La Coupole a Parigi non è soltanto una brasserie e nemmeno, semplicemente, la brasserie più grande di Parigi: è un pezzetto importante di storia culturale della città.
La Parigi degli anni ruggenti o, come li chiamano i francesi, gli années folles.
Questo onore, la brasserie, lo condivide con un certo numero di altri locali, alcuni dei quali sorgono, veramente, a poche decine di metri di distanza: Le Dôme, La Closerie des Lilas, La Rotonde, Le Sélect.
Per dirla in breve: il cuore di Montparnasse.
La Cupole a Parigi è un'istituzione dal 1927.
La Coupole venne inaugurata il 20 dicembre 1927 da Ernest Fraux e René Lafont ed è diventata rapidamente un punto di riferimento per la vita culturale e artistica della città.
Tra i suoi clienti abituali si potevano annoverare artisti come Picasso, Hemingway e Fitzgerald (che per altro i locali di Parigi credo li abbiano girati un po' tutti!), così come intellettuali e politici di spicco. Jean-Paul Sartre era praticamente lì in pianta stabile ed aveva un tavolo fisso, perennemente riservato: il 149.
Sono gli "Anni Ruggenti" e La Coupole è tutta un fervore di vita in un'atmosfera vivace e cosmopolita. L'arredamento Art Deco, che la distingue da tutte le altre brasserie parigine, è assolutamente unico, al punto che ora è classificato come patrimonio storico della città di Parigi.
Anche in seguito, il locale ha continuato a essere frequentato da artisti e intellettuali, ma l'epoca d'oro fu quella del decennio compreso tra gli anni '20 e '30 del '900.
Dopo la guerra, La Coupole è tornata alla sua attività normale e ha continuato ad essere un punto di riferimento per la vita culturale parigina. Oggi, la brasserie è ancora molto popolare tra i turisti e i parigini, che ne apprezzano la sua cucina tradizionale e l'atmosfera vivace e conviviale.
Se siete appassionati di storia e cultura francese, La Coupole è sicuramente un luogo da visitare, durante il vostro soggiorno a Parigi. Vi si possono gustare piatti deliziosi e ci si ritrova immersi in un momento particolarmente "vivace" della storia di questa affascinante città.
La brasserie La Coupole a Parigi è famosa per la sua cucina francese tradizionale. Un ricco menu che offre una vasta scelta di piatti assolutamente deliziosi.
Non può mancare certamente la Soupe à l'oignon, la celebre zuppa di cipolle francese, servita con crostini di pane e formaggio gratinato. Ottime le Coquilles Saint-Jacques (capesante, cucinate con una salsa a base di vino bianco, panna e funghi), le mitiche Escargots de Bourgogne (lumache della Borgogna, cotte con burro, aglio e prezzemolo).
Non è tutto! Gustosissimi sono anche i crauti, la tartare di manzo ai coltelli, il fegato di vitello arrosto e i piatti di frutti di mare (ostriche, gamberi e aragoste), il Confit de Canard, servito con patate al forno e salsa di mirtilli rossi.
Oggi come ieri, il piatto forte del locale rimane il mitico curry di agnello à l'indienne della Coupole.
Vasta è la selezione di formaggi e vini francesi.
In chiusura, una Tarte Tatin con panna montata e, alla bisogna, champagne e cocktail.
Insomma, se siete alla ricerca di un'esperienza gastronomica autentica a Parigi, La Coupole è sicuramente, anche al giorno d'oggi, un luogo da non perdere.
L'età dell'oro, per questo locale, furono però gli anni ruggenti ed è vero che, sul finire degli anni '70 del secolo scorso, La Coupole, insieme ad altri storici locali parigini, sembrava inevitabilmente destinata al tramonto o addirittura alla chiusura definitiva. Il mondo stava profondamente cambiando.
Sul finire degli anni '80, però, la brasserie venne rilevata dal Gruppo Flo, che ne avvia un intelligente restauro e si impegna a ristabilire la reputazione gastronomica del ristorante.
Nel gennaio del 1988 il salone a piano terra è classificato come Monumento storico, poi, nel 1995, dopo lunghi lavori che impongono la chiusura al pubblico per quasi un anno, La Coupole, riapre i suoi battenti. Dentro è sempre se stessa con i suoi arredi Art Decò. Fuori tutto è cambiato. Scompare la pergola con il ristorante al primo piano. Ora vi sono sei piani di uffici a sovrastare la struttura originale, ma l'intervento è stato concepito abbastanza intelligentemente ed ha saputo riprodurre uno stile vagamente in linea con i tempi d'oro della Parigi anni '20.
