L'aria di Parigi

L'aria di Parigi

Parigi attraverso storie, libri, luoghi, cultura, ricette, curiosità e tanto altro.


Colette: donna, scrittrice e tanto altro

Pubblicato da Fulvio Nolli su 11 Settembre 2023, 00:58am

Tags: #Parigi al Femminile, #Colette

Colette la scrittrice più famosa di Francia.

Colette scrittrice e giornalista che vanta una carriera sfolgorante in un mondo e un'ambiente non facili da maneggiare alla fine dell'ottocento: un mondo saldamente nelle mani degli uomini.

Colette giovanissima.

Colette giovanissima.

Colette trionfa in un mondo di uomini.

Colette: da Claudine al giornalismo. L'ascesa di una giovane donna intraprendente e spregiudicata, in un mondo di uomini.

Prima i romanzi della serie Claudine, poi il giornalismo e una poliedrica carriera letteraria ed artistica di assoluto rispetto.

Quando Colette muore il 3 agosto 1954 è una donna di ottantuno anni. Alle spalle un successo letterario come nessun'altra donna in Francia; un prestigio e un’influenza che pochi possono vantare. L’ordine della Legion d’Onore, una figlia, due mariti e una considerevole collezione di amanti di ambo i sessi.

Scrittrice, giornalista, attrice di teatro, critico letterario, teatrale, musicale e cinematografico. Colette non è solo una donna, è un’istituzione parigina! Il simbolo vivente della città più vivace e creativa d’Europa!

Sidonie-Gabrielle futura Colette.

Quando viene al mondo, il 28 gennaio del 1873, Sidonie-Gabrielle Colette è l’ultimogenita di Jules-Jodeph Colette, un ex capitano degli zuavi che la perdita di una gamba ha costretto al congedo e che si guadagna da vivere come precettore. La madre, Sidonie Landoy, vedova da un precedente matrimonio con un tal Robineau Duclos si è risposata con il bel capitano nel 1865. Colette ha una sorella ed un fratello di primo letto, Juliette (1860-1908) e Achille (1863-1913) e un fratello Leopolde (1866-1940).

Vivono nel cuore della campagna a Saint-Sauver-en-Puisaye nella regione francese della Yonne.

Quella dei Colette è una famiglia piuttosto anticonformista, fortemente influenzata dall’impronta della madre che, atea dichiarata è di mentalità molto moderna. Non esita, per esempio, a scandalizzare i compaesani prendendo a servizio giovani ragazze madri.

La futura scrittrice più letta di Francia, frequenta le scuole a Saint-Sauver dove risulta essere una buona allieva e termina i suoi studi nel 1889 conseguendo l’abilitazione all’insegnamento primario.

Nel frattempo la sua famiglia attraversa momenti di serie difficoltà economiche.

Nel 1884, Juliette, la sorella maggiore, convola a nozze con un certo dott. Roche e pretende quanto le spetta dell’eredità del padre Robineau Duclos. Questo fatto porta la famiglia Colette verso crescenti difficoltà economiche.

La situazione finanziaria della famiglia si fa sempre più difficile, al punto che sono costretti a vendere all’asta gran parte dei mobili e la libreria paterna.

Nell’autunno del 1891 i Colette si trasferiscono in una casa più piccola a Chàtilon-sur-Loing (adesso Chàtilon-Coligny) nel Loiret, dove Achille apre il suo studio medico. Per la giovane Sidonie si tratta di uno strappo dolorosissimo perché molto forte è il suo legame con la terra che l’ha vista crescere e con il mondo della campagna dove ha vissuto libera e felice.

Colette: il primo matrimonio e l'esordio in società.

Proprio in questo luogo Colette incontra colui che è destinato a divenire suo marito (il primo) e ad avere una notevole importanza, nel bene e nel male, nella sua vita e nella sua carriera.

Si tratta di Henry Gauthier-Villars, detto Willy, figlio dell’editore omonimo. L’uomo, che ha 14 anni in più di Colette, è un personaggio degno della penna di un Guy de Maupassant.

