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L'aria di Parigi

L'aria di Parigi

La Parigi di Simenon e Maigret, del Cinema, dei Bistrot, delle Canzoni, della Malavita.


Montparnasse tra Belle Époque e Anni Ruggenti

Pubblicato da Fulvio Nolli su 5 Novembre 2024, 02:44am

Tags: #Belle Époque, #Parigi è sempre Parigi

A Montparnasse tra Belle Époque e Anni Ruggenti.

Montparnasse oggi è un quartiere amministrativo di Parigi, il 53°, situato sulla riva sinistra della Senna nel 14° arrondissement.
La zona prediletta dagli artisti, divenuta famosa nel corso degli anni '20 del novecento, non corrisponde esattamente al quartiere amministrativo. Alcuni luoghi emblematici dell'epoca sono, amministrativamente, situati nei vicini quartieri di  Notre-Dame-des-Champs, Necker e Plaisance. Allo stesso modo, la zona ad est della place Denfert-Rochereau, pur appartenendo al quartiere, non fu mai compresa nell'area di interesse culturale.

Il carrefour Vavin a Montparnasse, oggi Place Pablo Picasso.

Il Carrefour Vavin l'ombelico del mondo a Montparnasse.

La Montparnasse degli artisti si sviluppa lungo gli assi di boulevard du Montparnasse e boulevard Raspail. Al centro, intersezione tra i due viali, ecco il Carrefour Vavin. Non un semplice incrocio di vie, ma un luogo speciale, che, sul finire degli anni ‘20, lo scrittore americano Henry Miller arriva a definire come il vero ombelico del mondo.

Oggi quell’incrocio di viali, che un nome ufficiale, in realtà, non l’ebbe mai, è molto cambiato: si chiama, un po’ pomposamente Place Pablo Picasso, pur non avendo nessuna delle caratteristiche tipiche di una piazza. Anche l'atmosfera è un tantino diversa e gli artisti, quando ci sono, hanno caratura ben diversa da un tempo.

Parigi da sempre città d’arte ed artisti.

Centro culturale europeo di primissimo piano, Parigi, attira da sempre stuoli di artisti, o aspiranti tali, provenienti da ogni luogo della Francia e del mondo.
I più giovani di loro, ancora poco affermati, già sul finire dell'ottocento, si concentrano soprattutto a Montmartre. Vivono in case popolari e spesso fanno la fame. È la Bohème resa celebre da Puccini, quella di Francis Carco e del Lapin Agile.

Più tardi, a partire dai primi anni del '900, sarà un nuovo quartiere ad attirare molti di questi artisti. Un quartiere posto sulla riva sinistra della Senna e molto più vicino al cuore di Parigi, ma a quei tempi, ancora poco costoso e dagli affitti accessibili: Montparnasse.

Dal Monte Parnasso a Montparnasse.

Esattamente nell’area dove poi sorse il Carrefour Vavin, nel XVII secolo, si ergeva un tumulo di detriti accatastati via via in quel luogo al seguito di crolli o lavori edili. Poco più che un rialzo del terreno, intorno al quale non vi era quasi altro che campagna.
Gli studenti del vicino Quartiere Latino, usavano radunarsi su quell'effimero rialzo del terreno, nei momenti di svago collettivo. Probabilmente portavano del vino, un po’ di cibo per rifocillarsi e, magari, anche qualche ragazza.
Bevevano, scherzavano fra loro, declamavano, in tono enfatico, versi di antichi poeti. Iniziarono a chiamare quel luogo il Monte de Parnasse, in onore del mitico monte dove la tradizione greca classica colloca la sede delle Muse.

I Boulevards du Midi del Re Sole.

Quando, nel 1704, Luigi XIV decise di realizzare una serie di grandi viali a sud di Parigi, i cosiddetti Boulevards du Midi, uno di questi fu stabilito che attraversasse quell’effimero monte di Parnasso. Il monticciolo venne, ovviamente distrutto, ma lasciò in eredità il suo nome all’intero viale: boulevard du Montparnasse.
Il boulevard de Montparnasse si estende, rispetto al centro di Parigi, in direzione nord-ovest/sud-est e, nel punto in cui sorgeva la collinetta interseca un altro dei Boulevards du Midi, il boulevard Raspail, che, proveniente da nord procede verso sud.
I lavori per la realizzazione di queste opere stradali andarono piuttosto a rilento. Iniziati nel 1720 terminarono solo nel 1760 e solo molti anni dopo i viali raggiunsero la loro attuale estensione.
Ancora nel 1828 venivano descritti come: “una passeggiata bella ma solitaria ovunque; qua e là incontriamo qualche casa e qualche giardino; camminiamo in mezzo ai campi, godiamo delle bellezze della natura; raramente si vedono dei caffè e sono del tutto privi di eleganza.” 

Parigi si estende verso sud.

Le cose iniziarono a cambiare verso la metà degli anni ‘50 XIX secolo, quando con il primo sviluppo industriale anche Parigi inizia ad ingrandirsi.
I viali vengono pavimentati nel 1839 ed illuminati nel 1843. Nel 1852 viene edificata la stazione di Montparnasse. Sorgono nuovi quartieri e nuove vie: rue de la Grande-Chaumière nel 1830, rue Delambre nel 1839, rue de Rennes nel 1852.
La zona si popola sempre di più e, nel 1910, ecco che viene realizzata la stazione Vavin della metropolitana di Parigi.
La stazione Vavin si trova proprio in prossimità dell’incrocio dei viali principali e finisce per dare il nome all’incrocio stesso: le Carrefour Vavin. Un luogo destinato ad entrare nella storia di Parigi.

