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L'aria di Parigi

L'aria di Parigi

La Parigi di Simenon e Maigret, del Cinema, dei Bistrot, delle Canzoni, della Malavita.


L'incanto di Place des Vosges a Parigi

Pubblicato da Fulvio Nolli su 2 Marzo 2025, 04:04am

Tags: #Parigi da Scoprire, #Monumenti e Musei a Parigi

L'Incanto di Place des Vosges a Parigi.

Place des Vosges è la piazza più antica di Parigi. Una piazza fra le più belle della città. Certamente una fra le più caratteristiche e famose. Non una semplice piazza, ma un incantevole monumento a cielo aperto!

Place des Vosges è come un Museo all'aperto. Foto di Pascal Bernardon su Unsplash

Place des Vosges è come un Museo all'aperto. Foto di Pascal Bernardon su Unsplash

Place des Vosges un Museo All'aperto a Parigi.

Place des Vosges è una piazza quadrata, chiusa sui quattro lati dai 36 edifici, sostanzialmente uguali, che ne costituiscono il perimetro.

Edifici alti e stretti, 9 per ogni lato, allineati, uno affianco all'altro, lungo i 140 metri di lunghezza di ciascun lato.

Al centro del lato sud, dalla parte di rue Saint-Antoine, un edificio simile agli altri, ma più alto: il Pavillon du Roi.

Sul lato opposto, affacciato sulla rue du Béarn, un edificio gemello: il Pavillon de la Reine.

Lungo tutti i quattro lati della piazza ecco i tetti spioventi, in ardesia blu, su cui spiccano le finestre e gli abbaini delle mansarde. Sotto di essi i tre piani delle facciate, caratterizzati da un'unica finestra per piano e dai portici a livello del suolo, che proteggono l'ingresso agli ampi  negozi del piano terra e la passeggiata ad essi antistante.

Al centro della piazza un grande giardino, anch'esso quadrato, con vialetti in ghiaia che si intersecano l'un l'altro delimitandone gli spazi verdi; quattro grandi fontane poste ai vertici delle diagonali e, al centro, il monumento equestre dedicato al Re di Francia che ne vide l'inaugurazione: Luigi XIII.

Place des Vosges nel quartiere del Marais.

Place des Vosges sorge nel famoso quartiere del Marais a Parigi.

Il Marais è uno storico quartiere parigino, situato per la maggior parte nel 3° e 4° arrondissement di Parigi, sulla riva destra della Senna.

Anticamente era una zona paludosa che, fin dal XII secolo, costituisce dominio feudale degli ordini religiosi, come l'Ordine del Tempio e l'Abbazia di Saint-Martin-des-Champs.

Nel corso dei secoli, i terreni, una volta bonificati, saranno suddivisi e lottizzati. La cinta fortificata, eretta da Carlo V fra il 1356 e il 1358, ne delimita il confine ad est e nord-est.

l quartiere divenne nel XVII secolo il luogo di residenza privilegiato della nobiltà e dell'alta borghesia parigina, che vi costruì i suoi palazzi, molti dei quali ancora esistenti.

A partire dalla metà del XVIII secolo, il quartiere del Marais fu gradualmente abbandonato dall'élite parigina a favore di Faubourg Saint-Honoré e Faubourg Saint-Germain, che erano più vicini alla corte di Versailles e offrivano più spazio.

Con la rivoluzione francese si completa la cacciata  dei ricchi proprietari ancora rimasti e il Marais è progressivamente occupato da una popolazione di artigiani ed operai che si istalla nei vecchi palazzi ormai abbandonati ed edifica officine e fondaci negli ampi cortili interni.

I grandi lavori di sviluppo della Parigi nel XIX secolo avranno scarso impatto sul quartiere del Marais, che mantiene le sue strade strette, ma molti edifici di qualità andranno, comunque, perduti con il tempo.

