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L'aria di Parigi

L'aria di Parigi

La Parigi di Simenon e Maigret, del Cinema, dei Bistrot, delle Canzoni, della Malavita.


I Café Chantants della Ville Lumière

Pubblicato da Fulvio Nolli su 5 Agosto 2023, 00:28am

Tags: #Belle Époque, #Teatro e Cabaret a Parigi, #Canzone francese

I Café Chantants della Ville Lumière.

I Café Chantants della Ville Lumière sono diventati leggendari, perché la Ville Lumière è diventata leggendaria. Per meglio dire: lo stile di vita della capitale francese è diventato leggenda. Quella Joie de vivre contagiosa, che sembra animare l'aria di Parigi e dei suoi abitanti, in ogni momento della propria vita.

I Café Chantants della Ville Lumière.

I Café Chantants della Ville Lumière.

Café Chantants e Joie de vivre.

Sono stati gli inglesi ad adottare questo termine francese, joie de vivre, per esprimere l'dea di un allegro godimento della vita, un'esultanza dello spirito.

Il filosofo americano Shibles Warren ne offre una definizione semplice e chiara:

...Joie de vivre può essere la gioia di conversare, la gioia di mangiare, la gioia di qualsiasi cosa si possa fare ... E la gioia di vivere può essere vista come una gioia di tutto, una gioia globale, una filosofia di vita, una Weltanschauung. Il Dictionnaire le Robert (Il dizionario storico della lingua francese) definisce "joie" come un sentimento esaltante "ressenti par toute la coscience", cioè che coinvolge tutto il proprio essere.

Di questa gioia di vivere parigina i Café Chantant e l'ambiente umano che vi gravitava attorno, sono divenuti il simbolo.

Tutto ha inizio con la modernità, per meglio dire: con gli albori della modernità.

Il Café Chantant Rivoluzione nella Rivoluzione.

All'epoca della Rivoluzione francese, grazie alla maggiore liberalizzazione delle attività artistiche cessa il monopolio che i direttori di teatro avevano sull'organizzazione degli spettacoli. A questo punto i Café Chantant nascono letteralmente come funghi. Sul boulevard du Temple e sugli Champs-Élysées, naturalmente, ma la massima concentrazione di locali la si ritrova, molto presto, sotto le arcate del Palais-Royal.

In origine questo tipo di locali sono luoghi molto semplici e non particolarmente eleganti. Non bistrot o brasserie, come le intendiamo noi oggi, e meno che meno teatri veri e propri. Si tratta, all'inizio, di semplici estaminet, l'equivalente francese della nostra taverna.

Qui i clienti entrano per consumare da bere o, al massimo, un pasto frugale, attirati anche dalla possibilità di assistere a spettacoli organizzati da artisti di strada: comici o cantanti. Non c'è biglietto d'ingresso: lo spettacolo è compreso nella consumazione. Non è nemmeno detto che lo spettacolo debba esserci necessariamente, perché la programmazione è saltuaria.

I primi locali di questo genere fanno la loro comparsa lungo il boulevard du Temple, a Parigi, nella seconda metà del settecento, quando il viale era noto anche come Boulevard du crime. Non perché vi fosse una particolare concentrazione di malavitosi, ma perché, nei tanti teatri e locali che animavano il viale, frequenti erano gli spettacoli ispirati a fatti di cronaca, spesso delittuosi.

Nasce così il Café Chantant o café-concert o ancora caf'conç, come spesso amano chiamarlo familiarmente i parigini.

Il café chantant diviene uno di quei luoghi dove nasce e si consolida, in breve tempo, l'immagine di Parigi come città del divertimento popolare e di quella famosa gioia di vivere. Certo non è ancora la città che, circa cent'anni dopo, con i primi lampioni a gas, diverrà universalmente nota come la  "Ville Lumiere", ma la direzione è ormai quella.

Il Café Chantant è il regno dello spettacolo popolare più autentico, nel senso di più vicino alla cosiddetta gente comune. Gente comune che trova in quei luoghi il suo tempio e la sua consacrazione. Lo spirito di un popolo, quello di Parigi, felice di vivere quanto pronto alla collera ed alla ribellione.

Proprio l'inclinazione, molto parigina, ad erigere barricate, avrà come conseguenza una lunga battuta d'arresto nella storia di questo tipo di locali.

