Storia illustrata di un “piccolo mestiere” parigino.
Cosa sono Les bouquinistes des quais de Paris?
Tutti coloro che amano passeggiare per Parigi, curiosi alla prima visita, navigati viaggiatori, vecchi innamorati venuti a riappropriarsi d'un sogno di gioventù, conoscono quella sorta di "scatole verdi", i boîtes vertes, che fiancheggiano i parapetti delle banchine più belle di Parigi, ai piedi delle torri di Notre-Dame!
In quei luoghi vivono e lavorano i Bouquinistes, venditori di libri usati che, all'aperto con qualsiasi tempo, offrono al pubblico incantato la ricchezza infinita delle loro merci preziose.
Les Bouquiniste: eredi di una tradizione secolare.
Molti scrittori, pittori e fotografi hanno reso loro omaggio. Questo libro, Les bouquinistes des quais de Paris, consente a tutti i curiosi di esplorare, pur restando sul loro divano, la storia ancora viva di queste autentiche “fiere della letteratura”, attraverso un centinaio di rari documenti commentati con passione da un collezionista informato.
Les bouquinistes des quais de Paris di Thierry Chardonnet.
Thierry Chardonnet è un collezionista eclettico (libri, libri per bambini, giocattoli...). Gli piace collezionare vecchie edizioni delle opere dei suoi autori preferiti (Hergé, Simenon, Jean Ray, Jules Verne...).
Conosce bene il mondo dei bibliofili e dei commercianti di libri antichi. Nostalgico del passato e dei mestieri d'altri tempi, è particolarmente interessato alle “immagini di carta” (vecchie cartoline, fotografie, cromosomi, ecc.).
Dopo 30 anni di ricerca, le sue importanti collezioni personali sono alla base di numerosi articoli su riviste cartofile e di diversi lavori già pubblicati.
Gli argomenti dei suoi libri sono i più diversi: Bagni in Alsazia, Storia della cartolina fotografica, Gli Alsaziani, Storia del naturismo, La gente del Puy-de-Dôme.
I venditori di libri usati sulle rive della Senna lo hanno sempre affascinato. Dopo un articolo su questo argomento pubblicato nel 2014 sulla rivista Cartes postees et collection, ha riunito in quest'opera i pezzi più belli e rari della sua collezione.
Il libro è in lingua francese, ma le immagini sono bellissime e merita di far parte della biblioteca di un appassionato.
Il libro, Les bouquinistes des quais de Paris: Histoire illustrée d'un "p'tit métier" parisien, merita di essere acquistato, direi meglio, collezionato, anche perché il mondo magico che racconta rischia ora di scomparire o di essere comunque danneggiato profondamente.
Les bouquinistes des quais de Paris sono di troppo!
L'avreste mai creduto che, un giorno, i Bouqinistes di Parigi, con i loro pittoreschi banchetti ricoperti di libri e riviste, avrebbero rappresentato un problema estetico per la città?
Personalmente non sarei riuscito ad immaginare una cosa simile, nemmeno nel mio peggiore incubo da difficoltà digestive di una choucroute alsaziana.
Chi ha potuto immaginare e, persino, organizzare la messa in opera di una simile nefandezza è stato, niente popò di meno, il sindaco di Parigi.
Come tutti ormai sanno l'anno 2024 vedrà lo svolgersi dei Giochi Olimpici ed il luogo prescelto per l'importante evento sarà proprio Parigi.
Si attendono innumerevoli visitatori, in una città da sempre abituata ad accogliere turisti da ogni dove.
Si preparano i piani per altrettanto innumerevoli collegamenti televisivi.
In particolare la cerimonia di inaugurazione verrà trasmessa in tutto il mondo e gli spettatori saranno milioni.
Qui sta, probabilmente, il nocciolo del problema.
La presenza di una sfilata di bancarelle piene di libri d'ogni tipo, forma, edizione, allineata da secoli lungo i quais della Senna, dovrebbe poter emozionare anche l'animo meno nobile, ma, a quanto pare, c’è chi teme non sia così.
L'immagine teletrasmessa della skyline di una città, ripresa da un drone, da un elicottero o da una telecamera fissata ad un traliccio, potrebbe, al contrario, apparire deturpata, violentata quasi, da quei piccoli, assurdi ostacoli alla visuale, dei quali è forse, per molti, impossibile cogliere il fascino e l'utilità.
Oggi, le riprese di un evento di grande richiamo, valgono molto più dell'evento stesso. Anche in soldoni.
Cosa saranno mai una manciata di secoli di storia e cultura?