Negli anni '60, sotto l'impulso di André Malraux (Ministro della cultura), viene inaugurato un programma di salvaguardia e conservazione del quartiere. Il Marais cosi conservato diviene un quartiere alla moda, frequentato da migliaia di turisti e ricercato dalle classi benestanti. Oggi, grazie ai suoi bei palazzi, ai tanti musei che vi sorgono, ai locali alla moda e agli artisti che li frequentano, il quartiere si è guadagnato una notevole fama come centro culturale parigino, molto "in" e all'avanguardia.

Place des Vosges e la sua storia.

Se i lavori per la realizzazione di Place des Vosges iniziano ufficialmente nel 1605, la storia di questo luogo è assai più antica e, come vedremo, le prime notizie che lo riguardano datano addirittura a tre secoli prima: l'anno del Signore 1388.

È appunto il 1388 quando Pierre d'Orgemont, Cancelliere di Francia sotto il Re Carlo VI, decide di far erigere in quel luogo un palazzo in cui porre la propria residenza a Parigi.

Purtroppo per lui il nobiluomo non ne può godere granché, visto che muore nel 1389, lasciando il palazzo in eredità al figlio, di nome Pierre pure lui, Vescovo di Parigi.

Il progetto paterno non deve aver entusiasmato più di tanto l'erede, poiché, nel 1402, questi decide di vendere la proprietà, per la considerevole somma di 14.000 luigi d'oro, niente popò di meno che a Giovanni di Valois detto il Magnifico: duca di Berry, duca d'Alvernia, conte di Poitiers conte di Montpensier. Terzo figlio di Giovanni II di Francia e Bona di Lussemburgo.

Questi è uomo di grande cultura, poco interessato alla politica, ma grande collezionista di vasi antichi, arazzi, monete, pietre preziose, gioielli, reliquiari, ritratti di monarchi francesi e cammei.

Giovanni di Valois, due anni dopo, offre il palazzo al nipote Luigi d'Orléans, ottenendo in cambio un altro palazzo sito poco distante, in rue de Jouy.

Il palazzo che sorge nell'area della futura Place des Vosges, non sembra proprio portare eccessiva fortuna a chi lo possiede.

Nel 1407 Luigi d'Orléans viene assassinato. Sono anni duri quelli. Vi è un Re di Francia che, di fatto, non ha una Francia da governare e un Re d'Inghilterra che, al contrario, inizia a disporre di un regno nel quale ritiene debba essere compresa anche la Francia.

È la Guerra dei cent'anni!

Place des Vosges prima di Place des Vosges.

Alla morte di Luigi d'Orléans, dunque, i suoi legittimi eredi si trovano impediti ad entrare in possesso dei propri beni, in quanto nella scomoda posizione di prigionieri degli inglesi.

Nel 1422 il Re di Francia Carlo VI muore e, per un certo tempo, i regni di Francia e d'Inghilterra vengono a coincidere nella figura di Enrico VI d'Inghilterra. Il palazzo è occupato da Thomas Beaufort duca di Exeter e condottiero inglese, che lo trasforma in una residenza principesca.

A questo scopo il nobiluomo inglese acquista una considerevole porzione di terreno, estendendo la sua proprietà fino alle mura che cingono Parigi, e vi erige un nuovo palazzo.

Le controversie regali continuano e, finalmente, Carlo VII di Francia riconquista Parigi nel 1436. Il palazzo torna nella disponibilità della famiglia d'Orléans e viene assegnato ad un cugino del Re di Francia: Jean d'Angoulême.

D'ora in poi il Palazzo si chiamerà: Hôtel d'Angoulême.

Siamo ormai nel 1467 e, all'età, per quei tempi veneranda, di sessantotto anni, anche Jean conte d'Angoulême lascia questa valle di lacrime, consegnando il palazzo che porta ora il suo nome alla vedova inconsolabile: Marguerite de Rohan.

Bagatelle notarili, direte voi, ma non è del tutto esatto. Questa è, se vogliamo, la svolta del destino per quanto riguarda il futuro della Place des Vosges.