Il sito della brasserie La Cupole.
La Coupole a Montparnasse: una sfida estetica.
Quando La Coupole apre i suoi battenti a Parigi, il 20 dicembre 1927, altri locali si contendono, da tempo, il favore del milieu culturale parigino, in quel ristretto angolo di mondo racchiuso tra il Boulevard Montparnasse e il Boulevard Raspail: il mitico Carrefour Vavin, oggi Place Pablo Picasso.
Ernest Fraux e René Lafon, che il locale lo hanno fondato e voluto, ne sono ben consci, ma, evidentemente, non intimoriti.
Occorre dire che l'impresa è nelle mani di un Aveyronnais tanto visionario quanto un Boubal (proprietario del Le Flore) o di un Marcellin Cazes (della brasserie Lipp). Si tratta di Ernest Fraux, che ha gestito per tre anni il Dôme, situato, poco distante, all'angolo dei boulevards Montparnasse e Raspail.
L'idea geniale? Acquistare insieme al suo cognato, René Layon, un ex deposito di legno e carbone di circa 1000 metri quadrati, al 102 di boulevard Montparnasse, e farne una delle più grandi brasserie della Capitale.
Niente mezze misure! Ernest Fraux si affida ai migliori architetti e decoratori dell'epoca. Si rivolge a Barillet e Lebouc per l'architettura e, per gli arredamenti, ai Solvet, padre e figlio, che hanno già decorato diversi grandi caffè di Parigi.
La sfida, per i professionisti, chiamati a realizzare le opere necessarie, è quella di rendere il luogo il più accogliente ed originale possibile.
Obiettivo non è facile da conseguire, quando si tratta di arredare e decorare un'ampia e unica sala, grande come una hall ferroviaria, sostenuta da 33 pilastri simmetrici. In sovrappiù, al primo piano, c'è un ristorante affiancato da una terrazza, "La pergola", dove è possibile persino giocare alle "bocce".
Per distinguersi dalle altre birrerie della zona, che, oltretutto, sono vicinissime (i già citati Le Dôme, La Rotonde, Le Select, La Closerie des Lilas), l'ambizioso duo deve puntare su qualità, originalità e...non badare a spese.
Quell'ambiente è uno spazio immenso, per un decoratore, e l'impegno, per i Solvet, chiamati a realizzare l'opera è enorme:
Tutto è soggetto ad accurato studio: il mosaico, la luce, le gallerie porta-cappelli, le sedie, i tavoli, i mobili, i panneggi, i piatti, persino i menu!
La Coupole Monumento Storico di Parigi.
Tutto deve risplendere alla Coupole!
Il pavimento sarà in mosaico, le imponenti lampade a sospensione in vetro, le gallerie per i cappelli e le boiserie in legno di limone, come i panneggi. A rivestire i pilastri il Lap vert (un materiale ancora più lussuoso del marmo).
Tutto realizzato secondo i canoni dell'Art Déco: lo stile che all'epoca va per la maggiore.
Difficile realizzare tutto questo altrove, ma siamo a Parigi e c'è, sul posto, un potenziale di creazione unico al mondo, con tutta la banda di artisti di Montparnasse a disposizione.
Così Marie Vassilieff, Matisse, Léger, Kisling e altri pittori ormai dimenticati (Jeanne-Rij-Rousseau, David Seifert, Louis Lapatie, Alexandre Auffray...) saranno sollecitati a creare affreschi su ogni colonna.
La presenza di queste opere contribuirà a far classificare questi pilastri, molto più tardi, nell'inventario dei Monumenti storici di Parigi.
Ma restiamo al 1927. I lavori di allestimento del locale sono ormai terminati ed è il momento di dare il via alle danze!
Chi scelse quel nome: La Coupole? Lo stesso Ernest Fraux? Il cognato René Layon? Qualcuno fra i molti collaboratori all'impresa?
Quel nome appare subito come una sfida ad uno dei principali locali concorrenti: la brasserie Le Dôme, saldamente al suo posto dal 1898, al civico 108 di Boulevard Montparnasse, all'angolo con rue Delambre.
Forse è uno scaramantico segno di continuità con il passato: Fraux è stato per tre anni direttore proprio al Le Dôme.
Anche la data di inaugurazione sembra avere un ché di scaramantico. La scelta è del noto gastronomo Curnonsky, che ha l'incarico di sovraintendere alla festa. L'evento avrà luogo a Dicembre ed il giorno scelto è il 20, pare, perché quel numero, pronunciato in francese, ricorda il vino, che, com'è noto, "dissipa la tristezza".
