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L'aria di Parigi

L'aria di Parigi

La Parigi di Simenon e Maigret, del Cinema, dei Bistrot, delle Canzoni, della Malavita.


Il Defunto Signor Gallet

Pubblicato da Fulvio Nolli su 15 Ottobre 2024, 17:16pm

Tags: #Simenon e Maigret, #Divagando su Maigret, #Romanzi Maigret edizione Fayard

Il defunto Signor Gallet.

Il defunto Signor Gallet (titolo originale francese Monsieur Gallet, décédé), è un romanzo poliziesco di Georges Simenon con protagonista il commissario Maigret.

È cronologicamente il terzo romanzo dedicato al personaggio del celebre commissario, anche se è stato il primo Maigret ad essere pubblicato.

Il defunto signor Gallet di Georges Simenon, terzo romanzo con protagonista il commissario Maigret
Il defunto signor Gallet di Georges Simenon, terzo romanzo con protagonista il commissario Maigret.

Il romanzo è stato scritto a bordo dell'Ostrogoth a Morsang-sur-Seine nell'estate del 1930 e pubblicato per la prima volta in Francia, da Fayard, nella primavera successiva.

Il defunto signor Gallet in Italia.

In Italia il romanzo è apparso per la prima volta nel 1933, tradotto da Guido Cantini e pubblicato da Mondadori, con il titolo Il signor Gallet defunto, nella collana "I libri neri. I romanzi polizieschi di Georges Simenon" (n° 6).

Sempre per lo stesso editore è stato ripubblicato anche in altre collane o raccolte tra gli anni trenta e ottanta (dal 1966 con il titolo Maigret e il castellano, nella traduzione di Elena Cantini, e dal 1988 nella traduzione di Lea Grevi).

Nel 1994 è stato pubblicato presso Adelphi con il titolo Il defunto signor Gallet, tradotto da Elena Klersy Imbreciadori, nella collana dedicata al commissario.

Il defunto signor Gallet, la copertina Adelphi
Il defunto signor Gallet, la copertina Adelphi.
Il defunto signor Gallett al Cinema e Televisione.

Due sono stati gli adattamenti per la televisione di questo romanzo:

  • Episodio dal titolo A Man of Quality, facente parte della serie televisiva Maigret per la regia di Gerard Glaister, trasmesso per la prima volta sulla BBC il 12 dicembre 1960, con Rupert Davies nel ruolo del commissario Maigret.
  • Episodio dal titolo Monsieur Gallet, décédé, facente parte della serie televisiva Les enquêtes du commissaire Maigret per la regia di Georges Ferraro, trasmesso per la prima volta su Antenne 2 il 13 settembre 1987, con Jean Richard nel ruolo del commissario Maigret.

Storia del defunto signor Gallet.

Vi sono in questo romanzo di Georges Simenon, che come abbiamo visto è fra i primissimi Maigret realizzati dallo scrittore belga, alcune particolarità che intrigano a voler essere indagate. Non vi è quasi nessuna utilità nel farlo, ma è quanto meno divertente.

Va ricordato, a margine, che, Il defunto signor Gallet appartiene alla ristrettissima serie di romanzi Maigret scritti prima del lancio della collana. Quelli, per intenderci, che Simenon utilizza per convincere Arthème Fayard il Grande a pubblicare l'intera serie.

Gli altri titoli saranno: Pietr-le-Letton, Le charretier de "La Providence", Le pendu de Saint-Pholien, La tête d'un homme.

I due titoli scelti per il lancio della collana saranno:  Le pendu de Saint-Pholien e questo Monsieur Gallet, décédé.

Due romanzi nei quali, Simenon, ha pescato a piene mani dai propri ricordi di vita vissuta, recenti e recentissimi, per imbastire le trame delle vicende narrate.

Il defunto signor Gallet

Simenon, la Loira e gli Aristocratici.

In particolare, per quanto riguarda Il defunto signor Gallet, l'autore si ispira al periodo vissuto nel 1923 quando, al servizio del marchese Raymond d’Estutt de Tracy, egli ha vissuto per poco più di un anno nella regione dell'Allier dimorando nei castelli che il Marchese possedeva in quel magnifico territorio solcato dalla Loira.