Scrittore, editore, pubblicitario, giornalista di satira di costume e feroce critico musicale, dirige e coordina all'interno di una sorta di officina letteraria, il lavoro di un nutrito gruppo di letterati emergenti, detti "gli schiavi", i cui scritti egli dà alle stampe con il proprio nome. Con una fama da donnaiolo e viveur, Willy è un uomo molto in vista nell'ambiente artistico e mondano della belle époque parigina, e ama essere al centro dell'attenzione, provocare e scandalizzare.

A Parigi ha avuto un figlio da una delle sue amanti, Marie Louise Servat, moglie del noto disegnatore Émile Courtet (i due uomini si batteranno a duello). Questo figlio è messo a balia proprio a Chàtilon dove vive Sidonie. I due si conoscono e si fidanzano nell’aprile del 1892. Il 15 maggio del 1893 si sposano, lei senza dote, e si trasferiscono a Parigi nell’appartamento-alcova di Henry, comunemente detto Willy, al n° 55 del quai des Grands-Augustins. Un luogo che lei stessa definisce:

cet appartement impudique, agencé pour la commodité et la négligence d’un célibataire dissolu.

Colette con il primo marito Willy.

Colette con il primo marito Willy.

Colette madre suo malgrado.

Sidonie-Gabrielle si ritrova madre di un figlio non suo che ha già quattro anni e moglie di un marito dedito alla vita mondana e al sistematico adulterio. Ma Willy è anche un giornalista e scrittore di fama, nonché uomo pratico, intraprendente e ben introdotto nella Parigi che conta e questo finirà per essere assai utile alla giovane appassionata di musica, teatro e letteratura.

Lei non è certo felice dei continui tradimenti del marito, ma nella sua scia entra facilmente a contatto con la più brillante società parigina dell’epoca.

Sono i salotti letterari e musicali di Mme de Caillavet (la musa di Anatole France), Rachilde, Mme de Saint-Marceaux. Luoghi dove lei ha modo di conoscere personaggi del calibro di Marcel Schwob Marguerite Moreno (famosa attrice che resterà la sua migliore amica per tutta la vita), Pierre Louÿs, Sacha Guitry, Jean de Tinan e molti altri (per citarne solo alcuni: La Bella Otero, Marcel Proust, Paul Valéry, Maurice Ravel e Claude Debussy).

Poco dopo il matrimonio Colette si ammala seriamente. Forse una depressione causata dai continui tradimenti del marito, forse le conseguenze di una malattia venerea dovuta alle stesse ragioni. La coppia si è trasferita al n° 28 di rue Jacob:

Point de soleil. Trois pièces, un cabinet sombre, la cuisine de l’autre côté du palier, le tout coûtait quatorze cents francs l’an. […] Sombre, attrayant comme sont certains lieux qui ont étouffé trop d’âmes, je crois que ce petit logis était triste.

Colette è invitata dal marito a collaborare alla sua officina letteraria e con la firma congiunta "Colette Gauthier-Villars" appaiono, su giornali e riviste, le sue prime cronache musicali e collaborazioni giornalistiche.

Il suo primo articolo, scritto sicuramente in collaborazione con il marito, è un testo di critica teatrale ed appare nel quotidiano diretto da Barrès, La Cocarde, dove anche il marito collabora con degli scritti.

Colette in abito da sposa.

Colette in abito da sposa.

Colette scrittrice: nasce il personaggio di Claudine.

Proprio in questo periodo Colette torna con Willy nel paese natale di Saint-Sauver. Qui la giovane inonda, evidentemente, lo sposo con i ricordi della sua infanzia e lui, uomo pratico, le suggerisce metterli per iscritto, magari arricchendoli con particolari piccanti, che, commercialmente parlando, non guastano mai:

Un an, dix-huit mois après notre mariage, M. Willy me dit : – Vous devriez jeter sur le papier des souvenirs de l’école primaire. N’ayez pas peur des détails piquants, je pourrais peut-être en tirer quelque chose… Les fonds sont bas.