Marguerite de Rohan altri non è se non la nonna di Francesco I Re di Francia (1494-1547), e questo fa si che, l'Hôtel d'Angoulême, entri nel novero delle proprietà della Corona.

Il palazzo originale, con l'aggiunta realizzata successivamente dal Beaufort nel periodo "inglese", prende il nome di Hôtel des Tournelles. Il Re non vi abiterà mai, ma lo mette a disposizione della madre Luisa di Savoia: è il 1534.

Nei vent'anni successivi l'Hôtel des Tournelles vede un continuo susseguirsi di lavori di ampliamento ed abbellimento e, fra questi, anche due nuove scuderie sono edificate nella proprietà.

È proprio qui che si svolgeranno i festeggiamenti per l'incoronazione del Re Enrico II e della consorte Caterina de' Medici nel 1547.

Una Tragedia nel Destino della Place des Vosges.

Sembra una favola bella, ma il destino già prepara la beffa che condurrà ad un ben triste finale.

Del resto, se le cose fossero andate diversamente, oggi, Parigi non avrebbe la splendida Place des Vosges, ma un palazzo signorile in più e forse nemmeno quello.

La tragedia si consuma in un giorno di festa, che dovrebbe sancire l'inizio di un'epoca di pace e prosperità per la Francia e l'Europa intera.

La guerra combattuta dalla Francia contro Inghilterra e Spagna ha conosciuto alti e bassi, ma ha consentito ad Enrico II di scacciare gli inglesi da  Calais e Guînes, i loro ultimi possedimenti in terra francese.

Per contro l'egemonia francese in terra italiana è definitamente un ricordo: spagnoli e savoiardi hanno sconfitto e ricacciato oltralpe gli invadenti cugini.

A sancire il nuovo corso: il trattato di pace di Cateau-Cambrésis. Il trattato con la Spagna prevede il matrimonio di Margherita, sorella del re Enrico II, con il duca di Savoia e di Filippo II di Spagna con Elisabetta di Francia, figlia di Enrico II.
Le celebrazioni sono previste a Parigi in occasione di questi matrimoni.

Places des Vosges: due Matrimoni e un Funerale.

Per un evento di tale portata quale cornice migliore dell'Hôtel des Tournelles?

Le celebrazioni hanno luogo il primo di luglio del 1559, sono sontuose com'è giusto che sia e prevedono, fra le tante altre cose, anche una giostra di cavalieri.

Nel corso del torneo i migliori campioni di Francia si misurano l'un contro l'altro armati. Enrico II, nonostante i suoi quarant'anni, si sente ancora un leone e non si sottrae certo alla prova.

La tipica immagine di un Torneo medievale.
La tipica immagine di un Torneo medievale.

Il re sconfigge due duchi, poi affronta il capitano della sua guardia scozzese, Gabriel de Montgommery, che di anni ne ha 33. I due uomini si scontrano violentemente e il re, forse un po' piccato per non aver brillato al meglio, sfida il capitano a singolar tenzone.

Lui rifiuta, battersi faccia a faccia con il Re di Francia non è sicuramente fra le sue ambizioni e, probabilmente, intuisce che la cosa può portargli più male che bene, comunque vada.

È la regina in persona, forse per evitare un'umiliazione al marito, che lo costringe ad obbedire; durante il combattimento la lancia di Gabriel de Montgommery attraversa la visiera del re e lo colpisce al cervello.

La ferita è gravissima: irrimediabile. Il Re muore il 10 luglio, proprio all'Hôtel des Tournelles, dopo una dolorosissima agonia.

L'incolpevole capitano è scacciato dalla Corte e preferisce rifugiarsi in Inghilterra ponendo, per maggior prudenza, una discreta distanza fra sé e la Francia.

La Grande Caterina de Medici abbandona la futura Places des Vosges.