La vicenda narrata, pur avendo occasionali ambientazioni parigine, si svolge quasi interamente a Sancerre, nelle cui vicinanze il marchese possedeva un castello.

Sancerre è un ameno paesello francese che oggi conta poco più di mille e 300 abitanti. Ai tempi in cui Simenon scrive, ne contava un migliaio di più.

Situato nel dipartimento del Cher nella regione del Centro-Valle della Loira, Sancerre è famoso in tutto il mondo per il vino di grande qualità che porta il suo nome.

 

Una panoramica del villaggio di Sancerre nella regione della Loira.
Una panoramica del villaggio di Sancerre nella regione della Loira.

 

L'Hôtel de la Loire a Sancerre o a Parigi?

In particolare il teatro della vicenda narrata nel romanzo Il defunto signor Gallet, è un albergo di Sancerre che si chiama L'Hôtel de la Loire.

 

L'Hotel de la Loire a Sancerre.
L'Hotel de la Loire a Sancerre.

Questo luogo esiste veramente a Sancerre, ma non assomiglia molto a quello descritto nel romanzo. I due luoghi hanno in comune solo l'essere in prossimità del ponte sulla Loira e l'immediata vicinanza al fiume.

Cosa curiosa, a Parigi, in una piccola via del 14° arrondissement, Rue du Moulin Vert al numero 39 bis, esiste un Hôtel de la Loire, un due stelle piccolo e grazioso (piuttosto isolato) che, sul retro, ha proprio l'albero ed il muro bianco che Simenon descrive nel romanzo, trasportandoli però a Sancerre.

È giocoforza pensare che Simenon ci sia stato (l'edificio esisteva sicuramente in quegli anni, l'albergo non lo so). È certo che lo scrittore conoscesse bene quella tranquilla via vicino a Montparnasse (la ritroviamo nel romanzo Maigret et le tueur del 1969).

Sarebbe interessante sapere con chi, lo scrittore, potrebbe aver frequentato quel piccolo alberghetto. Magari anni prima: ai tempi della sua impetuosa relazione con Joséphine Baker?

L'Hotel de la Loire a Parigi
L'Hotel de la Loire a Parigi.

 

Quel signor Gallet che muore senza un perché.

In una stanza dell'Hôtel de la Loire, a Sancerre, un uomo è stato assassinato in maniera alquanto rocambolesca. Qualcuno gli ha sparato una rivoltellata dall'esterno della camera in cui alloggia, poi, penetrato dalla finestra lo ha finito con una coltellata al cuore.

uomo solo che attraversa un ponte fra gli alberi. Idea di solitudine.
La solitudine del signor Gallet o quella del Commissario Maigret?


Il commissario Maigret è chiamato dalle circostanze ad indagare su questo omicidio del tutto insignificante e, in aggiunta, avvenuto lontano da Parigi.
Tutti gli ispettori della polizia sono impegnati in operazioni di ordine pubblico, a causa della visita del Re di Spagna nella capitale francese e la polizia di Sancerre richiede espressamente un ispettore perché il caso si presenta piuttosto complesso.

Maigret, che in quel momento sostituisce addirittura il capo della polizia impegnato all'estero per un congresso, molla tutto e si precipita (più o meno) sul luogo del delitto.
Il caso si presenta, allo stesso tempo, misterioso per le modalità dell'omicidio, ma assai banale, causa la figura del tutto priva di interesse della vittima: un anziano rappresentante di commercio che gira la Francia vendendo posateria di bassa qualità.

La moglie ed il figlio della vittima, due piccoli borghesi arrivisti, hanno di quest'uomo poca o nessuna considerazione. Per loro Gallet è un fallito e non ne hanno alcun rispetto.

Quasi ad enfatizzare la pochezza morale di questa famiglia, Simenon colloca il loro domicilio nel paesino di Saint-Fargeau. Nella realtà si tratta di Saint-Fargeau-Ponthierry ad una quarantina di chilometri da Parigi.