Gli spettacoli popolari, che vengono ogni sera rappresentati nella moltitudine di locali, si prestano al proliferare di una satira, anche feroce, contro le malefatte del Potere e questo, in ogni tempo, non è mai troppo gradito ai rappresentanti delle Istituzioni.

Molto presto i Cafè-concert finiscono sotto l'occhio attento delle forze di polizia. Le licenze d'esercizio vengono centellinate e l'attività degli artisti è sottoposta a censura.

Il Café Chantant Sopravvive alla Restaurazione.

Con la Restaurazione le cose vanno anche peggio, perché i direttori di teatro recuperano parte del loro potere di controllo sulle attività artistiche. Il numero dei locali in cui gli artisti possono esibirsi liberamente diminuisce di molto, ma senza scomparire del tutto.

Il successo ottenuto da questo tipo di spettacoli, a basso costo e di facile accesso, non è passato inosservato ed anche i Direttori di teatro arrivano a coglierne la potenzialità.

Alcuni locali resistono, si istituzionalizzano per così dire, adeguandosi ai tempi.

Parigi capitale del divertimento europeo.

Sul finire degli anni '50 dell'ottocento, la città si rinnova completamente sotto la guida del famoso urbanista e barone Georges Eugène Haussmann (fama conquistata proprio grazie al rinnovamento urbano di Parigi).

Un po' per ambizione modernista, un po' per motivi d'igiene pubblica e qualità della vita, Parigi si trasforma. Scompaiono gli stretti vicoli medievali, per lasciare posto alle ampie prospettive di larghi viali, dove sarà impossibile erigere barricate e i reggimenti di cavalleria possono manovrare liberamente. Si, perché anche le preoccupazioni di ordine pubblico hanno un loro peso sulle scelte che ispirano il nuovo assetto urbano della capitale francese.

È il nuovo che avanza.

Ora i rappresentanti del potere sono più tranquilli, i ricchi borghesi ben separati dal popolino, nei loro nuovi e lindi quartieri, e il popolo minuto relegato ad oriente della città, nei quartieri risparmiati dalle demolizioni di Haussmann e dai rincari della speculazione edilizia. I meno fortunati e più poveri si ammassano nelle baracche fatiscenti della cosiddetta Zone: i terrapieni intorno alla cinta muraria edificata nel 1844.

Nella città rinnovata si consolida anche una maggiore liberalità e tornano a trovare spazio i luoghi del divertimento popolare, anche se rimangono costantemente sotto un controllo poliziesco che si fa però sempre meno pressante con l'andare del tempo. Almeno fino allo scoppio della Prima guerra mondiale.

Nel 1867 Camille Doucet, allora direttore dell'amministrazione dei teatri, autorizza i cafés-concerts ad allestire spettacoli in costume, eseguire pezzi musicali, balli, intermezzi acrobatici ed altre attrazioni.

Parigi diviene il riferimento per il divertimento di tutta Europa.

La Belle Époque età dell'oro del Café Chantant.

Quella raccontata fino ad ora è, dunque, più o meno la preistoria del Café Chantant, la sua Storia, quella vera, inizia sul finire dell'800, con la Rivoluzione industriale e la relativamente maggiore possibilità di spesa delle classi fino ad allora poverissime o poco più.

Sono gli anni in cui, i Café Chantant ritornano e si avviano verso quella che sarà la loro autentica "età dell'oro": la Belle Époque!

I locali dove si esibiscono attori, comici e cantanti si moltiplicano e si impreziosiscono.

Nelle zone popolari si tratta ancora dei tradizionali estaminets, spesso autentiche bettole o poco più. Chi si esibisce in questi luoghi può ottenere grande successo, ma può anche ritrovarsi umiliato ed offeso senza pietà.

C'è ad ascoltarlo, quando riesce a farsi ascoltare, un pubblico esigente fino alla crudeltà.

Altra cosa nei nuovi e luminosi quartieri occidentali, dove gli ambienti, che ospitano spettacoli musicali ed arte varia, arrivano ad essere addirittura sontuosi. Quasi dei veri teatri.

Sono gli anni che vanno dalla fine dell'ottocento al primo conflitto mondiale. Gli anni delle grandi Esposizioni Universali, di Parigi capitale dell'arte, della cultura e del divertimento europeo. Gli anni di Mistinguett  e Maurice Chevalier.