Da questa idea, dopo alcune vicissitudini iniziali, nascono il personaggio e le avventure di Claudine.

Si tratta di una serie di quattro romanzi dedicati alla figura di una adolescente non esattamente dedita alla meditazione o votata al convento.

Claudine à l'école
Claudine à Paris
Claudine en ménage
Claudine s'en va

Colette: donna, scrittrice e tanto altro

La fortuna dei romanzi della serie Claudine è rapida ed eccezionale. Essi si rivelano uno dei maggiori best-seller francesi di tutti i tempi e danno vita ad un personaggio assolutamente originale nel panorama della letteratura francese fino a quel momento.

Il personaggio di Claudine, questa prima teenager del secolo, invade letteralmente la Francia. Nei cabaret e nei caffè-concerto apparve «il tipo» Claudine e si dice che non vi fosse bordello di lusso che non vanti fra il personale una Claudine. Presto numerosi articoli commerciali lanciarono anch'essi "la moda Claudine" ed apparvero così i "profumi Claudine", i "capelli alla Claudine", i "grembiuli alla Claudine", perfino le "cravatte alla Claudine".

I romanzi escono sotto il nome di Willy che in quel momento l’autrice utilizza come nom de plume e l’idea è sicuramente del marito, abituato a sfruttare tranquillamente molti scrittori che lavorano per lui e che, in più, conta di avvantaggiarsi di un “marchio” già noto al pubblico.

Anni dopo Colette, nel 1909, riuscirà a veder riconosciuta la paternità delle proprie opere attraverso un procedimento legale.

Colette: scrittura, teatro e scandalo.

Ha inizio così una carriera intensa e stravagante che vede Colette sempre più osannata dal pubblico, affiancare al lavoro da scrittrice e giornalista quello di conferenziere, autrice ed attrice teatrale e, ad un certo punto, addirittura quello di commerciante di se stessa con tanto di prodotti cosmetici e acconciature che portano il suo nome. Oggi diremmo un Brend!

Se l’attività professionale di Colette è intensa e multiforme, la sua vita privata lo è sicuramente altrettanto. In più, per i tempi, è assolutamente scandalosa.

 I continui tradimenti del marito vengono presto rispediti al mittente con i debiti interessi.

Proprio Willy, durante un viaggio a Bayreuth nel 1902, coinvolge la giovane moglie in una relazione a trois con la propria amante del momento; Georgie Raoul-Duval affascinante moglie di un miliardario americano nota per le sue preferenze saffiche.

Colette stringe una relazione con la bella Georgie che si interrompe l’anno dopo quando scopre che Willy e Georgie continuano per proprio conto le loro orge coinvolgendo sempre nuovi adepti.

Nel frattempo i romanzi della serie Claudine avanzano di successo in successo. Adattati anche per il palcoscenico furoreggiano nei teatri di Parigi come il Bouffes-Parisiens e in quelli di tutta Europa.

Ma Colette è una donna intelligente e capace e le avventure di Claudine iniziano ad andarle strette, come il nome del marito suoi suoi romanzi.

Nel 1904 da alle stampe un nuovo libro: Dialogues de bêtes.

Colette in un suo spettacolo.

Colette in un suo spettacolo.

Je m’éveillais vaguement à un devoir envers moi-même, celui d’écrire autre chose que les Claudine. Et goutte à goutte j’exsudais les Dialogues de bêtes, où je me donnais le plaisir, non point vif, mais honorable, de ne pas parler de l’amour.

Colette dalla letteratura alla danza.

Nel 1905 inizia a seguire un corso di danza e recitazione con il mimo, attore ed insegnante Georges Wague.

