Oggi ci immergeremo nei sapori irresistibili dell'Alsazia con una ricetta tradizionale e deliziosa: la Choucroute alsaziana. Originaria di questa regione incantevole della Francia, la Choucroute è un piatto che incarna secoli di storia e cultura culinaria. Preparata con cura e amore, questa pietanza a base di crauti fermentati, salsicce, carne di maiale e spezie offre un'esplosione di gusto che soddisferà i palati più esigenti.
La Choucroute Alsaziana che piace a Maigret.
Lo sappiamo tutti: la Choucroute è il piatto preferito dal commissario Maigret.
Lo mangia ogni volta che può e, spesso, si reca in certi ristoranti alsaziani di Parigi proprio per gustare una Choucroute, accompagnata, naturalmente, da alcune bottiglie di birra: certamente alsaziana anch’essa.
Il complimento migliore che il commissario può fare al cuoco della brasserie dove gli hanno preparato una Choucroute particolarmente ben fatta è sicuramente questo:
“Ottima questa Choucroute. Nemmeno Mme Maigret avrebbe potuto farla meglio!”
Cucinare la Choucroute Alsaziana.
Nel nostro articolo, vi guideremo passo dopo passo attraverso il processo di preparazione di questa prelibatezza, con consigli pratici e trucchi culinari per assicurarvi di ottenere un risultato perfetto ogni volta.
Dalla selezione degli ingredienti freschi alla cottura lenta che permette ai sapori di fondersi armoniosamente, scoprirete come portare un pezzo autentico di Alsazia direttamente sulla vostra tavola.
Non importa se siete nuovi alla cucina francese o se siete degli esperti gourmet in cerca di nuove ispirazioni, la nostra ricetta per la Choucroute alsaziana vi stupirà e delizierà in egual misura.
Preparatevi a intraprendere un viaggio culinario attraverso i paesaggi pittoreschi e i sapori indimenticabili dell'Alsazia con ogni morso di questa deliziosa specialità.
Buon appetito!
Ingredienti per La Choucroute.
Ingredienti per La Choucroute.
Ingredienti per 4 persone che mangiano parecchio o per 2 che mangiano da fare schifo.
2 Kg di crauti
800 gr di castrato di maiale salato
400 gr di pancetta affumicata
4 salcicce di Strasburgo
una spalletta di maiale affumicato
2 pezzi di prosciutto salato
2 cucchiai di grasso d’oca o d’anatra
120 gr di cotenna magra
12 bacche di ginepro
3 foglie di alloro
2 cipolle
6 patate
2 spicchi d’aglio
un rametto di timo
un Lt di vino bianco alsaziano: Sylvaner o Riesling
Cucinare La Choucroute.
La Choucroute preparazione:
Prima di tutto lavare i crauti per far perdere loro un po’ il sale. Strizzarli bene con le mani e lasciarli da parte.
In una casseruola che vada anche in forno, far soffriggere nel grasso d’oca (o anatra) il battuto d’aglio e la cipolla tagliata fine, facendo attenzione che non brucino.
Aggiungere il timo, l’alloro e il ginepro. Quando la cipolla è ben dorata aggiungere i crauti, la carne (escluso le salcicce) e il vino bianco.
Incoperchiare e cuocere in forno a 200° per due ore/due ore e mezza, fino a ché il vino non asciuga a sufficienza.
Nel frattempo lavare le patate e lessarle in acqua bollente.
All’ultimo momento cuocere le salcicce in acqua caldissima, ma non bollente, fino a che si gonfiano un poco. In questo modo rimangono molto più tenere che se cotte con i crauti e l’altra carne.
In un piatto di portata sufficientemente capiente e caldo, disporre i crauti, con intorno le patate sbucciate e tagliate a fette e sopra la carne e le salcicce.
Buon appetito, dunque, gustiamoci la nostra Choucroute, calorico piatto della cucina francese, e, soprattutto, buona pennichella dopo mangiato.
Inutile dire che questo è un piatto unico e che va accompagnato rigorosamente con birra.
Possibilmente alsaziana.
La Choucroute d'Alsazia e la sua Storia.
A tutti noi, parlando di Choucroute o vedendosela fumante innanzi agli occhi, viene subito in mente l'Alsazia.
Il connubio fra le due cose è praticamente indissolubile. Forse ancora più che con il Baeckeoffe, altro piatto alsaziano per antonomasia.
Eppure esiste un sottile legame che unisce questo piatto tipico, ormai, delle brasserie parigine, niente popò di meno che alla Cina e alla Cina di quasi 3 mila anni fa.
Tutto nasce dalla fermentazione del cavolo!
