurati di Georges Méliès.

Il documentario "Le voyage extraordinaire" di Serge Bromberg e Éric Lange ripristina nel 2011 una copia a colori di "Voyage dans la Lune".

Il film "Hugo Cabret" di Martin Scorsese, adattato dal libro di Brian Selznick, "L'Invention de Hugo Cabret", è una libera interpretazione della vita di Georges Méliès (interpretato da Ben Kingsley).

Nel 1995, il gruppo rock Queen ha utilizzato sequenze di "Voyage dans la Lune" per il loro videoclip di "Heaven for everyone".

Il videoclip del gruppo rock The Smashing Pumpkins: "Tonight, Tonight" gli rende omaggio, mostrando in particolare una nave chiamata SS Méliès.

 

Per essere informato degli ultimi articoli, iscriviti:
Commenta il post

Archivi blog

Social networks

Post recenti