Sia come sia, l'evento ha luogo ed è un successo!
La Coupole riesce subito a farsi notare! Più di 2500 ospiti in un'esplosione di bollicine: le 1200 bottiglie di champagne previste faticano a soddisfare la sete di novità di questa selezionatissima platea.
Sono presenti Cendrars, Cocteau, De Chirico, Foujita, Joséphine Baker, Man Ray, Mistinguett... In una serata memorabile, è nata la leggenda del nuovo bistrot parigino di Boulevard du Montparnasse: La Coupole!
Fin da subito, La Coupole, gira a pieno regime. Il luogo diviene immediatamente un'icona ed attrae grandi artisti e personalità del mondo letterario: Cocteau, Radiguet, Aragon (che proprio qui incontra Elsa Triolet), Dali, Picasso, Foujita, il fotografo Man Ray (che veniva con la sua modella Kiki), Zadkine, Kisling, Sartre, Giacometti (che aveva lo studio a pochi passi dalla brasserie), Simone de Beauvoir, Artaud, Colette, Kessel, Beckett, Hemingway, F. Scott Fitzgerald, Dorothy Parker, Henry Miller.
I più importanti personaggi del mondo artistico parigino hanno fatto da pilastri all'immenso bancone del bar de La Coupole.
Il successo è dunque immediato e saranno necessari ben 400 dipendenti per far funzionare al meglio l'attività frenetica di un ristorante, che serve fino a 1.000 coperti al giorno.
Ma il nome de La Coupole è legato soprattutto alle feste sfrenate, accompagnate da un profumo di scandalo, che vi si tennero a ripetizione in quell'ultimo scampolo degli anni ruggenti.
È la vera età d'oro de La Coupole!
Attori e attrici del music-hall si mischiano con gli intellettuali, i pittori, gli scultori e gli sconosciuti. Questa folla variegata si scatena su nuovi balli, come il charleston e lo shimmy, sbarcati in Francia con le truppe di Pershing nel 1917-1918.
Non è raro che delle ninfette ubriache, per imitare la graziosa Kiki - compagna e musa del fotografo Man Ray - arrivino a gettarsi, completamente nude, nella grande vasca centrale per un bagno di mezzanotte. Eccessi che fanno scandalo, attirando l'attenzione costante della Stampa parigina.
Eccessi che, probabilmente, fanno parlare un po' troppo, al punto che la moglie del proprietario, esasperata, decide di porre fine a questa fonte di tentazioni inappropriate, facendo distruggere l'incolpevole vasca!
Esattamente un anno più tardi, il 24 dicembre del 1928, viene inaugurata anche la sala da ballo sotterranea della Coupole, destinata ad eclissare rapidamente quella de La Rotonde.
Ad esibirsi, per la gioia dei nottambuli parigini e non, sarà per molti anni, la Rico's Créole Band di Filiberto Rico. L'orchestra di musica sudamericana resterà la principale attrazione musicale de La Coupole fino agli anni '60.
Per gli appassionati del genere musicale, vi sono alcune offerte interessanti su questo sito (purtroppo non siamo affiliati).
A questo punto, i festaioli della capitale possono divertirsi a tutte le ore sui tre livelli del locale, spesso in un assembramento di folla che qualcuno ha definito "mostruoso".
Lusso e deliri surrealisti assicurano lo spettacolo. Così, mentre il famoso curry di agnello della Coupole (il piatto da sempre più rinomato del locale), viene servito "a roulotte" (cioè su di un carrello), con grande cerimonia, da un indiano vestito con un sontuoso costume tamil, al caffè-giardino, al piano superiore, si scommettono grosse somme sulle gare di scarafaggi in un'atmosfera oltremodo surriscaldata.
Soprattutto quando Joséphine Baker compare in sala tenendo al guinzaglio il suo ghepardo, o quando, Michel Simon, arriva con la sua scimmietta, Zaza, tra le braccia.
Questa stagione d'oro dura solo una breve manciata di anni. Sarà la crisi finanziaria americana del 1929 ad intonare il de profundis di un'intera epoca; anche se in Francia se ne avvertirà il drammatico peso solo verso il 1931.
La guerra, la pace, declino e rinascita della Coupole.
Le notti parigine non finiranno di affascinare, ma non sarà più esattamente lo stesso.