Il processo di fermentazione risale all'epoca della costruzione della Grande Muraglia Cinese, tre secoli prima di Cristo! Lontani dalle comodità dei villaggi, i lavoratori dovevano nutrirsi con semplici mezzi di conservazione del cibo.
Impararono a nutrirsi, in particolare, di cavoli fermentati in salamoia. Grazie ai loro benefici apporti vitaminici, divennero ben presto un alimento essenziale per i lavoratori.
Il cavolo fermentato ha seguito l'uomo nei suoi viaggi! Infatti, gli invasori asiatici, gli Unni, i Tartari e i Mongoli, portarono con sé questo prodotto durante le loro battaglie e conquiste in Europa.
Anche i navigatori dell'epoca trasportavano anche cavoli fermentati, come cibo e per combattere lo scorbuto.
Intorno al 451 dc. la coltivazione del cavolo mise radici (è proprio il caso di dirlo) nella regione dell'alsaziana, al confine fra quelle che poi diverranno Francia e Germania.
La pratica della conservazione sotto sale diventa fondamentale per gli alimenti e così la fermentazione lattica, che viene adottata anche per altri tipi di verdure, come le rape, il cavolo rosso, i fagioli.
Bisognerà attendere, però, fino al XV secolo per incontrare i primi documenti scritti che attestino come, nei monasteri, i crauti venissero consumati nella loro forma attuale:
cavolo tagliato in sottili filamenti lunghi e bianchi.
Nella lingua alsaziana il “cavolo acido” si chiama sürkrut e in tedesco Sauerkraut; diventando così “choucroute” in francese.
La professione del choucroutier si è evoluta nel tempo.
Infatti, storicamente, questa figura svolgeva la sua opera in modo itinerante e, la sua, diviene un'attività sedentaria solo verso la fine del XIX secolo.
Il choucroutier era, inizialmente, un trituratore di cavoli che viaggiava di fattoria in fattoria per affettare il cavolo prima della fase di salatura e fermentazione in botti di legno.
In seguito ogni famiglia alsaziana ha preso ad eseguire in proprio tutte le fasi della preparazione dei crauti.
Il sistema per preparare i crauti da utilizzare poi per la Choucroute, è abbastanza semplice.
Usando una grattugia per cavoli, strumento molto banale che in cucina abbiamo più o meno tutti, il cavolo veniva tagliato in lunghi filamenti.
Questi venivano poi collocati, in strati successivi, in grandi e alti orci di terracotta o di legno detti: “Sürkrütfassle”.
Durante questa operazione venivano aggiunti sale grosso e bacche di ginepro.
Terminato il riempimento, i vasi (o le botti) venivano sigillati con un panno e chiusi con un coperchio di legno. Sul coperchio era posta una pietra per mantenere la pressione ed evitare aperture accidentali che avrebbero compromesso la preparazione dei crauti.
Chiusi in questo modo i contenitori, l'aria non circolava all'interno, ma i gas di fermentazione potevano comunque fuoriuscire.
Il sale i succhi dal cavolo e si formava così una salamoia. La fermentazione procedeva così per circa 8 settimane.
Oggi i Crauti li si trova facilmente al supermercato, ma la preparazione non è cambiata di molto: si è solo industrializzata.
L'uso di questo alimento poco costoso si diffuse rapidamente in tutte le classi della popolazione che vi trovavano un prezioso alleato durante l'inverno. Il cavolo si rivelò alimento nutriente ed anche a basso costo di produzione.
Su un'area di terreno cento metri quadrati l'agricoltore poteva raccogliere almeno 200-300 kg di cavolo, ottenendo allo stesso tempo un peso approssimativamente uguale di foglie e scarti, che poi servivano come fertilizzante e cibo per mucche e maiali.
La vicinanza al Reno fece si che, in principio, i crauti venissero utilizzati soprattutto per accompagnare piatti a base di pesce di fiume.
Naturalmente, in seguito, i prodotti tipici dell'Alsazia, come salumi e birra, finirono con il trovare nei crauti l'accompagnamento ideale.
L'aggiunta di carne di maiale cucinata proprio con i crauti fece si che nascesse la Choucroute.
Quando poi, nel 1870, a seguito della sconfitta della Francia, l'Alsazia e la Lorena passarono sotto il dominio prussiano, vi furono molti alsaziani che rifiutarono la situazione e si rifugiarono in Francia.
Portarono con loro le tradizioni della terra da cui erano nati e, naturalmente, anche la Choucroute.
Il piatto si diffuse in tutta la Francia e, quindi, anche a Parigi. La Choucroute divenne, ben presto, uno dei piatti più richiesti nelle brasserie divenendo famosa in tutto il mondo.