La giovane Colette debutta sulle scene l’anno successivo nella parte di un fauno nel mimodramma Le Désir, l’Amour et la Chimère. Il sodalizio con Wague la porta in una lunga tournée, fra il 1906 e il 1912, dove Colette scandalizza ed entusiasma il pubblico apparendo spesso in scena molto poco vestita. Oggi la cosa può sembrare banale, ma in quegli anni è una vera rivoluzione.

Nell’ambiente teatrale Colette si avvicina sempre di più anche al mondo saffico. Conosce e frequenta la poetessa inglese Renée Vivien che di quel mondo è una delle più prestigiose  esponenti e, soprattutto, incontra la marchesa de Belbeuf, nata Mathilde de Morny e detta Missy.

Colette ne diviene compagna e protetta, si separa dal marito trasferendosi un po’ nell’appartamento al 44 di rue de Villejust (oggi rue Paul-Valéry) dall’amica Renée Vivien e molto in quello di Missy al 2 di rue Georges-Ville.

Il 3 gennaio 1907, al Moulin Rouge, durante la messa in scena della pantomima Rêve d'Égypte, Colette e Missy danno scandalo baciandosi con passione sul palco. Dopo la seconda rappresentazione il prefetto Lépine vieterà lo spettacolo.

 

Colette: divorzio e nuovi amori.

Le esperienze saffiche di Colette non le impediscono di intrecciare, dopo la separazione, una relazione con un nuovo amante: Auguste Hériot il figlio del proprietario dei famosi Grands Magasins du Louvre.

Nel febbraio del 1909 Colette è sulla Costa Azzurra ospite dell’amica Renée Vivien e qui incontra Auguste, a Monte-Carlo dove il ricco viveur è in compagnia della sua amante del momento, l’affascinante Liane de Pougy al secolo Anne-Marie Chassaigne, altra icona della Belle Époque.
L’uomo, giudicato uno dei migliori partiti di Parigi, si innamora perdutamente di Colette, la copre di regali e di inviti a cena.

Nel giugno del 1910 Colette, che ha appena ottenuto il divorzio da Willy, segue Auguste in un lungo viaggio in Italia dove visitano Roma, Napoli e soprattutto Capri dalla quale Colette è letteralmente abbagliata. La copia è ancora insieme a Nizza nel febbraio del 1911, ma la scrittrice rifiuta l'offerta di matrimonio presentata da Auguste. Colette apprezza la gentilezza dell’amante, ma mal sopporta la sua ossessività e il carattere troppo melanconico. Nonostante la madre le consigli vivamente di sposarlo e di assicurarsi così il futuro economico  Colette gli preferisce molto presto un nuovo spasimante.

Colette scrittrice e ballerina fra scandali e ammirazione.

Fra scandali sentimentali e ammirazione del pubblico, si dipanano vita e carriera di questa donna straordinaria.

Abbiamo lasciato Colette Sidonie-Gabrielle, in arte soltanto Colette, sul finire del 1910 impegnata a respingere le proferte di matrimonio di un suo innamoratissimo e ricchissimo spasimante ….
Il successo come scrittrice e come artista di palcoscenico l’ha resa famosa in tutta Europa, almeno quanto il suo recente divorzio e la sua scandalosa vita privata.

Ancora oggi ella è ricordata soprattutto come scrittrice di talento ed artista trasgressiva.
Un risvolto meno conosciuto della sua storia è quello che riguarda la sua attività giornalistica.

Proprio nel 1910 Colette inizia la sua collaborazione al quotidiano parigino Le Matin. Si tratta di una testata indubbiamente prestigiosa e possiamo dire che proprio da qui ha inizio la sua vera carriera come giornalista.
Colette ha pubblicato il suo primo articolo nel 1895, qualche anno prima della sua nascita come scrittrice. I suoi pezzi sono usciti sul giornale dell’amico Maurice Barrès La Cocarde e sul foglio femminista di Marguerite Durand, La Fronde.

Colette scrittrice e giornalista a Le Matin.