In principio è La Closerie des Lilas.

Tutto ha inizio, però, molto prima. Nel 1860 boulevard Montparnasse raggiunge la sua massima estensione andando ad intersecare, ad ovest l’antica, avenue de l'Observatoire.
Proprio in prossimità di quell’incrocio ecco sorgere una brasserie destinata anch’essa ad un ruolo importante nella storia culturale di Parigi: La Closerie des Lilas.
Il locale prende a prestito il proprio nome da quello di una vicina sala da ballo sorta nel 1847 che dispone di ampi spazi anche all’aperto, ma che tutti conoscono come Le Bal Bullier, dal nome del proprietario.

Interno della Closerie des Lilas oggi.
Interno della Closerie des Lilas oggi.
Un bistrot di periferia cuore dell'arte internazionale.

Ovviamente si trattava, a quel tempo, di un luogo privo di particolare interesse: un bistrot periferico senza troppe pretese. Vuole il caso, però, che proprio in quel luogo prenda l'abitudine di riunirsi un gruppo di pittori. Forse attirati dalla vicina balera, forse dalla campagna che consente ancora di dipingere en plein air, iniziano a riunirsi nella brasserie i pittori del cosiddetto gruppo degli Intransigeants. Sono nomi del calibro di Bazille, Renoir, Monet e Sisley, ai quali presto si aggiunge Pissarro. Il mondo presto li conoscerà meglio con il nome di Impressionisti.

Al gruppo di pittori si aggiunge poco dopo un folto numero di scrittori: Émile Zola, Paul Cézanne, Théophile Gautier, Charles Baudelaire e i fratelli Jules ed Edmond de Goncourt.
Tutto accade a soli 700 metri dal luogo che di lì ad un lustro diverrà il mitico Carrefour Vavin, che in quel momento è solo un incrocio periferico come qualsiasi altro senza nessuna storia da raccontare.

Un Incrocio al centro del mondo.

Nel 1898 ecco che l’incrocio inizia ad animarsi. Un intraprendente alverniate di nome Paul Chambon decide di aprire su quell’incrocio un proprio locale.
In origine non è che una piccola tabaccheria di quartiere. Dal 1905, il locale comincia ad attirare una clientela di artisti scandinavi, tedeschi e americani e si afferma come luogo di ritrovo intellettuale.

Nel retrobottega c'è un tavolo da biliardo, monopolizzato dai primi arrivati. Gli altri giocano a poker. L'atmosfera è calda, favorevole alla nascita di amicizie durature. I clienti abituali parlano per ore, soprattutto di pittura. Si dice che all'epoca un povero artista potesse ordinare una salsiccia di Tolosa e un piatto di purè per l'equivalente di un euro. È il Café du Dôme.

Il Café du Dôme a Parigi, Carrefour Vavin.
Il Café du Dôme a Parigi, Carrefour Vavin.

Negli stessi anni, precisamente nel 1903, un nuovo locale apre i suoi battenti in boulevard Montparnasse, al civico 105. Sorge esattamente all’incrocio con boulevard Raspail e altrettanto esattamente in faccia al caffè Le Dome. L’edificio che lo ospita ha forma tondeggiante e la nuova brasserie non potrà che chiamarsi: La Rotonde.

Anche La Rotonde, all'epoca della sua apertura, è soltanto un bistrot senza troppe pretese frequentato soprattutto dai tanti operai ed artigiani che ormai popolano sempre più i boulevards e le vie adiacenti.
Ormai il quartiere è sempre più popolato e gli edifici hanno ormai marginalizzato di molto le amene campagne ed i boschetti che si estendevano un po’ ovunque cinquant’anni prima.

La Rotonde a Montparnasse.
La Rotonde a Montparnasse.
Con il Metrò nasce il Carrefour Vavin.

A sancire definitivamente la centralità del luogo ecco, nel 1910, giungere dal sottosuolo la Metropolitana di Parigi. Tra le tante vie sviluppatesi negli anni ve n’è una dedicata al deputato Alexis Vavin e la nuova fermata del metro, inaugurata il 9 gennaio di quell’anno, prende il nome da quella via. Allo stesso modo anche l’incrocio dei due boulevards inizia ad essere identificato con quel nome: Carrefour Vavin.

Ormai il quartiere si è sviluppato e la popolazione è aumentata di conseguenza. I prezzi dei locali rimangono però accessibili, come lo rimangono gli affitti degli appartamenti.
Molti artisti, pittori in particolare, decidono di stabilirsi in quella zona di Parigi: economicamente sostenibile e più vicina di Montmartre al centro della città.

Pablo Picasso primo Artista a Montparnasse.

Sembra che uno dei primi artisti a stabilirsi a Montparnasse sia stato proprio Pablo Picasso. Probabilmente è per questo che oggi l'antico Carrefour Vavin porta il suo nome.
L'artista andaluso scelse di abitare nel quartiere già nel 1912. Prima al 242 di Boulevard Raspail e poi al 5 bis della rue Victor-Schœlcher, vicino al cimitero di Montparnasse.

Altri ne seguiranno, inizialmente per gli stessi motivi. Montparnasse diviene presto iI centro pulsante dell'intelligenza Parigina. I tre grandi locali che spingono i loro tavolini fin sui marciapiedi dei boulevards iniziano a riempirsi sempre più di personaggi legati al mondo dell’arte e della cultura. La Closerie des Lilas, Le Dôme e La Rotonde stanno per entrare nella leggenda di Parigi.
Il Carrefour Vavin è diventato l’ombelico del Mondo!

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