Caterina de' Medici sconvolta ed addolorata, si veste di nero e dichiara il lutto perpetuo. Riguardo al palazzo che ha visto consumarsi la tragedia, ella non può più nemmeno pensare di abitare, o anche solo vedere, il luogo dove il marito ha trovato la morte.

In un primo tempo, la regina, si limita ad abbandonare le ricche sale dell'Hôtel des Tournelles.

Si trasferisce nel castello del Louvre che da tempo è stato trasformato in residenza reale. Quella sistemazione non la soddisfa e, di lì a qualche anno inizierà ad edificare una nuova dimora: il palazzo delle Tuileries.

Poi, il 28 gennaio del 1564, Caterina, con adeguate lettere patenti, ordina l'alienazione, la demolizione e la conseguente lottizzazione del terreno su cui sorge l'Hôtel des Tournelles.

Della cosa è incaricato Jean de l'Orme, Maestro Generale della corporazione dei Liberi Muratori ed architetto del Re.

La lottizzazione ha successo, ma i palazzi non vengono demoliti. Caterina in ogni caso non vi tornerà mai più ed ordina che gli edifici delle scuderie siano trasformati in un mercato di cavalli.

Seguono anni tumultuosi; le guerre di religione fra cattolici e protestanti insanguinano la Francia e svuotano le casse del regno. L'indomabile Caterina sostiene i tre figli che, uno dopo l'altro si alternano sul trono, barcamenandosi, come meglio può, fra i due partiti in lotta. Solo dopo la sua morte, nel 1589, e l'avvento al trono del nipote Enrico di Navarra (l'Enrico IV per cui Parigi valeva bene una Messa), la situazione del regno si ristabilisce.

Enrico IV concepisce la Place des Vosges.

È ad Enrico IV che siamo tutti debitori per l'esistenza a Parigi della Place des Vosges.

Enrico vuole riportare la Francia al suo splendore e prende, in questo senso, molte iniziative. Nuove alleanze, nuove guerre, ma anche un rinnovato interesse per l'economia nazionale.

Il Re decide di incoraggiare lo sviluppo dell'attività manifatturiera e crea allo scopo la Commissione per il Commercio, che affida nelle mani di Barthélemy de Laffemas, geniale economista e politico accorto, che è nominato Controllore Generale del Commercio.

Barthélemy de Laffemas incoraggerà la creazione di laboratori per la fabbricazione di oggetti in cristallo, pelle, arazzi, tessuti, puntando a promuovere uno sviluppo industriale della Francia.

Sul fronte opposto, ma, alla fine, complementare Enrico IV pose alle Finanze l'ugonotto Maximilien de Béthune duca di Sully. Questi fu fortemente contrario allo sviluppo industriale, da grande sostenitore dell'agricoltura quale era.

Liberalizzò il commercio dei cereali e promosse lo sviluppo di strade e canali.

Con Sully la produzione di seta sarà privilegiata in modo particolare, sviluppando la coltura del gelso e l'allevamento del baco da seta e applicando i principi della sericoltura esposti da Olivier de Serres nel suo libro “Teatro dell'agricoltura”.
Egli aveva sviluppato questa cultura nel Poitou, provincia di cui era stato governatore. Lo stesso Enrico IV ne aveva fatto un'installazione nel giardino delle Tuileries.

Primi Lavori in Places des Vosges.

Un periodo di grande prosperità si avvia in quel momento per la Francia e il Re vuole creare nella sua capitale monumenti in grado di comunicare la potenza e la ricchezza della Nazione.

Intraprende lavori imponenti all'Louvre e, nello stesso tempo, decide che Parigi ha bisogno di una grande e magnifica piazza dove eleganti palazzi e grandi botteghe mostrino al mondo i progressi economici del suo regno.

Anche lo sviluppo manifatturiero sta a cuore al sovrano. In particolare egli vuole realizzare a Parigi una fabbrica di seta, oro e argento "alla maniera dei milanesi". È un progetto cui tiene in particolar modo e, per portarlo a compimento è disposto a ricorrere al sostegno di capitali privati.