Con l’arrivo a Le Matin si ha il vero decollo della sua carriera giornalistica. La sua chiacchierata figura è già di per se un’attrattiva per i lettori. I giornali sono pronti a pagare salato per avere la sua firma sulle loro pagine.
La République, L'Éclair, La Vie Parisienne, Marie-Claire, Paris-Soir, Le Figaro tutte testate di grande rilievo con le quali Colette ha collaborato con articoli e reportage.
Da giornalista di razza ella inaugura, fin dal suo primo articolo, uno stile soggettivo dove a dominare è il "suo" punto di vista da osservatrice degli avvenimenti.

Questo è il motto preferito al quale rimane fedele per tutta la sua lunga carriera giornalistica:

Ne peins que ce que tu as vu

Colette giornalista: " Non raccontare altro che quello che tu hai visto".

Scaturiscono così dai suoi articoli immagini vive che conducono il lettore dentro la notizia. Colette descrive nelle cronache giudiziarie, le mani degli accusati alla sbarra e nei reportage di guerra racconta la vita delle donne nelle immediate retrovie del fronte. Osserva i gesti, restituisce i tic. Descrive quel linguaggio non parlato che rende più viva e vivace la scena e il racconto.
Frédéric Maget, che su Colette giornalista ha scritto un saggio sottolinea proprio questa sua propensione all’anedottica del racconto e, in questo molto simile al nostro Maigret, la tendenza a guardare il mondo senza giudicarlo.
Nonostante il punto di vista rigorosamente soggettivo che ella adotta, il suo racconto degli avvenimenti o le descrizioni dei personaggi sono completamente privi di considerazioni moralistiche.

Colette scrittrice e giornalista lontana dal politicamente corretto.

Questo suo modo singolare di porsi davanti alla verità dei fatti fa letteralmente esplodere il suo personaggio nel cuore del pubblico parigino. Anche perché Colette racconta la realtà attraverso il suo punto di vista, ma evita accuratamente di scadere in quel giornalismo d’opinione che tanto è di moda in quell’epoca.

Come sarebbe enormemente rivoluzionaria anche oggi una figura intellettuale che rifugge dalle idee generali, quelle condivise obbligatoriamente da tutti. Quel modo di pensare uniformato e politicamente corretto che appiattisce tutto, allora come oggi, e si rivela non essere più un opinione, ma una moda, un adeguarsi ai tempi senza coraggio ne profondità di veduta.

Il y a trois parures qui me vont très mal: les chapeaux empanachés, les idées générales et les boucles d'oreilles

Colette: secondo matrimonio e una figlia.

In questi anni Colette recita e scandalizza ancora non esitando ad esibirsi nuda e ingioiellata, ma rompe con Missy (Mathilde de Morny marchesa de Belbeuf, sua amante da prima del divorzio con Willy) e presto anche con il ricco spasimante Auguste Hériot.

Nel 1911 la ormai trentottenne scrittrice, attrice e giornalista trascorre l'agosto con Henry de Jouvenel al il castello di Castel-Novel presso Brive e, al loro ritorno, la coppia si stabilisce nella Ville Lumière al 57 di rue Cortambert.

L'anno successivo Colette è in cinta ( risulta evidente lo scarso autocontrollo di Henry de Jouvenel: tre donne tre figli). Sua madre muore nell'autunno di quell'anno, ma Colette non si reca al funerale. A dicembre, il giorno 19, Jouvenel e Colette si sposano. Il 3 luglio del 1913 nasce Colette Renée de Jouvenel detta Bel-Gazou.

Henry de Jouvenel, secondo marito di Colette.

Henry de Jouvenel, secondo marito di Colette.

Colette: grandi qualità, ma non certo ottima madre.

La vita e l'attività intensa della scrittrice non le consentono di dedicarsi con grande impegno alla maternità e la bimba è presto messa a balia e poi affidata ad una severa governante inglese. Colette Renée cresce nella residenza paterna di Castel-Novel mentre la madre si mantiene in contatto con lei soprattutto per lettera.
Si avvicinano intanto gli anni terribili e tumultuosi della Grande Guerra e il marito di Colette è naturalmente mobilitato. Presta servizio a Verdun e Colette lo segue al fronte.

