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La Parigi di Simenon e Maigret, del Cinema, dei Bistrot, delle Canzoni, della Malavita.

Lettera a mia madre

Lettera a mia madre.

Dettata a Losanna (Svizzera contone di Vaud), Lettera a mia madre è un'opera autobiografica di Georges Simenon.

Lettera a mia madre di Georges Simenon, la copertina dell'edizione Adelphi.
Lettera a mia madre di Georges Simenon, la copertina dell'edizione Adelphi.

Fu registrata nell'abitazione di Simenon a Losanna, al 12 di Avenue des Figuiers,
il 18 aprile 1974 e revisionata il 19 giugno 1974.

Il dettato venne pubblicato per la prima volta in volume da Presses de la Cité nel novembre 1974.

Lettera a mia madre fu dettata in pochi giorni, tre anni dopo la morte di Henriette Brüll, la madre di Simenon.

L'autore mette in discussione la profondità del suo rapporto ambiguo, teso e insostenibile con la madre. In definitiva, sono state queste relazioni, a volte drammatiche, a dominare l'infanzia e l'adolescenza dello scrittore e a plasmarlo. Lo hanno spinto non solo a rifiutare il tipo di famiglia, società, civiltà o cultura incarnato dalla madre, ma lo hanno anche portato ad andarsene, a fuggire dalla casa materna.

Mathieu Rutten

Nel 1970, Simenon fu chiamato al capezzale della madre. Per otto giorni rimase con lei all'Ospedale Bavarese di Liegi, in Belgio. Un incontro intenso e singolare, dominato dalla potenza dei loro sguardi e dall'eloquenza dei loro silenzi, condusse questi due esseri alle fonti delle loro forti personalità.
 

È sia la vita di mia madre che la mia, con tutta l'incomprensione, l'affetto e a volte l'ostilità che esistevano tra noi.

Georges Simenon

Lettera a mia madre edizioni italiane.

Lettera a mia Madre è stato pubblicato dalla casa editrice Adelphi nel 1985, nella traduzione di Giovanni Mariotti.

È la prima opera di Georges Simenon pubblicata in Italia dell'editore Adelphi. Simenon era ancora legato da contratto alla casa editrice Mondadori, che rifiutò quest'opera dello scrittore belga giudicandola troppo forte e non adatta al pubblico italiano.

Lettera a mia madre Sinossi.

Dopo anni di assenza, Georges Simenon torna a Liegi per assistere agli ultimi giorni della madre novantenne. Nella stanza dell’ospedale due occhi di un grigio slavato lo fissano: «Perché sei venuto, Georges?». E qui comincia un ultimo duello, silenzioso e immobile, fra madre e figlio. Per quasi cinquant’anni si sono visti poco. Ma un filo resistentissimo lega quella donna minuta, che ha vissuto sempre dello «stretto necessario» nel suo angolo del Belgio, e quello scrittore celebre in ogni parte del mondo, ricchissimo, il caso più stupefacente di fecondità nell’invenzione romanzesca. I loro rapporti non sono mai stati facili, nessuno dei due è abituato all’espansività dei sentimenti. «Ed ecco che ora, dopo tanti anni, vecchi tutti e due, ci ritroviamo faccia a faccia in quest’ospedale, con questi personaggi di cera intorno a noi». Eppure, solo ora Simenon ha l’impressione di capire sua madre, e insieme di non sapere quasi nulla di lei. C’è un fondo comune in questi due esseri: la madre, testardamente, ha «sempre voluto appartenere al mondo della piccola gente»; il figlio si è nutrito di quel mondo in ogni nervo per evocare, con sonnambolica sicurezza, centinaia di personaggi. E solo ora, nella scansione perfetta di questa Lettera, si avvicina alla verità di un personaggio di tale forza che gli ha resistito sino alla morte.
 

Lettera a mia madre adattamenti.

Mi risulta un unico adattamento dell'opera di Simenon Lettera a Mia madre:

  • Lettre à ma mère, adattamento teatrale di Robert Benoit, con lo stesso Robert Benoit nel ruolo di Simenon, Comédie de Picardie, Lucernaire 2012. Presente al Festival di Avignone 2014.
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