La Seconda Guerra Mondiale lascia Parigi ferita e La Coupole addormentata. Il locale non chiude i suoi battenti, ma la follia creativa degli anni '20, quando tutto sembrava possibile, è ormai un ricordo lontano. Ora il tempo sembra quasi sospeso nell'attesa di un futuro incerto e pericoloso.
Eppure è lì che Hemingway, il 25 agosto 1944, corre a festeggiare la Liberazione... e la libertà di frequentare di nuovo quel mitico nido di personalità.
Durante le decadi successive, la Brasserie di Montparnasse sembra ritrovare un po' del suo splendore. Grazie soprattutto ad una serie di celebrità che tornano a frequentarla ed alle loro eccentricità.
Albert Camus scelse La Coupole per celebrare il Premio Nobel per la letteratura, che gli era stato assegnato nel dicembre del 1957. Altri scrittori ed artisti tornarono ad essere frequentatori abituali del luogo.
In particolare quelli "impegnati" politicamente, come Simone de Beauvoir e Jean-Paul Sartre, che avevano un tavolo perennemente assegnato, il numero 149, nella zona del ristorante.
Simone lo abbandonava talvolta, per sedersi nella zona "brasserie", dove le tovaglie di carta sostituivano quelle di tessuto, così che gli artisti potessero disegnare mentre mangiavano; cosa che non mancava di fare Giacometti... così come non ometteva mai di strappare il suo disegno, al momento di partire, suscitando la grande delusione dei camerieri in agguato!
Jean-Paul Sartre, grande fumatore, lasciava anch'egli dei posacenere pieni, e una delle sue cicche fu fissata in un blocco di plastica dallo scultore Arman, poi venduta all'asta nel 1973 per finanziare gli esordi del quotidiano Libération.
Nel 1986, alla morte di Simone de Beauvoir (sei anni dopo Sartre), i camerieri del ristorante non esitarono a formare una guardia d'onore al corteo funebre, in segno di fedeltà.
Per un paio di decenni ancora, La Coupole rimase quello che oggi si chiamerebbe "The place to be" (Il luogo dove essere). Certamente più tranquilla, vide comunque svolgersi spesso siparietti eccentrici di personaggi noti in cerca di visibilità.
Come accadde, nel 1968, quando, provocatoriamente, Daniel Cohn-Bendit salì su un tavolo per ordinare dell'aragosta, impugnando dei soldi, che confessò in seguito, erano stati sottratti da una colletta destinata a pagare gli avvocati dei compagni di lotta imprigionati.
Nel 1971, il noto comico Coluche si faceva vedere assai spesso nella brasserie. Pare fosse perché sua madre aveva il banco di fioraia proprio sul Boulevard du Montparnasse. Si dice, in proposito, che "galeotta" fu La Coupole: proprio grazie a queste frequentazioni, l'attore ebbe l'occasione di incontrare la filantropa Véronique Kantor, sua futura moglie. Anche se altri sostengono che l'incontro fatale avvenne al Cafè de la Gare in rue du Temple.
Forse, mentre Coluche era così concentrato nelle sue manovre di seduzione, nemmeno riconobbe il cantautore Serge Gainsbourg sorseggiare un "102" (un doppio Pastis 51) mentre Jane Birkin ballava al piano di sotto. Allo stesso modo, può darsi abbia ignorato quel biondino che grattava la sua chitarra facendo la questua davanti al locale: era Renaud che dedicherà, nel 1975, una bella canzone a questa scena improvvisata dei suoi inizi poveri.
Poi, lentamente, la fedeltà della clientela si attenua, fino a scomparire del tutto. Negli anni '80-'90, nella capitale, fioriscono nuovi luoghi più alla moda, dove andare a ballare, mangiare, farsi vedere.
Consegnata ai turisti, La Coupole, si adegua, anche nei prezzi, alla nuova clientela. L'atmosfera ne risente irrimediabilmente, così come il fatturato, e l'istituzione parigina cambia di mano un paio di volte.
Ma è ancora qui, di recente, elegantemente rinnovata e non volgarmente "liftata", bella e orgogliosa come un tempo, con la voglia dichiarata di riconquistare il suo posto di mitica brasserie e, soprattutto, l'amore dei parigini.
Oggi, La Coupole, è tornata molto popolare sia tra i turisti che fra i parigini, ed il quartiere è ritornato molto alla moda. Non è più esattamente come un tempo e non potrà, forse, mai più esserlo, ma continua a rappresentar un luogo di incontro per artisti e intellettuali e, la brasserie, ha mantenuto il suo carattere vivace e cosmopolita.
ABCdaire de la Coupole en Montparnasse