Oggi non c'è un treno che lo unisca alla capitale (Maigret vi giunge in treno), ma esiste una rue de la Gare che farebbe pensare a passati collegamenti ferroviari ora rimossi. La famiglia Gallet abita una delle nuove case edificate fuori dall'antico villaggio, frutto di un incalzante speculazione edilizia che Simenon ci descrive senza troppo entusiasmo.

Lo svolgersi dell'inchiesta svela, molto presto, una realtà del tutto diversa: Monsieur Gallet si rivela essere una figura molto più complessa di quanto non appaia a prima vista.

Mosieur Gallet è una delle tante tessere che andranno, nel tempo, a costruire quel mosaico di figure umane sconfitte da se stesse prima che dalla vita, che animano gran parte dell'opera letteraria di Georges Simenon.

Le Esperienze di Simenon nel Romanzo Il Defunto Signor Gallet.

Come abbiamo già detto, in questo romanzo le esperienze personali di Georges Simenon hanno un ruolo importante nella narrazione. Sono servita d'ispirazione per la scelta dei luoghi in cui essa si svolge principalmente, ma non solo per questo.

Il Marchese Raymond d’Estutt de Tracy, presso il quale il giovanissimo Simenon ha prestato servizio come segretario particolare nel 1923, era un convinto sostenitore della causa monarchica, per la quale si spendeva anche cercando di comporre, per quanto possibile, gli insanabili contrasti esistenti fra le due fazioni degli orleanisti e dei legittimisti.

Proprio questi ultimi si ritrovano ad avere un ruolo nella trama del romanzo che stiamo esaminando. Simenon li introduce abilmente quanto sottilmente fin dalla prima pagina del racconto.

Perché mai il Commissario capo della squadra omicidi parigina finisce per indagare su di un caso di omicidio assolutamente privo di importanza e per di più verificatosi lontano da Parigi?

Accade, perché, nella Capitale, tutta la polizia è impegnata, notte e giorno, a causa della visita, niente meno che del Re di Spagna. Simenon non cita il nome del monarca, ma colloca temporalmente il racconto nel giugno del 1930 e, a quella data, il Re di Spagna non è altri che Alfonso XIII di Borbone. Lo stesso che i Legittimisti francesi considerano come "legittimo" pretendente al trono di Francia.

Nel proseguimento della trama ritroviamo gli esponenti dell'ambiente legittimista vittime di un'abile truffa, ordita ai loro danni da un misterioso monsieur Clément, per estorcere denaro in nome della "Causa".

Anche l'amministratore delle tenute del Marchese di Tracy, cui Simenon era molto affezionato, trova posto nel romanzo. Il suo cognome, Tardivon, diviene quello di uno dei personaggi centrali della vicenda.

Simenon pensa al Passato, ma anche al Futuro.

In questo romanzo, che, ricordiamolo, fu scelto da Simenon nel 1931, insieme a Le pendu de Saint-Pholien, per il lancio della collana Maigret edita da Fayard, l'autore ci presenta un commissario imponente e cocciuto, senza fornirne troppi altri dettagli fisici. Soprattutto presenta ufficialmente le due caratteristiche fondamentali del suo personaggio.

Prima caratteristica: Maigret, pur non rinunciando alle tradizionali tecniche investigative, indaga soprattutto la persona e l'ambiente della vittima. Entra quasi nella sua pelle, respira la stessa sua aria e, a chi gli chiede se sta indagando sull'assassino o sulla vittima, risponde tranquillamente:
"Saprò chi è l'assassino quando conoscerò bene la vittima".

Seconda caratteristica: Maigret non divide gli uomini in buoni e cattivi e, sebbene distingua chiaramente il confine dove il male ed il bene sembrano sfiorarsi e confondersi, il suo giudizio non è mai impietoso e, soprattutto, non prescinde mai dal contesto in cui i soggetti agiscono o hanno agito.

Sono le caratteristiche peculiari di Maigret. Quelle che il suo pubblico di lettori impara subito ad amare e continua ad amare anche oggi, seppur siano trascorsi tanti decenni da quel romanzo, Il defunto signor Gallet, e da quel 1931 che vide la nascita di Maigret.

Il defunto Signor Gallet

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