Sono anche gli anni degli Apaches di Montmartre e Belleville, delle canzoni di Aristide Bruant e Montéhus: gli anni di Fréhel e della giovane Colette.

Sono, in particolare, gli anni di un artista eclettico e particolarissimo che inventa letteralmente un modo nuovo di esibirsi ed affrontare il pubblico: il geniale Paulus!

In alto sulla collina di Montmartre le Lapin Agile, giù in basso le Folies Bergère: due mondi distinti, ma uniti in un unica realtà : Parigi!

In questo video con Jean Gabin e la grande Fréhel, tratto dal film di Anatole Litvack del 1931, Cœur des lilas, vediamo la ricostruzione di uno di quei locali popolari che furono l'embrione di quello che poi diverrà il mitico e sontuoso Café Chantant.

I Café Chantants nella storia di Parigi.

Tanti i locali che hanno fatto la storia del Café Chantants e, un po' alla volta, cercheremo di dedicare il giusto spazio almeno ai più noti.

Folies Bergèrel'Olympiala Scalal'Empirel'Européenl'Eldoradoil Pavilion d'Horloge, Folies MarignyL'Alcazar d'été, il Café des Ambassadeurs.
Tutti tasselli leggendari nel mosaico dell'epoca leggendaria del Café Chantants.

I Café Chantant sono oggi scomparsi?

I Café Chantant sono scomparti da tempo. La loro epoca è tramontata e il loro mondo è scomparso.

Sull'esempio di Parigi si erano diffusi in gran parte d'Europa ed hanno segnato la cultura popolare della loro epoca.

Oggi non ce ne sono più. Questa è la risposta che chiunque darebbe se gli fosse chiesto se esistono ancora.

È una risposta logica, ma non del tutto esatta.

La logica sta nel fatto che abbiamo tutti un'idea precisa riguardo il Café Chantant e immaginiamo questi luoghi com'erano al momento del loro massimo splendore, nella Parigi della Belle Époque.

L'inesattezza della risposta possiamo coglierla solo se ritorniamo all'origine della loro comparsa in scena.

A quei semplici estaminet anche detti bastringue, sale da ballo popolari, spesso con un pianoforte meccanico come unico accompagnamento.

Appare subito chiaro che, visto in questo modo, il Café Chantant, non solo esiste ancora, ma lo ritroviamo un po' ovunque oggi, a Parigi come in tante altre città piccole e grandi. Ogni qualvolta entriamo in un bar dove si organizza uno spettacolo di "musica dal vivo" (come si dice oggi), entriamo in un luogo che è parente stretto di quello che fu all'origine il Café Chantant.

Due Libri per Conoscere la Storia del Café Chantant.

Ecco due Libri per Conoscere la Storia del Café Chantant. Li trovi entrambi su Amazon e se fai un acquisto partendo dai nostri link, sostieni il blog senza alcuna spesa aggiuntiva.

Music-hall et café-concert. Edizione francese 1993

Le café-concert (1848-1914)

François Caradec e Alain Weill ci accompagnano al caffè-concerto, questa forma di intrattenimento popolare tipicamente francese che, dal 1848 al 1914, è stata l'antenata del music-hall. All'inizio, sotto il Secondo Impero, si trattava di locali all'aperto nei giardini degli Champs-Elysées, con la corbeille come unica decorazione: cinque o sei donne in abito da sera che occupavano il retro del palcoscenico. Al loro apice, durante la Terza Repubblica, si trattava di grandi sale con decorazioni lussuose, dove nel corso degli anni il palcoscenico e i costumi vennero arricchiti fino a dare vita alla cosiddetta "Rive".

C'è ancora un posto dove è possibile entrare gratuitamente per ascoltare canzoni bevendo e fumando la pipa o un sigaro. Questo libro illustrato cita numerosi versi di canzoni e testi dei principali critici dell'epoca. Riporta in vita tutto il piccolo mondo degli imprenditori, delle star (Paulus, Yvette Guilbert, Bruant, Polin, Dranem, Fragson, Mayol...), dei vari tipi di radioamatori, musicisti, damigelle, che hanno deliziato un pubblico avido delle oscenità di un repertorio che la censura non è mai riuscita a controllare.

Le café-concert (1848-1914). Edizione francese 2007

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