Henry de Jouvenel ha sposato nel 1902 Sarah-Claire Boas, figlia maggiore di Alfred Boas, ricco industriale di origini ebree. Dal fallito matrimonio è nato un figlio, Bertrand de Jouvenel, nel 1903 (la stessa classe di Simenon).

Quando incontra Colette, nella redazione del giornale Le Matin, lui ha una relazione in corso. La donna è Isabelle de Comminges, moglie del banchiere Maurice Pillet-Will. Da lei nel 1907 Henry ha avuto un altro figlio, Renaud de Jouvenel,  ma la donna è legata al marito affetto da una grave malattia mentale e non se la sente di separarsi.

L'incontro con Colette sconvolgerà tutto ed Henry presto troncherà la relazione per seguire l'esuberante giornalista, scrittrice e ballerina!

Colette con il secondo marito e la figlia Colette Renée.

Colette con il secondo marito e la figlia Colette Renée.

Colette scrittrice e giornalista di guerra.

Dalla zona di guerra la giornalista invia puntuali reportage che però non passano il vaglio della censura militare, probabilmente, per l'eccessivo realismo delle situazioni descritte.

Colette si reca in Italia nel 1915, dopo che questa è entrata in guerra, e a Roma incontra d'Annunzio, il grande poeta italiano. Spedisce a Parigi i suoi reportage e la sua attività giornalistica si intensifica.

Non è inverosimile che Colette e Gabriele d'Annunzio avessero già avuto modo di conoscersi nella Ville Lumière, visto che il poeta italiano, a causa degli eccessivi debiti prodotti dalla sua vita dispendiosa, si era trasferito in Francia nel 1910, restandovi per ben cinque anni. Vero è che il poeta trascorse un periodo piuttosto breve nella capitale preferendo, molto presto, le candide spiagge atlantiche di Arcachon.

Colette torna in Italia altre due volte nel 1916 e nel '17, viaggiando in diverse città e sempre inviando i suoi articoli in Francia. A questo periodo risale il suo primo interessamento per il cinema e i suoi primi articoli di critica cinematografica che si affiancano a quelli di critica teatrale che scrive da tempo.

Nel 1918 Musidora, un'altra delle grandi donne del '900, attrice, produttrice, regista, ma soprattutto la sua amica di sempre, (figura femminile che meriterebbe di essere indagata più a fondo) gira in Italia un film La Flamme cachée la cui sceneggiatura è realizzata proprio da Colette.

Colette prima a riconoscere il valore di Georges Simenon.

La guerra finisce e mentre il marito, tornato al suo lavoro al giornale, si dedica sempre di più alla politica, Colette è nominata Caporedattore letterario a Le Matin, mentre cura sempre più spesso le colonne di critica teatrale.

Nel 1920 arriva per Colette l'onoreficenza di Cavaliere della Legion d'Onore, mentre cresce il successo dei suoi libri. Il matrimonio al contrario conosce alti e bassi. Henry è continuamente infedele alla moglie mentre iniziano a pesare negativamente, per la sua carriera politica, i trascorsi piuttosto vivaci di Colette.

Proprio in quell'anno la scrittrice conosce il primo figlio del marito, il diciassettenne Bertrand de Jouvenel, e con lui inizia una relazione clandestina che durerà fino al 1925, anno in cui si consumerà anche il definitivo divorzio da Henry.

Quando Georges Simenon, ventenne scrittore alle prime armi, incontra la grande Colette nella redazione di Le Matin, lei è una donna di cinquant'anni, famosa in tutta Europa. Ammirata e premiata almeno quanto chiacchierata. Con un matrimonio finito alle spalle, un altro in via di dissoluzione e una relazione con un giovane della stessa età del futuro creatore di Maigret.

Per essere informato degli ultimi articoli, iscriviti:
Commenta il post

Archivi blog

Social networks

Post recenti