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L'aria di Parigi

L'aria di Parigi

La Parigi di Simenon e Maigret, del Cinema, dei Bistrot, delle Canzoni, della Malavita.


I Passages di Parigi di Walter Benjamin

Pubblicato da Fulvio Nolli su 2 Ottobre 2023, 10:07am

Tags: #Parigi nei Libri, #Libri e Scrittori

Gli affascinanti Passages di Parigi.
I Passages di Parigi di Walter Benjamin.

I Passages di Parigi di Walter Benjamin.

Cosa sono i Passages di Parigi?

Il Passage, termine francese per passaggio, può considerarsi la prima forma di galleria commerciale coperta. Comparsi per la prima volta a Parigi verso la fine del Settecento, i Passages conoscono, nella prima metà dell'Ottocento il periodo di massima diffusione.

Il primo passage fu inaugurato a Parigi nel 1786, costruito nei giardini del "Palais-Royal" per volere del Duca d'Orléans. Con i 355 negozi che arrivò a contenere, divenne subito una della maggiori attrazioni della città.

I passages di Parigi 2 volumes [Due volumi indivisibili]

La bellezza dei Passages di Parigi: l'esperienza estetica di Walter Benjamin.

Tra i vari aspetti analizzati da Benjamin, la bellezza dei Passages è uno degli elementi più importanti. Secondo Benjamin, i Passages rappresentano una forma unica di esperienza estetica, che unisce arte, moda, design e architettura in un unico spazio.

Progettate per proteggere i passanti dalle intemperie e dal traffico, queste gallerie rappresentano un luogo unico di incontro tra pubblico e privato, tra cultura e commercio.

Per Benjamin, la bellezza dei Passages risiede nella loro capacità di creare un'esperienza estetica completa. I Passages non sono solo un luogo per fare acquisti, ma sono anche un'opera d'arte in sé stessa. Il design delle gallerie, con le loro volte di vetro e acciaio, e le decorazioni interne, come le luci e le piante, creano un'atmosfera di lusso e di esclusività.

Inoltre, i Passages rappresentano un luogo di incontro tra l'arte e la moda. Le vetrine dei negozi espongono abiti, scarpe, gioielli e accessori, creando un'esperienza estetica unica. La moda diventa un'opera d'arte, e il design degli abiti si unisce al design delle gallerie, creando un'esperienza estetica completa.

Ma la bellezza dei Passages non è solo estetica. Secondo Benjamin, i Passages rappresentano anche un luogo di memoria storica. Le gallerie sono state costruite in un'epoca in cui il tempo stava diventando un elemento importante della vita moderna, e i Passages rappresentano una fusione tra il passato e il presente. Le decorazioni delle gallerie, come le statue e le pitture, rappresentano un omaggio al passato, e creano un'esperienza estetica che unisce la memoria storica alla modernità.

Una combinazione unica di architettura, moda, design e storia.

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Walter Benjamin e la cultura urbana dei Passages di Parigi.

Walter Benjamin è stato uno dei primi teorici a studiare la cultura urbana, e i suoi scritti sui Passages di Parigi rappresentano un'analisi pionieristica del rapporto tra città e cultura. Secondo Benjamin, i Passages rappresentano un luogo unico di incontro tra cultura e commercio, e sono stati uno dei primi esempi di cultura di massa.

I Passages di Parigi sono state costruite nel XIX secolo, in un'epoca in cui la città stava diventando sempre più importante per la vita sociale ed economica. Queste gallerie commerciali coperte rappresentano una forma unica di spazio urbano, in cui si uniscono cultura, commercio e vita quotidiana.

Per Benjamin, i Passages rappresentano una forma di cultura di massa, in cui l'arte e il design sono diventati oggetti di consumo. Le gallerie sono state progettate per attrarre i consumatori, e il loro design lussuoso e sofisticato rappresenta una forma di esperienza estetica. La moda, il design e l'architettura diventano oggetti di desiderio, e la città diventa un luogo in cui si può sperimentare la bellezza e il piacere attraverso il consumo.

Ma la cultura urbana dei Passages non è solo una questione di consumo. Secondo Benjamin, i Passages rappresentano anche un luogo di incontro tra pubblico e privato, tra cultura e vita quotidiana. Le gallerie rappresentano un luogo in cui si possono incontrare persone di tutte le classi sociali, e dove la vita urbana si manifesta in tutta la sua complessità.

Inoltre, i Passages rappresentano un luogo di memoria storica. Le gallerie sono state costruite in un'epoca in cui la storia stava diventando un elemento importante della vita moderna, e i Passages rappresentano una fusione tra il passato e il presente. Le decorazioni delle gallerie, come le statue e le pitture, rappresentano un omaggio al passato, e creano un'esperienza estetica che unisce la memoria storica alla modernità.