Cinque ricchi borghesi parigini - Pierre Sainctot, Jean-André Lumague, Nicolas Camus, Claude Parfait e Oudart Colbert (che sarà poi sostituito da Guillaume Parfait, fratello di Claude) - uniscono le forze con il finanziere Jean de Moisset per intraprendere questa impresa.
Il re concede agli investitori un terreno di 6.000 tese (circa 25.500 m²) vicino alla Bastiglia e, nell'editto reale in cui impartisce al Ministro Sully gli ordini necessari a delimitare il luogo prescelto, sottolinea l'importanza che egli conferisce a questo progetto.

Il Ministro esegue i necessari accertamenti e si rende conto che la realizzazione dell'opera è ostacolata dall'antica lottizzazione dell'Hôtel des Tournelles voluta da Caterina de' Medici anni prima.

Sully informa prontamente il Re del problema ed Enrico IV gli risponde senza mezzi termini con una lettera che non lascia dubbi:
 

Amico mio, vi prego di ricordare quello di cui abbiamo parlato ultimamente: della piazza che voglio sia realizzata davanti all'edificio dove si tiene il mercato dei cavalli, per ospitare la manifattura. Così che provvediate a delimitare l'area, acquistare o affittare tutti gli edifici necessari per iniziare a costruire e darmene subito notizia.

Nel luglio del 1605 viene dato l'annuncio ufficiale del progetto di realizzazione della nuova piazza che, in quel momento, prenderà il nome di: place Royale.

Avendo deliberato per la comodità e l'ornamento della nostra buona città di Parigi, di farvi una grande piazza chiusa su quattro lati, la quale potrebbe essere adatta a consentire il collocamento di manifatture di tessuti di seta, e per ospitarne gli operai, che vogliamo attrarre numerosi in questo regno, e allo stesso tempo può servire da passeggiata per gli abitanti della nostra città, che sono molto pressati nelle loro case a causa della moltitudine di persone che vi accorrono in ogni momento e in particolare nei giorni di festa quando vi sono grandi assembramenti. Abbiamo deliberato nel nostro consiglio... di utilizzare a questo scopo il luogo ora chiamato Mercato dei Cavalli, già Parc des Tournelles, e che d'ora in poi vogliamo sia chiamato Place Royalle.

Il Padiglione del Re inaugura la Places des Volges.

In quello stesso mese di luglio hanno inizio i lavori di costruzione del cosiddetto Padiglione del Re. Un edificio simile agli altri previsti, ma più alto e massiccio e che, posto in asse alla piazza funge anche da ingresso.

Il progetto della futura Place des Vosges viene realizzato dalla Sovrintendenza ai palazzi del Re e vi hanno sicuramente partecipato gli architetti Jacques II Androuet du Cerceau e Louis Métezeau, forse anche Salomon de Brosse. Il Re stesso ha probabilmente visionato ed approvato il loro operato.

Allo stesso modo è Enrico IV in persona ad affidare la realizzazione dell'opera a due costruttori di sua fiducia: Pierre Fougeu e Charles Marchant.

Ad agosto del 1607 la manifattura è operativa, affidata alla direzione di Sigismondo Pestalossi.

Per Places des Vosges un Debutto Difficile.

Tuttavia, il mercato immobiliare parigino non sembra aderire con particolare entusiasmo a questo progetto. Probabilmente per le servitù dovute alle facciate uniformi e alla presenza dei laboratori della seta.

La storia della Places des Vosges:

Place des Vosges in lingua francese su Amazon.

Giardini d'autunno un romanzo di Francesca Amorini

Una canzone di tanti anni fa che offre anche l'occasione di alcune panoramiche sulla Place des Vosges.

L'immagine di copertina è tratta dal blog: Dizionario Storico della Svizzera DSS.

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