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L'aria di Parigi

L'aria di Parigi

La Parigi di Simenon e Maigret, del Cinema, dei Bistrot, delle Canzoni, della Malavita.


Rue Fontaine le Calde Notti della Parigi Nera

Pubblicato da Fulvio Nolli su 6 Ottobre 2024, 22:47pm

Tags: #Malavita Francese, #Vie di Parigi, #Jazz a Parigi, #Delitti e Castighi

Rue Fontaine Jazz e Malavita nella Parigi anni '20.

La rue Fontaine è una via del 9° arrondissement di Parigi, lunga 370 metri e larga 12. Inizia tra rue Chaptal e rue Pigalle e termina in place Blanche: proprio in faccia al Moulin Rouge.

L'insegna di El Garron al civico 6 della Rue Fontaine nel 1925.
L'insegna di El Garron al civico 6 della Rue Fontaine nel 1925.

Proprio questo ha probabilmente segnato il destino di questa strada di Parigi.
Così vicina a Montmartre, quasi un prolungamento di Place Blanche, nel cuore del quartiere di Pigalle, dove si concentra ancora oggi e dove si concentrava, soprattutto, negli anni tra il ‘20 e il ‘60 del novecento, molta della vita notturna di Parigi e non sempre la migliore.

È una zona di Parigi famosa per i locali notturni. Solo in rue Fontaine, già dagli anni ‘20, si contavano a decine i locali notturni che aprivano i loro battenti nella via e in quelle limitrofe. Alcuni anche piuttosto famosi.

È proprio in rue Fontaine, al civico 40, che, il 10 dicembre 1926, Joséphine Baker inaugura il suo locale “Chez Joséphine".
Vi è una targa, oggi, a ricordare quell’evento e la splendida donna che ne fu l’animatrice. Il locale ora è un bar con sala da ballo, Le Carrousel, apre dalle 18 alle 2 del mattino e serve panini, croque monsieur, ottimi cocktail, in un ambiente definito “shabby-chic” dove si ascolta musica trendy.

Al numero 6 della rue Fontaine oggi troviamo una discoteca: il Bus Palladium. Questo locale, nel 1929, portava il nome di Cotton Club, si suonava il jazz e vi si esibivano artisti del calibro di Louis Armstrong e  Sidney Bechet.

Poco più avanti, al numero 10, un altro locale: El Garron, tango e musica sudamericana. Nel 1931 diventa La Boîte à Matelots ed è il jazz ad essere di casa. Il nuovo proprietario è Léon Volterra, famoso impresario teatrale e uomo di spettacolo.  Ha diretto alcune delle più importanti sale parigine dell'epoca. Oggi il locale esiste ancora e si chiama: Théâtre Fontaine.

Proseguendo ecco il civico 15. Oggi è tutto chiuso, ma negli anni '30 qui splendeva l'insegna de L'Escadrille, bar e Night Club.
A gestirlo Eugene Bullard, una delle figure più significative del jazz e delle notti parigine dell'epoca fra le due guerre mondiali.

Afro-americano, eroe di guerra, pilota d'aviazione, batterista jazz. Subito dopo la Grande guerra apre un locale in rue Pigalle, Le Grand Duc 52, poi lo rivende e acquista L'Escadrille.

Al numero 16 bis, sempre in rue Fontaine proprio di fronte al bar di Eugene Bullard, ecco un altro cabaret notturno: è lo Zelli's Royal Box!
Il proprietario è il più noto ed eccentrico animatore delle notti parigine intorno a Pigalle, tra gli anni '20 e '30 del novecento: Joe Zelli.

Salvator Zelli: un italiano a Parigi.

Joe Zelli, al secolo Giuseppe Salvator Zelli, nato a Roma nel 1889. Ha girato il mondo, soprattutto gli Stati Uniti, poi approda in Francia e a Parigi. Si fa una nomea non particolarmente positiva all'epoca della prima guerra mondiale. C'è il coprifuoco e i "cabaret de nuit" devono chiudere alla mezzanotte. L'attività nelle ore successive si svolge in clandestinità. Zelli subisce per questo un processo e svariate critiche.
Nel 1929 il suo locale di rue Fontaine è uno dei pochissimi aperti tutta la notte a Parigi. Il successo è immediato.
Si respira aria di festa permanente e, al suo interno, gli alcolici scorrono a fiumi.
Fuori la rue Fontaine con la sua aurea di luogo malfamato che si consolida sempre più.

In questo storico filmato l'orchestra di Joe Zelli al Zelli's Royal Box di Parigi.

Alla batteria proprio Eugene Bullard!

Rue Fontaine: spari nella notte.

Perché la rue Fontaine è diventata luogo di incontro e di scontro di molti degli interessi illegali della malavita. In particolare lo sfruttamento della prostituzione.

Racconta lo scrittore Francis Carco che un terribile scontro a fuoco ebbe luogo nella via, proprio di fronte al locale di Zelli. Un regolamento di conti tra banditi parigini e corsi.
Ben cinquanta bossoli verranno ritrovati a terra tra i civici 16 e 23 della rue Fontaine!

Durante gli anni '30 del novecento tutto il quartiere di Pigalle si ritrova ad essere la scenografia preferita dello scontro tra bande continentali e i nuovi arrivati dalla Corsica, che contendono loro la piazza.
I corsi, dopo il secondo conflitto mondiale e l'occupazione, finiranno per avere la meglio e diventare i veri padroni di Pigalle, ma anche fra loro i rapporti non sono sempre amichevoli e sgarri e vendette si susseguono incessantemente.

Un episodio fra i tanti: la guerra che oppose la banda di Jean-Paul Stéfani a quella di Ange Foata dura dal 1934 al 1937.Tre anni di agguati e sparatorie.

Sulla rivista Détective del 1937 Emmanuel Car definisce rue Fontaine come: "rue du gang"! E così la descrive:

Rue Fontaine...Témoin presque quotidien des fusillades qui mettent aux prises les gangsters, les racketteurs et les trafiquants.

Il Bar Tabacchi della Rue Fontaine.

A servizio e corollario di questa pletora di locali notturni ecco il Bar Tabacchi della rue Fontaine reso immortale dalle inchieste del Commissario Maigret di Georges Simenon.

L'insegna del Bar Tabacchi della Rue Fontaine.
L'insegna del Bar Tabacchi della Rue Fontaine.

Ad essere del tutto precisi i bar tabacchi in rue Pierre Fontaine sono due, esistevano entrambi a quell'epoca e, di notte, erano inevitabilmente ritrovi della malavita.

Il primo si trova al civico n° 1 dal lato di rue Pigalle: Les trois fontanes è il suo nome ai giorni nostri. Il secondo si trova più su, all'angolo con la rue Mansart e la rue Douai. Oggi il locale si chiama Le Mansart e ha l'apparenza di una tranquilla brasserie. Non abbiamo idea di chi lo frequenti abitualmente, ma i tempi sono cambiati e nemmeno Pigalle è più quella di un tempo.
Ai tempi di Maigret questo locale era piuttosto famoso o, per meglio dire, famigerato: Le Lizieux.
I proprietari erano i fratelli Vinceleoni, di origine corsa, e il loro bar divideva, fin dagli anni '20, con il Laëtitia della rue Notre-Dame-de-Lorette la fama di quartier generale della malavita corsa a Parigi.

L'immagine di copertina proviene dal un bel blog in lingua inglese

 

 

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