In sintesi, Walter Benjamin ha studiato la cultura urbana dei Passages di Parigi come una forma unica di spazio urbano, in cui si uniscono cultura, commercio e vita quotidiana. I Passages rappresentano una forma di cultura di massa, ma anche un luogo di incontro tra pubblico e privato, tra passato e presente. La cultura urbana dei Passages ha influenzato la cultura e l'arte per decenni, e l'opera di Walter Benjamin rimane ancora oggi un punto di riferimento per gli studiosi di tutto il mondo.

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Parigi capitale del XIX secolo.

Walter Benjamin dalla natia Berlino, dove nasce il 15 luglio del 1892, si è ormai stabilito definitivamente a Parigi, quando intraprende la stesura di questo libro.

Benjamin vede nei Passages una nuova forma di vita urbana, emersa con l'avvento della modernità. Un'esperienza spaziale, dove il pubblico e privato si fondono, e dove le persone possono passeggiare, incontrarsi e fare shopping in un ambiente in qualche modo protetto.

Il filosofo e mistico tedesco dedica tredici anni della sua vita a questa sua vastissima indagine, ma le vicissitudini della Storia gli impediranno di portarla a compimento.

Il manoscritto originale, salvatosi fortunosamente alla furia della guerra, venne recuperato nel 1981 grazie al filosofo italiano Giorgio Agamben, che lo ritrova presso gli archivi della Bibliothèque Nationale dove era stato conservato dallo scrittore e filosofo Georges Bataille.

La casa editrice Einaudi pubblicò l'opera principale di Walter Benjamin in Italia, prima nel 1986, con il titolo Parigi, capitale del XIX secolo, poi nel 2000, con il titolo attuale: I passages di Parigi.

I Passages di Parigi: il simbolo della modernità.

Questo volume si presenta come una ricostruzione globale di un secolo, l'Ottocento, colto nello specchio di una città come Parigi, e indagato nei suoi elementi apparentemente marginali, quali la moda, il gioco, il collezionismo, la merce, la prostituzione, la figura del flaneur, i Passages.

Analisi pionieristica dell'esperienza urbana e della cultura moderna, capace di influenzare l'architettura, il design e la sociologia, Les passades de Paris, rimane un classico imprescindibile, ancora oggi una fonte di ispirazione per gli studiosi e gli artisti di tutto il mondo.

Ma il volume è anche la rappresentazione di un sogno dal quale la cultura europea ha dovuto destarsi: un risveglio che è poi la crisi dello storicismo e delle ideologie ottocentesche. Un risveglio che approda in queste pagine alla sua forma più risolutiva e radicale.

La nostra indagine si propone di mostrare come in conseguenza di questa rappresentazione cosistica del processo di civilizzazione, le nuove forme di vita e le nuove creazioni a base economica e tecnica, che noi imputiamo al secolo trascorso, appartengano invece all'universo di una fantasmagoria.

(Walter Benjamin).

I passages di Parigi un incompiuto d'eccellenza.

Opera incompiuta alla quale l'autore lavorò per tredici anni, "I passages di Parigi" si presenta come affascinante espressione di quella continua proliferazione dei materiali e infinita esplorazione del reale storico che è una delle chiavi di lettura della modernità.

L'intenzione di Benjamin era di combinare materiale e teoria, citazione e interpretazione in una costellazione nuova rispetto a qualsiasi forma corrente di rappresentazione e nella quale tutto il peso doveva posare sul materiale e le citazioni, mentre teoria e interpretazione dovevano asceticamente defilarsi.

Dall'Introduzione di Rolf Tiedemann.

Combinando testi, intuizioni ed elaborazione teorica, e lasciando quest'ultima programmaticamente in secondo piano, Walter Benjamin si propone di risalire alle origini dell'epoca moderna, studiata a partire dalla specifica realtà di Parigi come ideale centro del mondo, colta in una miriade di dettagli eterogenei e apparentemente marginali: accanto ai passages, la merce, la prostituzione, il "flâneur", il gioco, la moda, l'art nouveau, la modernizzazione urbanistica di Haussmann, il collezionismo (uno dei tanti motivi autobiografici dalla ricerca benjaminiana), ma anche Blanqui, Nietzsche, Poe e soprattutto Baudelaire, autentico nume tutelare dell'intero progetto.

Con una sezione di "Testimonianze" sulla genesi dell'opera, una di "Paralipomeni" e - per la prima volta - un completo "Indice dei nomi".

I passages di Parigi 2 volumes [Due volumi indivisibili]

Parigi capitale del XIX secolo è disponibile anche in una edizione del 2014 di Temperino rosso, con 13 illustrazioni originali e uno scritto critico di Attilio Fortini.

 

Immagine da: musemente.com.

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